Vai al contenuto

Tagrecensione

Ella&John e l’Alzheimer della vicina di posto

Ella&John di Paolo Virzì è la storia di Ella e John, anziana coppia sposata con due figli e due nipotini che sparisce da un giorno all’altro per partire in vacanza con il camper e intraprendere un viaggio della memoria lungo la Route 01; stavolta, la meta è diversa dalla solita: la casa di Ernest Hemingway, scrittore di cui John è grande conoscitore e ammiratore. La sceneggiatura è l’adattamento del romanzo di Michael Zadoorian In viaggio contromano (The Leisure Seeker).

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: recensione, cast, trama

L’anteprima di Tre manifesti a Ebbing, Missouri è talmente un evento che c’è Nainggolan che gira un video e bestemmia. E il calciatore belga sarebbe stato perfettamente a suo agio nel film di Martin McDonagh dove, nei panni dello sceriffo, c’è Woody “Faccia da Matto” Harrelson che solitamente è sul punto di massacrare qualcuno a manganellate

Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott: recensione, cast, trama, riscatto

Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott è la storia del rapimento di John Paul Getty III (interpretato da Charlie Plummer), avvenuto a Roma nel 1973, nipote dell’uomo più ricco del mondo, Jean Paul Getty, in principio con il volto (pesantemente truccato) di Spacey, ma poi sostituito da un altro premio Oscar, Christopher Plummer, convocato da Mister Ridley Scott a poche settimane dall’inizio della stagio… scusate dall’uscita in sala per rigirare le scene di Spacey, restando nel personaggio del suo precedente lavoro, lo Scrooge che ha interpretato in Dickens. Sapete… Dickens, in cui uno precedentemente conosciuto per aver nascosto la faccia per 120 minuti sotto chili di peli della Bestia ne La Bella e la Bestia interpreta uno scrittore in crisi di ispirazione. “Chi è quell’attore?”. -“La Bestia”. -“Sì ho capito che è grosso ma chi cazzo è?”. Più o meno così, ma ho divagato. 

The Greatest Showman: ballo, ballo, ballo da capogiro

Fin dal primo numero musicale The Greatest Showman promette lo “show più grande” e mantiene la promessa, una roba che Fantastico 3 con Gigi Sabani, Renato Zero e Raffaella Carrà che canta “pazza, pazza, pazza su una terrazza” era una fiera paesana. Prego, Enzo Trapani, mandi il contributo. In effetti, The Greatest Showman è uno “spettacolo spettacolare”. Colori, suoni, scenografie e costumi, soprattutto canzoni che rimangono in testa ben oltre la fine dello spettacolo, scritte dai nuovi fenomeni di Broadway (e di Hollywood) Benj Pasek e Justin Paul che nel 2017 hanno vinto l’Oscar e il Golden Globe per City Of Stars di La La Land e il Tony Awards per il Miglior Musical per Dear Evan Hansen e con This is Me hanno vinto il Golden Globe anche per questo film. 

Come un gatto in tangenziale: i fondi europei ce li ha sputtanati Antonio Albanese

La trama è piuttosto semplice: la tredicenne Agnese si innamora del quattordicenne Alessio. Tra di loro un abisso: la ragazzina è impaccata di soldi, il papà Giovanni lavora in un think tank che promuove la riqualificazione delle periferie e l’integrazione tra le diverse culture, mamma Luce è una creatrice di essenze e coltiva lavanda in Francia, parla francese ma è nata a Milano, a Porta Romana. Giovanni e Luce hanno cresciuto Agnese secondo i principi dell’uguaglianza sociale, ma quando la ragazzina inizia a frequentare Bastogi, periferia degradata e degradante di Roma, la casa di Alessio, sua madre Monica, le zie cleptomani Pamela e Sue Ellen (sì, come i personaggi di Dallas) e il padre ar gabbio (Claudio Amendola francamente superfluo) – o come dicono a Bastogi, “in vacanza” – tutti i loro valori entrano in crisi. 

