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Le migliori frasi e le battute da ricordare di Old Boy – Coccitazione #81

  Old Boy è un film del 2003 diretto da Park Chan-wook; ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2004. Fa parte della cosiddetta “trilogia della vendetta” di Park Chan-wook, iniziata nel 2002 da Mr. Vendetta e conclusa nel 2005 da Lady Vendetta. … Continua la lettura di Le migliori frasi e le battute da ricordare di Old Boy – Coccitazione #81

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Perché Le Iene di Quentin Tarantino è un film fondamentale: le curiosità su trama, cast e personaggi

Il 21 gennaio 1992 fu proiettata al Sundance Film Festival l’opera prima di Quentin Tarantino. Le Iene sarà celebrato anche quest’anno al Sundance con una serie di appuntamenti speciali per un film fondamentale, da alcuni considerato la seconda opera prima più importante della storia del cinema dopo Quarto Potere di Orson Wells.

In questi 25 anni Quentin Tarantino è diventato una figura centrale della settima arte del nostro tempo, a dispetto delle cattiverie circolate sul peso specifico di Roger Avary nelle prime due opere del regista. Dentro Le Iene ci sono le stigmate del cinema e della poetica tarantiniana: la logorrea, la passione per le storie di criminali, la ricerca dell’inquadratura carismatica alla Sergio Leone, il confronto di personalità, l’abbondante uso di caratterizzazioni dei personaggi (quasi un abuso che aiuta a renderli riconoscibili come fumetti o dei cartoni animati ma mai delle macchiette), la violenza, la musica pop usata per sottolineare la violenza o la sua attesa. Del resto, l’attesa della violenza non è essa stessa violenza?

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Silence: Cattivo è il mondo, sotto tutti i meridiani

Silence di Martin Scorsese è 161 minuti di soliloquio interiore su Dio, la fede, quanta cazzo de fame c’ho bloccato in una poltroncina di Ferrero al Cinema Adriano a qualche centinaio di metri da piazza Cola di Rienzo completamente al buio, versione 2016 delle torture dell’Inquisizione giapponese del XVII secolo, chiusi in una buca, a testa in giù, con un tagliato sul collo. E’ il 1640 dopo Cristo. Scorsese racconta piano, la fotografia fotografa, la natura fa la Natura.

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Commemorando Aldo, Giovanni e Giacomo: Fuga da Reuma Park

Natale 2016 segna il ritorno del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Fuga da Reuma Park è un escape movie in cui i nostri tre eroi nei panni di loro stessi cercano di fuggire da un ospizio che si trova all’interno di un Luna Park abbandonato. I tre si ritrovano dopo tanto tempo e tra i rispettivi acciacchi della vecchiaia ideano un piano per fuggire dal lager.

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Passengers: cast, trama, recensione e sfighe varie tipo 90 anni senza mocaccino 

La voglia di vedere Arrival mi ha fatto correre al cinema per Passengers di Morten Tyldum con nel cast Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Michael Sheen, Laurence Fishburne e un Andy Garcia nel ruolo della vita. Mi tradisce pure la voglia di vedere Jennifer Lawrence in costume da bagno e la simpatia di Chris Pratt: ogni volta che lo vedo in un film penso che sia fuori posto e che dovrebbe stare in una sit-com a sparare battutacce e fare l’imbranato…

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Harry ti presento Sally: le cose da sapere di un film passato alla storia

Quando Harry ti presento Sally uscì nel 1989 andai a vederlo convinto dal trailer di potermi trovare di fronte a un film non convenzionale o almeno non nel modo in cui poteva esserlo una commedia. Niente featurette, niente giornalisti-fan che si fanno selfie con Meg Ryan o Carrie Fisher. Un altro mondo, un’altra era, niente streaming, lo spoiler non era un pericolo dietro ogni preview di un post su un social. Da allora il film di Rob Reiner con Billy Crystal e Meg Ryan mi ha costantemente accompagnato, uno di quei classici che restano dentro e accanto e che condividi, nel corso degli anni li fai vedere, li svisceri con gli amici o con la tua compagna o ti ritrovi a rivederlo 27 anni dopo con tua moglie e ogni volta ridi alle stesse battute e ti commuovi negli stessi passaggi. E sebbene non sia un film “natalizio” in senso tradizionale, la scena clou si svolge la notte di Capodanno. Ecco perché durante le feste di Natale è sempre un piacere riprendere il mano il dvd e vederlo ancora una volta.

