Midnight Special: recensione, trama, cast
La fuga di due uomini con un bambino al tramonto, col cielo bruciato dal sole che muore, tra i tre c’è intesa, capiamo che solo legati tra di loro da affetto e devozione, ma i telegiornali ruggiscono nelle case annunciando il rapimento di un ragazzino di 8 anni e la donna al bancone del check-in di un motel di periferia americana guarda fuori dalla finestra e vede e capisce e prende il telefono e pochi istanti dopo nella macchina dei fuggiaschi piomba la radio della polizia che dirama un ordine di cattura e i tre si scambiano uno sguardo e decidono di spegnere le luci dell’automobile e l’autista indossa un visore notturno e penetra nelle lunghe strade americane a fari spenti fino a raggiungere la loro destinazione nel cuore della notte.
Inizia così Midnight Special, visto su Premium Cinema, quarto film di Jeff Nichols, un regista che da queste parti solletica parecchio le sinapsi cervicali.

È un film difficilmente classificabile: Roy (Michael Shannon) con l’aiuto di Lucas (Joel Edgerton) deve proteggere il figlio, Alton (Jaeden Lieberher), da una setta che lo teneva prigioniero ritenendolo un profeta a causa dei suoi poteri quasi sovrannaturali e nasconderlo dal governo degli Stati Uniti che lo vuole per gli stessi motivi. Costretti a viaggiare di notte a causa della difficoltà del ragazzino a sopportare la luce solare, si muovono verso una non precisata destinazione dove incontrare “qualcuno”.
Il cast è completato da Adam “Kylo” Driver, Kirsten Dunst e Sam Shepard. Il piccolo riassunto della trama chiarisce come il film sia un cocktail composto quasi in parti uguali da fantascienza, road movie col bambino, horror paranormale; ricorda Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Starman ma anche Fenomeni Paranormali Incontrollabili. Nichols non è Spielberg e il suo racconto non è fluido e pulito come quello del regista di ET e altri capolavori del genere fantascientifico degli anni ’70 e ’80, ma i tempi sono profondamente cambiati. Nichols è problematico e la trama e i suoi obiettivi non sono lineari e alla fine non è nemmeno chiaro chi siano queste entità che Roy e suo figlio devono incontrare. Il futuro? Un universo parallelo? Alieni? Confuso? Incerto? Non penso, quando il bambino chiede al padre interpretato dal Generale-Zod-Michael-Shannon “cosa è la criptonite?”, il genitore se la prende con chi ha messo in mano ai bambini i fumetti: “Deve capire cosa è reale”. Esatto, ma noi, ormai, sappiamo cosa è reale e cosa non lo è?
****½ Fa un po’ di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po’ come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime.
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