Scappa – Get out
Un ragazzo e una ragazza. Si vogliono bene, sono affiatati. Arriva il fatidico momento: lui deve conoscere i genitori. Ma che problema c’è? Lei è bellissima e lui… be, lui è nero.
Ecco la premessa di Scappa-Get Out il film uscito fuori dalla casa di produzione di Jason Blum, costato appena cinque milioni di dollari e che in patria ha già fatto strage di cuori di critici e di soldi al botteghino.
L’esordio alla regia di Jordan Peele è un perfetto meccanismo di satira politica. L’America di Trump ma anche le battaglie nelle strade dello scorso 2016 riassumibili con l’espressione “lotte razziali” entrano prepotentemente in circolazione in questo tesissimo thriller psicologico che dell’horror ha davvero poco. Una sorta di Indovina chi viene a cena? mutato geneticamente con La Fabbrica delle mogli. Una tensione politica che se sbeffeggia la società americana rende il gioco dell’intreccio troppo presto aperto come una mano di poker a carte scoperte.
Da segnalare l’incipit e la chiusura all’insegna della marcetta degli anni Quaranta Run Rabbit Run, un cast eccellente a partire dal protagonista Daniel Kaluuya che avevano già visto bravissimo in un incredibile episodio di Black Mirror qualche anno fa e che oggi si conferma, insieme a una mai cosi inquietante Catherine Keener e il sempre bravo Stephen Root.
Sono arrivato alla fine del post e a) non ho spoilerato b) non ho fatto accenno a quanto è bona Allison Williams, voglio vederla in ogni film, possibilmente svestita.
Ops… I did it again.
**½ Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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