Paul Verhoeven racconta un’altra donna forte, spietata, gelida e arida. Usa i generi cinematografici come il pittore i colori per lanciare la sua accusa all’alta alta borghesia del XXI secolo: solo vizi, niente virtù, il denaro per comprare la felicità, l’amore, il sesso, il calore e gli individui e, se non basta, si cerca altro denaro tutto in un panorama di sentimenti desolati. Su ciò si staglia la prova di Isabelle Huppert che incarna tutto questo in maniera assolutamente esemplare, misurando ogni gesto, anche quelli eccessivi. Da ogni crepa del suo personaggio filtra la luce, e diventa accecante.