Il Trono di Spade, Book of the stranger: riassunto, commento, spoiler e altre cose da sapere
La recensione segue la trasmissione dell’episodio 6×04 de Il Trono di Spade, Book of the Stranger, su Sky Atlantic nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 maggio 2016. Ogni spoiler è a vostro rischio e pericolo.
Che cos’è?
La serie tv che prende fuoco veloce come San Francisco, l’incendio divampa e non resta che guardarlo sdraiati sulla sabbia del deserto mangiando una mela… Ma non chiedete da dove provenga la mela o come sia stata sbucciata.
Cosa è successo?
La spada di acciaio di Valyria appartenuta al Lord Comandante Mormont e che ha disintegrato un White Walker ad Aspra Dimora è appoggiata su un tavolo mentre Jon Snow (Kit Harington) prepara i bagagli per lasciare il Castello Nero. Edd l’Addolorato cerca di richiamarlo ai suoi voti, ma Jon è deluso dalla vita, dai confratelli e dalla giusta causa che pensava di servire per continuare a combattere senza senso. “Andrò a scaldarmi al sud” spiega, ma con perfetto tempismo, il corno suona, ci sono dei cavalieri al portone del Castello Nero. Sono Sansa (Sophie Turner), Brienne e Pod che entrano. Brienne guarda storto Ser Davos e Melisandre (Carice Van Houten) con lo sguardo di chi vuole intendere “so cosa avete fatto”, mentre Sansa ritrova un membro della sua famiglia; meglio: finalmente due Stark (anche se tecnicamente Jon non lo è) sono riuniti sotto lo stesso tetto. Il piano che immaginava Jon di ritrovarsi a Dorne, al sole, bordopiscina con Tyene Sand va in fumo. Mai nella serie Sansa e Jon avevano condiviso una scena, ma noi #mainagioia ci accontentiamo, il momento è toccante. I due ricordano il pasticcio di rognoni di Nan, addirittura Jon ride un paio di volte, Sansa si scusa per essere stata odiosa con lui, lui si scusa per essere sempre stato un musone, ma presto la realtà irrompe nella loro conversazione. E te pareva… Cosa fare ora? Scappare? Jon è per darsela a gambe. Sansa insiste che per loro non ci sarà un posto sicuro al mondo finché il Nord, casa loro, sarà nelle mani di Ramsay.
Nel frattempo Ser Davos interroga Melisandre su quanto accaduto a Stannis e Shireen. Brienne interviene, ci tiene a far sapere che lei ha giustiziato Stannis non prima di aver ascoltato la sua confessione sulla magia del sangue che ha ucciso Renly. C’è simpatia tra loro tre, una miscela esplosiva che promette molto bene.
Arriva il momento di un altro atteso (???) ritorno. Ditocorto (Aidan Gillen) è nella Valle, è andato a trovare Lord Robin, portando seco doni. Il ragazzino sembra felice di rivedere lo zio. Ha delle occhiaie nere come il carbone, segno di troppo autoerotismo, e dà l’impressione di essersi annoiato parecchio a far finta di essere un guerriero sotto la protezione di Yohn Royce. Da parte sua, il nobiluomo aggredisce subito Ditocorto, accusandolo di aver consegnato Sansa Stark a Ramsay. Invece, Ditocorto accusa lui di aver dato preziose informazioni ai Bolton su come prenderli, asserendo che Sansa gli sia stata rapita con la forza. Nel dibattito dialettico, Robin favorisce lo zio e manca poco che Royce faccia un volo dalla Porta della Luna. E’ Ditocorto a salvarlo, convincendo il giovane principe che la cugina è in pericolo – o meglio, facendo credere a Robin che sia una sua idea – e che le capacità di condottiero di Royce possano tornare utili. Così finalmente i cavalieri della Valle entrano nella tenzone, per liberare Sansa.
A Meereen i buoni padroni di Yunkai, Astapor e Volantis arrivano per parlamentare con Tyrion (Peter Dinklage), Varys, Verme Grigio e Missandei. Tyrion vuole stringere un accordo di pace e propone ai padroni di posticipare l’abolizione della schiavitù di sette anni in cambio della fine degli atti di terrorismo dei Figli dell’Arpia.
Missandei e Verme grigio sono in disaccordo e la loro faccia schifata è eloquente, ma fanno il gioco di squadra difendono la scelta del folletto di fronte a una delegazione di ex schiavi di Meereen arrivata alla piramide per protestare contro le negoziazioni. C’erano anche la Camusso e Cofferati. Beppe Grillo mandava email di aspro dissenso.
Intanto, da qualche parte nel deserto, Jorah e Daario giocano a fare il maschio alfa. Il mercenario spiega a Jorah che Daenerys (Emilia Clarke) è una furia a letto capace di sfiancarlo, figuriamoci cosa ne sarebbe del vecchio cavaliere. I due decidono di infiltrarsi dentro la capitale Dothraki per liberare la regina.
Ritroviamo anche Margaery. Papa Francesco… ops… Alto Passero le parla, le racconta la storia della sua vita, copiata dalle cronache di San Francesco (ops 2) e anche Margaery non se la beve riconoscendo dei passi tratti dal libro dei sette, il Libro della Straniero – Book of the Stranger che dà il titolo all’episodio. Per spezzare la resistenza della regina, Francesco… ops Alto Passero decide di farle rivedere il fratello Loras ridotto una larva umana e che sta per cedere alle torture a suon di letture sacre e preghiere. La vita era più facile a cavallo (o saltando la cavallina) eh ser Loras. Sicuramente la regina confesserà per salvare il fratello…
Il suo destino sarà il Walk of Atonement. Cersei e Jaime cercano di convincere Lady Olenna e zio Kevan che il Credo è un pericolo che va distrutto con la forza e studiano un piano per salvare Margaery dall’umiliazione di fronte alla brava gente di Approdo del re.