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Come è Oceania, il nuovo film Disney? E’ come sarebbe Star Wars se la famiglia Skywalker fosse nata nel Pacifico, ma peggio

Natale 2016 Disney si presenta al pubblico italiano con Oceania, meglio conosciuto come il film di animazione a cui hanno cambiato nome perché quello originale era lo stesso di una nota pornostar italiana. Per risolvere il problema hanno titolato film Oceania e, invece di Moana, la protagonista ora si chiama Vaiana che ha una vaga assonanza con Maiala ma io sono una bestia, mi conoscete, non fate caso a me.

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Perché Die Hard è il perfetto film di Natale?

“E anche questo Natale se lo semo tolto dalle palle”. La sera del 25 dicembre non può non tornare in mente questa mitica citazione dell’avvocato Giovanni Covelli in Vacanze di Natale (quello bello, quel del 1983). Per arrivare vivi al Capodanno, consigliamo la visione di Die Hard-Trappola di cristallo, uno dei film di Natale perfetti.

Rogue One: A Star Wars Story e lo zombie di Peter Cushing

Il signor Peter Cushing era celebre per aver partecipato a molte produzioni horror della Hammer nei panni di Van Helsing o Viktor Frankenstein o anche come un ottimo Sherlock Holmes. Il suo tono british di algida indifferenza ai temi della vita e della morte lo resero un perfetto Governatore Tarkin, l’uomo che ordinò il totale annientamento di Alderaan solo perché la base ribelle indicata da Leia era troppo lontana e c’era traffico, il Raccordo è sempre bloccato. Era il 1977 anno in cui Cushing aveva già deciso di non indossare mai gli stivali ed ecco perché in Guerre Stellari non c’è una sua inquadratura dalla testa ai piedi

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Die Hard-Trappola di cristallo ovvero ammazza che feste di Natale organizzano i giapponesi, invitano pure Bruce Willis

Die Hard-Trappola di Cristallo, film del 1988 che lanciò Bruce Willis come star del cinema di menare, creò una saga capace di macinare miliardi di dollari, quasi distrusse il Fox Plaza, un grattacielo al cinema sfigato quasi quanto le Torri Gemelle dato che, dopo essere sopravvissuto a John McLane e Hans Gruber, fu distrutto anni dopo da Tyrell Durden in Fight Club.

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Knock Knock: Keanu Reeves, Eli Roth e dintorni

Knock Knock di Eli Roth, uno dei film più inutili che ho visto in questi ultimi anni. Uno di quei film che ti fanno pensare a quanto Keanu Reeves può essere indebitato con escort, alcol e spacciatori per accettare di interpretare questo ruolo, se non fosse che poi qualcuno metterà il link alla triste storia della vita di Keanu Reeves per farmi sentire colpa. Vabbe ci siete riusciti ma proprio perché la storia della tua vita non è solo essere bello, bello, bello, bravo e ricco in modo assurdo perché aggiungere l’errore Knock Knock?

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Rogue One: A Star Wars Story, la recensione col respiratore per chi soffre d’asma e con uno spoiler (ma piccolo piccolo)

Rogue One: A Star Wars Story non è un capolavoro però ritrova l’anima e lo spirito vagamente naif e innocente della trilogia originale. I personaggi hanno vere linee di sceneggiatura, non l’eco di robe già viste, progrediscono, credono, emozionano, sono doppiati male, crescono, fanno provare emozioni, sono doppiati male, fanno battute, hanno l’asma ma siccome non sono ricchi come Darth Vader non possono permettersi il respiratore incorporato nell’armatura da sith ma hanno solo la mascherina dell’aerosol legata con un filo alla giacca, il welfare galattico è peggiorato con l’impero Palpatine dimettiti, sono doppiati male, così male che Rogue One è tradotto Rogue Uno.

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Prime impressioni circa il Survival teaser trailer di Dunkirk, il prossimo film di Christopher Nolan, ma anche Coccinema cede alle mode per capire se dio Nolan dei nostri grandi schermi ha toccato Harry Styles (ma solo perché il fandom mi ha promesso 5 milioni di clic)

Si tratta di un trailer molto emozionante. C’è Harry Styles con la sua faccia da ragazzetto inglese (questa è per i clic). A dispetto del tema – un fatto storico molto significativo, uno dei momenti più drammatici della Seconda guerra mondiale – Dunkirk sembra un film molto metafisico e concettuale. La fotografia è grigio e metallo, fredda e spietata quasi a rimarcare un momento fermo nel tempo e nello spazio senza umanità, ma dove la speranza ha trovato la forza di mettere radici (“La speranza è un’arma”). Le immagini giocano molto sui pieni e sui vuoti: la spiaggia affollata di soldati spaesati oppure l’uomo solitario che immerge nella vastità sacrificale del mare. Poi a un certo punto esplode Zimmer per gli spettatori.