Il Trono di Spade, episodio 6×07 The Broken Man: recensione, citazioni, spoiler e altre cazzate
Questa è la recensione dell’episodio 6×07 de Il Trono di Spade, The Broken Man, trasmesso su Sky Atlantic nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 giugno 2016. Ogni spoiler è a vostro rischio e pericolo.
Ritorni e uomini spezzati in The Broken Man e spesso le due cose vanno insieme nel mondo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ricreato per HBO da Benioff e Weiss. Se nella poetica di Martin “l’uomo spezzato” è un soldato che ha disertato e che vive di ruberie e assassinii, in questa puntata scritta da Bryan Cogman la definizione può adattarsi a una variegata esposizione di uomini perduti e ritrovati.
Pronti e via ed ecco una novità. Come accaduto solo nei season opening della quarta e della quinta stagione – Two Swords e The Wars to come – apriamo con quello che in gergo si chiama un cold open, ovvero una sequenza che precede i titoli iniziali. Come spiega l’ottima Alessia Starace su Movieplayer il cold open è uno strumento stilistico poco usato dalla stessa HBO, ma serve per consegnarci il primo “Uomo spezzato” nonché un grandissimo ritorno.
In una piccola comunità religiosa di fedeli dei Sette Dei (che sembra un incrocio tra la Casa nella prateria e un film con Bud Spencer e Terence Hill) guidata da Septon Ray (Ian McShane), incontriamo Sandor Clegane mentre fa la legna. Scopriamo che Ray lo ha trovato moribondo, stava addirittura per seppellirlo. Sappiamo tutti quanto questa cosa puzzi forte di Cleganebowl, una delle teorie più diffuse e amate online nella comunità di appassionati di Game of Thrones. Sandor sembra essersi ripreso nel corpo, ma il suo cinismo è forte e lotta con lui: ha un paio di dialoghi bellissimi con Ray sulla vita, l’amore, le vacche, la guerra e la morte, gli dei e gli uomini. Però, dall’orizzonte spuntano altri broken man, combattenti apparentemente della Fratellanza. In loro si possono intravedere i tre disertori che nei libri incontrarono Brienne: Infatti, per gli atti che compiono in seguito, è difficile inquadrarli nella Fratellanza di Dondarion che in teoria si batte per difendere i più deboli. Nemmeno troppo velatamente i tre ricattano Ray e la sua comunità: chiedono cavalli, cibo o armi in cambio di protezione. Praticamente il pizzo. Il septon rifiuta. Clegane capisce subito che si è trattato di un errore, che Ray avrebbe dovuto uccidere i tre uomini, ma il septon (di cui precedentemente abbiamo scoperto il passato da broken man dopo aver disertato e aver trovato dio o gli dei) spiega che “La violenza è una malattia, non si guarisce trasmettendola agli altri”, ma Sandor chiosa a modo suo: “Ma neanche morendo”. Purtroppo le cose vanno come Clegane temeva: i tre tornano e massacrano uomini e donne, e impiccano Ray. Sandor prende l’ascia con cui spaccava legna: i suoi giorni da boscaiolo sono finiti, è il momento della vendetta.

A poca distanza, c’è l’incontro tra il Pesce Nero e lo Sterminatore di Re. I Frey non riescono proprio gestire l’assedio di Delta delle acque. La linea del loro esercito è un disastro, tant’è che le truppe dei Lannister si avvicinano indisturbate. E benché sia il giovane Walder a tenere un coltello alla gola di Lord Edmure, il ricatto per farsi consegnare il castello non funziona: il Pesce Nero lo guarda con disprezzo e lo esorta a uccidere il nipote. Le peripezie delle terre del ghiaccio e del fuoco ci restituiscono un personaggio affascinante: Brynden Tully, non lo vedevamo dalle Nozze Rosse. Lui potrebbe essere considerato un altro broken man, ma in effetti sembra una persona resiliente: la sua famiglia è stata sterminata quasi completamente, è fuggito (mai pisciata fu più opportuna), ha rimesso ordine nelle fila della sua casata e ha riconquistato il castello del padre. Ora, ha lo stomaco, il pelo e le scaglie abbastanza dure per guardare un Frey che minaccia il nipote; non solo, affronta a testa alta Jaime Lannister (Nicolaj Coster-Waldau) nella sua armatura oro e porpora di nuovo signore di Castel Granito. Per il momento Brynden ha fatto il duro, ma cosa accadrà quando Brienne gli porterà la richiesta di aiuto di Sansa? Chissà non decida di accettare l’offerta di Jaime e portare i suoi ottomila uomini nel nord per cacciare i Bolton da Winterfell.
