La Prima Notte del Giudizio – Le origini: recensione, cast e trama
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C’è qualcosa di atavico nel successo de La Notte del Giudizio. Anno 2013, ma cinematograficamente siamo nel 2022, attaccati in casa, nel cuore degli affetti e, benché protetti dietro porte e finestre blindate e armati fino ai denti, finire lo stesso vittima della follia omicida della massa impazzita con la sola determinazione paterna di proteggere il proprio nido contro il male. L’umanità è sacrificata sull’altare della crescita economica e di tassi di criminalità vicini allo zero, ma che, per ottenere tutto ciò, una notte l’anno, la nazione legalizza ogni genere di crimine.
Una premessa su cui è stata creata una saga che, via via, ha perso le connotazioni più “private” per spostarsi verso l’allegoria politica. In tempi incerti, sfogare la violenza e quanto di più animalesco c’è nello spirito dell’Uomo, mostra brutalmente qualcosa di noi, ciò con cui siamo disposti a scendere a patti pur di salvarci, o semplicemente sfogarci. Lo vediamo ancora in questi giorni.
Per l’uscita di questi giorni del quarto capitolo, il gadget offerto ai giornalisti era un berretto da baseball rosso con scritto Make The Purge Great Again, echeggiando lo slogan vincente della campagna elettorale di Donald Trump.
Dopo La Notte del Giudizio (The Purge, 2013), Anarchia – La notte del giudizio del 2014 e La notte del giudizio: Election Year del 2016, il 2018 è l’anno del prequel. In La Prima Notte del Giudizio scopriamo come è nata questa “tradizione” americana.
Gli USA in rapido declino economico, sociale e morale si affidano a un nuovo partito che spezza il duopolio democratici-repubblicani, i Nuovi Padri Fondatori, che si propongono l’obiettivo di far tornare i cittadini statunitensi a vivere il grande sogno americano. Ma ogni ricetta tradizionale per stimolare la ripresa è inefficace e il presidente degli Stati Uniti decide di intraprendere la strada di un esperimento sociologico ispirato dalle teorie della dr.ssa Dr. Updale (Marisa Tomei): lasciare che la gente possa sfogarsi una notte l’anno commettendo ogni genere di crimine. È scelta l’isola di Staten Island come sede dell’esperimento e il governo paga i cittadini per prendervi parte. L’obiettivo è chiaro e la sociologia c’entra poco: gli omicidi servono a liberarsi dei poveri e di coloro che gravano sul Welfare.
I riferimenti all’attualità non sono nemmeno troppo velati, considerando pure che dietro c’è la macchina produttiva della Blum House, la stessa di Scappa – Get Out, vivido attacco al razzismo ancora vivo e vegeto e scalciante negli Stati Uniti d’America. Così tanto vicino a Scappa – Get Out che La Prima Notte del Giudizio è scritto come tutti i precedenti capitoli da James DeMonaco, ma diretto da Gerard McMurray, un autore nero come gran parte degli attori e delle attrici.
Visivamente, La Prima Notte del Giudizio funziona, e alla grande: mescolando i generi, McMurray ci trascina dentro una giostra in cui horror, action, home invasion e addirittura il western si inseguono senza sosta anche grazie al montaggio frenetico e all’attenzione ai dettagli più terrificanti (su tutti, le lenti a contatto colorate che deumanizzano completamente i volti e aggiungono inquietudine a ogni ombra che si nasconde dietro una finestra).
Nel corso della prima notte del giudizio si svolge il rapporto tra il boss della malavita di Staten Island Dmitri (interpretato da Y’lan Noel) e la sua ex nonché attivista per i diritti civili Nya (la bellissima Lex Scott Davis): in tempi di #MeToo, un’eroina moderna che sì, va bene l’amore per il prossimo, ma che non si tira certo indietro dal menare come un assatanata se si tratta di difendere casa propria e gli affetti.
Peccato che, il talento messo nella cura delle immagini e della costruzione della tensione horror delle scene non sia stato impiegato anche nella sceneggiatura che si perde banalmente nei passaggi cruciali non riuscendo ad andare davvero a fondo di un altruismo o di una spregiudicatezza da bambini.
Cast & durata
The First Purge, un film di Gerard McMurray. Con Marisa Tomei, Lauren Velez, Melonie Diaz, Mo McRae, Chyna Layne.
Durata 97 min. USA 2018
Universal Pictures uscita Italia giovedì 5 luglio 2018.
*** È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere
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