Un salto alle Isole di Ferro per l’incontro tra Yara e Theon. La donna teme che il fratello sia tornato per reclamare il trono, ma lui confessa che vuole solo aiutare lei a prenderselo nelle prossime elezioni presidenziali che da quelle parti chiamano l’Acclamazione di Re.
Al Castello Nero arriva un messaggero di Ramsay che porta una lettera. La visita di Smalljon Umber ha avuto i suoi effetti. Ramsay accusa Jon di aver aperto la Barriera ai Bruti e di nascondere Sansa. Lo minaccia, minaccia i Bruti, minaccia Rickon e minaccia Sansa. Certo che Ramsay sa come farsi degli amici, sembra quasi che abbia provocato Jon a uscire dal Castello Nero per andare a prendersi Grande Inverno. Che abbia sottovalutato le forze in gioco o l’ultima beffa è resuscitare Jon Snow per farlo uccidere a Ramsay? Dave e Dan, ciò sarebbe davvero crudele.
Per la prima volta in questa stagione, non chiudiamo tra i Guardiani della Notte ma con Daenerys. E’ condotta di fronte ai Khal che devono deciderne il futuro, ma la regina non lascerà che nessun maschio possa determinare il suo destino. Mentre Jorah e Daario hanno ucciso le guardie e bloccato le porte del tempio dove si svolge l’incontro, la Khaleesi dà fuoco a tutto. Lei emergerà dalle fiamme mentre il popolo dothraki si inchina al suo potere da X-Woman: La Regina a prova di fuoco.
Come è stato?
Un episodio di incontri tra fratelli e sorelle che si ritrovano dopo lungo tempo: Sansa e Jon, Margaery e Loras, Yara e Theon. Toccante l’incontro tra gli Stark, finalmente un membro di questa famiglia raggiunge un obiettivo, seppur minimo. Vediamo Jon sorridere e Sansa scusarsi, le sofferenze hanno forgiato una nuova donna, determinata a riprendersi casa sua, invece, le “ferite” e le sconfitte sembrano aver piegato Jon. Il suo proposito di andarsene al caldo (francamente speravo che Jon Snow avesse un piano migliore di “andare a scaldarmi”), cambia però radicalmente quando legge la lettera del “Come and see” di Ramsay, alternata da riferimenti chiari alla nascita di Jon. “Bastardo” ripete e ogni volta che legge quella parola e Jon non può fare a meno di mostrare il suo disgusto anche se avrebbe dovuto averci fatto il callo dopo anni accanto a Ser Alliser.
Il nostro amato Ditocorto torna e ha un piano. Nelle sue parole evoca “the wars to come” come prima di lui hanno fatto Mance Rayder, Arthur Dayne e lo stesso Ditocorto. Come se in queste cinque stagioni avessimo giocato… Chissà se c’è lui dietro la mossa degli Umber… Attaccare Grande Inverno, da solo contro l’esercito Bolton, non sembra una mossa da Ditocorto, sarebbe un azzardo. Ma se avesse studiato la sua mossa insieme alle famiglie del nord fedeli agli Stark? La mossa Rickon sarebbe servita a smuovere Jon che così cala da nord con i Bruti, mentre Ditocorto avanza da sud con i cavalieri della Valle mentre gli Umber e i Mandalay si uniscono a loro. E cosa faranno i Karstark? A chi saranno fedeli?
Ad Approdo del Re, ai più attenti non saranno sfuggite le note di Rains of Castamere mentre Cersei, Jaime, Kevan e Lady Olenna studiavano il piano per abbattere il Credo. Ciò non preannuncia niente di buono per i Lannister e il debole Re Tommen.
Intanto Daenerys (e Benioff e Weiss) ripete se stessa – comprendo che il motto di famiglia è Fire and Blood ma dare fuoco a tutto non può essere l’unica scelta narrativa – e l’attualità entra dentro Game of Thrones grazie al confronto elettorale tra Yara-Hillary Clinton (con l’eunuco Theon che fa da controparte all’erotomane Bill Clinton) e Euron Greyjoy, il pirata che reclama il regno. Ora, non ditemi che nella writer’s room non hanno stappato bottiglie di champagne quando Donald Trump ha iniziato la sua cavalcata trionfale verso la candidatura alle elezioni presidenziali americane. Ora, la domanda è: chi vincerà la campagna Isole di Ferro 2016? Yara-Hillary o Euron-Pirata-Trump?
Alcune considerazioni
Anche a voi si è girato lo stomaco quando Sansa e Jon hanno ricordato il Pasticcio di rognone con fagioli e cipolle della cara vecchia Nan?
Il momento più divertente della puntata è Tormund ammaliato dalla grazia e le forme di Brienne. Con un corteggiamento degno di una discoteca di periferia alle 4 del mattino, il Bruto fissa la donna addentando il pane cercando di mandare segnali espliciti: “Hai mai danzato con un Bruto nel pallido plenilunio?”. Brienne si accorge delle attenzioni dell’uomo e sul suo volto si dipinge un’espressione schifata. Nel frattempo, Edd L’Addolorato assiste alla scena e non può fare a meno di alzare un sopracciglio.
Ultima citazione per i bracieri dei dothraki e le loro tende: un binomio mortale, strano che siano riusciti a campare così tanto, mai visto niente prendere fuoco così velocemente.
La frase migliore – Citazioni
Siete degli omuncoli. Nessuno di voi è degno di guidare i dothraki. Ma io sì. E lo farò. (Daenerys)
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