Come è Hereditary? Cast, trama, recensione
Tempo di lettura: 2’22’’
Ahhhhh i bei vecchi film di una volta sulle case stregate, perse in mezzo al bosco, tutte in legno, con gli scricchiolii, con il rumore, con le scarpe da togliere perché altrimenti potresti rigare il parquet, che prendono fuoco in un batter d’occhio, costruite e vendute con inclusa cantina o soffitta buia a cui si accede solo attraverso una scala in legno vecchia e tenuta su con lo sputo, polverosa e messa male. Ah, dimenticavo, nella cantina o la soffitta c’è solo una lampadina che se si accende è un mezzo miracolo.
Hereditary di Ari Aster parte così, come il classico sconsiglio immobiliare “non comprate case di legno isolate nel bosco probabilmente costruite su un cimitero indiano i cui residenti vogliono vendicarsi”.
Poi tra i cigolii del legno stagionato appare la faccia di una che sembra essere stata presa a mattonate in faccia appartenente a Milly Shapiro, la quale interpreta Charlie Graham, la figlia di Toni Collette e Gabriel Byrne; lei ama decapitare uccelli morti e incollarne la testa morta sulle bambole. Allora pensi: “Ahhhhhhhhhh, i cari vecchi film sulle adolescenti problematiche che coltivano super poteri che si scatenano incontrollabili quando arrivano le prime mestruazioni tipo Carrie-Lo sguardo di Satana”. Ma poi Milly Shapiro/Charlie Graham (SPOILER) ci resta secca, decapitata (doh!) in un incidente stradale mentre il fratello Peter (Alex Wolff) la riportava a casa dopo una festa dove lui ha cercato di togliere le mutandine a una coetanea e la sorella ghiotta di cioccolata ha mangiato una torta con le nocciole a cui è allergica (FINE SPOILER); solo allora pensi “ahhhhh Hereditary è uno di quei film in cui il trauma della perdita deforma la vita familiare fino a mostrare loro fantasmi/mostri/poltergeist/Babadook/Samara e Salvini nascosti negli armadi o nell’intercapedine del muro o in un post su Facebook.

Ma no, invece Hereditary non è nemmeno quel film. La protagonista inizia a soffrire di sonnambulismo e compare Ann Dowd e uno conclude “ah aha! È un film su una setta con le tipe che camminano nel sonno!”. Diciamo che ci siamo andati vicino, ma non è proprio così.
(Ma perché Ann Down presenzia solo in film o in serie tv i cui è una matta adepta di una setta oltranzista religiosa? Ah bo, mica ho tutte le risposte, io).

Ma come è Hereditary? Il regista Ari Aster ci porta su diverse strade e non le abbandona mai completamente: è un film su una casa nel bosco, su una famiglia traumatizzata da una serie di eventi tragici, su una setta, è una storia di stregoneria, di demoni e reincarnazioni, è un po’ Rosemary’s Baby, un po’ Don’t Look Now. Fedele al lavoro della sua protagonista che compone diorami anche di eventi tragici per elaborare il lutto (come la morte della figlia), Ari Aster controlla i suoi personaggi, li incastra in una macchina infernale riproducendo lo slittamento delle nostre certezze collettive, controllati da forze esterne e trame che camminano sulla nostra testa: la famiglia, la pubertà, il governo, una nonna stregona.
Cast, trama, durata
Hereditary, regia di Ari Aster, con Toni Collette, Gabriel Byrne, Alex Wolff, Milly Shapiro, Ann Dowd, Marilyn Miller. Durata 126 minuti. Distribuito da Lucky Red.
**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
Categorie