Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott: recensione, cast, trama, riscatto
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Un rapimento, una madre spaventata, un uomo ricchissimo e arido: tra di loro il fantasma del perenne arrapamento di Kevin Spacey nonché un monumento a un regista che dimentica di aver girato un film sull’avarizia e munificamente spende 10 milioni per rigirarne mezzo solo perché il suo attore piace(va) il cazzo.
Dopo esserci ingraziati il pubblico progressista, bisogna spiegare che Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott è la storia del rapimento di John Paul Getty III (interpretato da Charlie Plummer), avvenuto a Roma nel 1973, nipote dell’uomo più ricco del mondo, Jean Paul Getty, in principio con il volto (pesantemente truccato) di Spacey, ma poi sostituito da un altro premio Oscar, Christopher Plummer, convocato da Mister Ridley Scott a poche settimane dall’inizio della stagio… scusate dall’uscita in sala per rigirare le scene di Spacey, restando nel personaggio del suo precedente lavoro, lo Scrooge che ha interpretato in Dickens. Sapete… Dickens, in cui uno precedentemente conosciuto per aver nascosto la faccia per 120 minuti sotto chili di peli della Bestia ne La Bella e la Bestia interpreta uno scrittore in crisi di ispirazione. “Chi è quell’attore?”. -“La Bestia”. -“Sì ho capito che è grosso ma chi cazzo è?”. Più o meno così, ma ho divagato.
J. Paul Getty di Plummer è un taccagno epocale e Scott ha amato riempire il film di piccoli aneddoti sulla sua avarizia, tipo la cabina telefonica installata dentro la villa imperiale a Londra per le telefonate degli ospiti con tanto di maggiordomo equipaggiato con gettoni, gli investimenti in opere d’arte, la ritrosia a pagare il riscatto del nipote preferito a cui la ‘ndrangheta arriva a tagliare addirittura un orecchio. Alla fine del film, dopo aver trascorso due ore a gingillarsi in facce tra il divertito e il disprezzo, scopriamo che (SPOILER) semplicemente Getty non voleva pagare le tasse, tutti i soldi erano gestiti da una fondazione a condizione di spenderli solo in beni di investimento. Sfido chiunque a sostenere che salvare la vita di uno che si fa rapire a Roma un minuto dopo aver detto a una prostituta “me la cavo benissimo da solo” possa rappresentare una qualche forma di investimento.
Quindi Tutti i soldi del mondo è la ricostruzione non solo di un rapimento, dei mesi di prigionia e di un’epoca, ma l’indagine intorno all’animo di colui che, all’epoca dei fatti, era non solo l’uomo più ricco del mondo, ma dell’intera storia dell’umanità. Tutti i soldi del mondo è anche un film di fantascienza, perché lo dirige Ridley Scott che nel futuro ha trascorso una parte della sua carriera e non ha perso il vizio di immaginare mondi e cose e fatti che non esistono: nei primi tre minuti ambientati a Roma si vedono passare tre tram. Se non è fantascienza…
Venuto a conoscenza del rapimento del nipote, l’uomo più ricco della Storia rifiuta di pagare il riscatto. Così, la madre del giovane, Gail (Michelle Williams), inizia una battaglia con i rapitori, con la polizia italiana e, ovviamente, con il suocero, per salvare suo figlio. Al suo fianco Fletcher Chase (Mark Wahlberg), ex agente CIA e uomo di fiducia di Getty.
Nei chiaro-scuri che ne costituiscono il marchio di fabbrica, Ridley Scott edifica un’epopea dell’avidità e del potere, narrando l’ingordigia dentro i corridoio di ville inaccessibili, dove una personalità unica forgiava il destino di nazioni e multinazionali, e il lascito per la sua dinastia. In ciò, essenziali le interpretazioni: Michelle Williams madre indomita e inarrestabile, capace di tenere testa al suocero e ovviamente Christopher Plummer. Magro, fragile, tremante, ma al tempo stesso imponente e vorace, mangia la scena con la sua versione di Jean Paul Getty che già gli è valsa la candidatura ai Golden Globes. E poi chissà? Nomination agli Oscar? Tanto per ricordare quanto infoiato fosse Spacey?
Però, alla fine, le interpretazioni convincenti non riescono a salvare un film incerto a livello di narrazione, che non sa dove sbattere la testa tra thriller, biopic e film d’epoca senza trovare il suo destino e un passo che sostenga le sue nature? Forse no e potrebbe non bastare pagare un riscatto per farti uscire dal cinema
Le migliori frasi e citazioni di Tutti i soldi del mondo
Chi riesce a contare i suoi soldi non è un miliardario.
Tutto ha un prezzo. Il vero problema della vita è venire a patti con quel prezzo.
Ci sono poche cose che vale la pena pagare a prezzo pieno.
Una madre dovrebbe piangere per il figlio.
C’è una purezza nelle cose belle che non sono mai riuscito a trovare in un altro essere umano.
Mi sono rotto i coglioni, mi si stanno congelando le palle. (Questa l’ha detta Vaporidis)
I capolavori si vedono di rado. Se non è disposto a pagare non ne avrà mai nessuno.
**Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.
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Mi dispiace ma non doveva farmi fuori il mio Kevin (oltretutto non è riuscito a farlo fuori da tutte le scene..) quindi non gli darò un euro al buon Ridley, a sto giro…
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