Coco: recensione del film de zombi della Pixar

In Coco funziona il coloratissimo aldilà e il recupero di alcuni trucchi e movimenti di macchina tipici dei vecchi film anni Trenta, alcune trovate degne di Miyazaki come il cane Dante che fa da guida a Miguel e la tigre volante spirito guida della bis-bis nonna. Spiritualità, magia, vecchie emozioni, Coco consente a Disney-Pixar di ampliare l’universo, non solo etnico, che da due decenni tenta di edificare

godless netflix

Su Netflix, Godless: recensione, trama e cast, compresi crotali e locuste

Anno 1884, selvaggio west, il criminale Frank Griffin e la sua banda danno la caccia a Roy Goode, che li ha derubati dell’ultimo, sostanzioso bottino, prima di far perdere le proprie tracce. Goode era il figlioccio di Griffin e l’uomo metterà a ferro e fuoco ogni cittadina o paese che abbia dato asilo al traditore finché non lo troverà e lo ucciderà. Ecco la premessa di Godless, la serie western di Netflix disponibile in streaming dal 22 novembre scorso, una stagione secca composta di sette episodi di durata variabile, ideata da Steven Soderbergh e Scott Frank. Nel cast: Jeff Daniels, Scoot McNairy, Jack O’Connell, Michelle Dockery e Thomas Brodie-Sangster. 

bright netflix will smith joel edgerton

Bright, recensione dell’unico film che promette il ritorno di Sauron

Nella Los Angeles dei giorni nostri, uomini, elfi e orchi affrontano una difficile convivenza. Duemila anni prima, tutte le razze si unirono per sconfiggere il Signore Oscuro e liberare la terra dalla magia e dal male. Gli orchi si schierarono dalla parte sbagliata e oggi vivono sostanzialmente discriminati. 

È come se duemila anni prima, Aragorn avesse sconfitto Sauron e da allora le razze avessero deciso di vivere tutti insieme. Ma si sono mangiati gli hobbit. Gli elfi hanno fatto i soldi vendendo l’erba gatta.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Ho visto corazzate del Primo Ordine in fiamme al largo dei bastioni di Crait

Tempo di lettura: 2’54’’ Eravamo rimasti con Rey che porge la spada laser a Luke Skywalker chiedendo, come ha rivelato il meme più bello della storia, “Me la puoi aprire? … Continua la lettura di Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Ho visto corazzate del Primo Ordine in fiamme al largo dei bastioni di Crait

Suburbicon: cast, trama, recensione in campagna elettorale

Così, il candidato presidente George Clooney finisce con il costruire un film su quanto sono imbroglioni e razzisti i bianchi, su quanto diffuso e ampio fosse il clima di intolleranza una settantina di anni fa, mettendo nell’angolo gli unici personaggi davvero umani, gli afroamericani Mayers, che praticamente non parlano mai, subiscono solamente.

the punisher marvel netflix

Marvel’s The Punisher su Netflix: recensione, cast, trama e il manuale del perfetto supereroe

Dopo la presenza nella seconda stagione di Daredevil, dallo scorso 17 novembre 2017 Netflix ha reso disponibile per lo streaming la serie tv ispirata al personaggio Marvel The Punisher. Tredici episodi con protagonista Jon Bernthal nei panni di Frank Castle, che si gode la morte lavorando come muratore. I guai non riescono a stargli lontano e, dopo aver litigato con i colleghi per problemi di straordinari – Frank ne faceva troppi, ah i sindacati, anche contro di loro serve un vendicatore cinque stelle e fucile a canne mozze -, crepe intaccano l’anonimato di The Punisher

Smetto Quando Voglio – Ad Honorem: recensione, cast, trama e… i trucchi su come fare un coltello in carcere

Tempo di lettura: 3’23’’ Quando nel 2014 uscì Smetto Quando Voglio, la sensazione più diffusa fu di trovarsi di fronte a una commedia finalmente con un linguaggio innovativo, contemporaneo, molto … Continua la lettura di Smetto Quando Voglio – Ad Honorem: recensione, cast, trama e… i trucchi su come fare un coltello in carcere

borg borg mcenroe

Borg McEnroe, il film che ha vinto il RomaFF12: recensione, lungolinea rotante, volée diabolica!

Il cartello iniziale “Basato Su Fatti Realmente Accaduti” è vagamente inquietante, manco Borg McEnroe fosse un horror soprannaturale ispirato al Poltergeist di Enfield o agli orridi tic di Rafa Nadal… Aggiustata alla mutande, spalla sinistra, naso, spalla destra, orecchio sinistro, naso, orecchio destro… Invece, è un confronto sportivo che ha fatto epoca, segnando la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta.