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Ella&John e l’Alzheimer della vicina di posto

ella&john locandinaCaro Diario,

L’arte imita la vita e la vita copia la pessima arte. Quante volte ci abbiamo pensato guardando un film?

Ella&John di Paolo Virzì è la storia di Ella e John, anziana coppia sposata con due figli e due nipotini che sparisce da un giorno all’altro per partire in vacanza con il camper e intraprendere un viaggio della memoria lungo la Route 01; stavolta, la meta è diversa dalla solita: la casa di Ernest Hemingway, scrittore di cui John è grande conoscitore e ammiratore. La sceneggiatura è l’adattamento del romanzo di Michael Zadoorian In viaggio contromano (The Leisure Seeker).

John (Donald Sutherland) è un professore di lettere in pensione la cui memoria sta progressivamente svanendo ed Ella (Helen Mirren) si occupa di lui; piano piano dimentica figli, nipoti e a volte persino Ella. Mentre attraversano gli USA, John peggiora come la salute di Ella. Più o meno all’altezza di Key West mi sono abbioccato, tra l’ennesima pipì nel letto di Sutherland, un eccessivo sbrocco di Helen Mirren e gli interminabili e toccanti viaggi nelle diapositive di una vita insieme. L’ultima cosa che ricordo è una signora che sfila lungo il corridoio del cinema alla ricerca del bagno. E mentre mi perdo nel mio personale oblio e per 15 secondi la mente stacca e gli occhi si riposano, sono svegliato dalla signora alla ricerca del cesso: non ricorda più dove fosse seduta. Ormai sveglio, ho fatto in tempo a vedere il finale del film, in cui Virzì ha deciso di vincere facile con la lacrima e la commozione come precisa scelta stilistica.

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Quando tornerete a casa dopo aver visto Ella&John date una carezza a mamma, papà e, se siete abbastanza fortunati da averli ancora, anche ai nonni, dite loro che questa è la carezza di Paolo Virzì e che avete tanta nostalgia delle vacanze al mare a Marina di San Nicola quando vi cambiavano il costume in spiaggia e vi lasciavo nudi di fronte a tutti e anzi tiriamo fuori le foto e le diapositive.

Una cosa però l’ho imparata da tutta questa vicenda, anzi no, due. La prima è che le persone sanno trovare il cinema dove vedere un film, ma spesso si perdono mentre cercano il bagno o non riescono a leggere la lettera della fila e il numero del loro posto ed entrano con quei terribili fari dei cellulari accesi anche se la sala non è del tutto buia, il che la dice lunga su quanto siamo miopi. La seconda è: fate sempre quello che desiderate quando lo volete fare, tipo andare a vedere la casa di un grande scrittore morto suicida, perché quando vi deciderete, potrebbe essere troppo tardi, e lo troverete invaso da turisti maleducati e con della pessima musica latino-americana.

in bruges**½ Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham

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