Ad Approdo del Re, Alto Passero (Jonathan Pryce) oramai non si regola più: spiega a Margaery che non si può negare al marito, che una moglie non deve provare desiderio per l’uomo “ma avere solo pazienza”. Septa Unella la sorveglia anche durante le conversazioni tra la regina e la nonna: con arguzia e furbizia la giovane donna esorta Lady Olenna a lasciare Approdo del re perché potrebbe rischiare un’incriminazione da parte del Credo. Prima di farlo, consegna segretamente alla nonna un bigliettino dove è disegnata una rosa, il simbolo di Casa Tyrell. Probabilmente Margaery sta fingendo per smarcarsi dall’oppressione dei fondamentalisti dei Sette Dei. Lei è sempre la rosa di Alto Giardino.
Successivamente Olenna ci consegna un dialogo molto bello con Cersei (Lena Headey), in cui dà della stupida alla regina madre per aver armato il Credo e Cersei è molto onesta nel riconoscere i suoi errori. Chiede l’appoggio di Lady Olenna ma la donna vuole andare avanti nel suo programma e partire, aspettando la mossa della nipote.
Ora siamo a Essos, esattamente a Volantis. Gli uomini di ferro guidati da Yara e Theon Greyjoy sono sbarcati. Si stanno divertendo in un bordello. Theon ha la faccia di uno che si trova in un bordello dove spuntano tette da ogni angolo ma lui non ha più un pisello per unirsi alla festa… Ops… Sono stato indelicato. Con la faccia persa tra un paio di tette e un boccale di birra, la sorella Yara affronta Theon: il piano della donna è chiedere aiuto a Daenerys per riprendersi le Isole di Ferro in cambio dell’appoggio di una flotta con cui la regina dei draghi può attaccare Westeros, ma per farlo ha bisogno dell’aiuto del fratello: sei stato spezzato (un altro broken man), sei stato liberato, il tempo del dolore è finito, ho bisogno di mio fratello, non di uno che resta in un angolo. Il dialogo è efficace, ben scritto e vero: Yara aiuta Theon come farebbe un amico nei riguardi di chi soffre e non riesce a risollevarsi. Pare che la tattica abbia funzionato. Foese stismo per dire addio a Reek e riprenderci Theon. Ma in effetti: cosa ha fatto Theon Greyjoy per meritarsi tanta fiducia?
Intanto Sansa Stark (Sophie Turner) e Jon Snow (Kit Harington) fanno la questua per tutto il nord per racimolare soldati. Jon è talmente depresso che al confronto Theon è Robert Baratheon, riesce a malapena a portare dalla sua parte i Bruti, soprattutto grazie all’intervento di Tormund. I Mormont offrono loro 62 cavalieri e la lady più cazzuta di tutta Westeros (Lyanna Mormont) ma anche qui solo grazie all’intervento di wqualcun altro, Ser Davos. Invece dai Glover rimediano solo parolacce.
Chiudiamo a Braavos. Arya va a spasso per la città come se non avesse il Dio dai mille volti alle costole. Addirittura avvicina sorridente una vecchietta. Tu non sai nulla Arya Stark. L’anziana si rivela essere l’orfana, la discepola preferita di Jaqen che accoltella la giovane Stark con ripetuti colpi al ventre – non vi ha ricordato l’assassinio di Talisa durante le Nozze Rosse? Arya riesce a salvarsi gettandosi in acqua, ma ora ha almeno tre buchi in pancia e cammina per l strade di Braavos perdendo sangue. Ma cosa diciamo noi al dio della morte?
WTF
Finalmente torna Bronn. Mi mancava la sua ironia corrosiva.
Belli gli spot turistici dei castelli visti in questa puntata. Finalmente vediamo Delta delle acque in tutta la sua magnificenza, anche il castello dei Mormont non è male.
A proposito di Mormont… La giovane Lady Lyanna ha già conquistato i cuori del web. Tra i meme che ho visto in giro, il mio preferito è quello che spiega… “Se questa ragazzina aveva tre draghi a disposizione… Il Trono di Spade durava due stagioni in meno”. Vabbè dai ve lo faccio vedere.
CITAZIONI
Ray: Gli dei non hanno ancora finito con te.
Clegane: L’ho già sentita questa ma riferita ad un unico Dio.
Ray: Magari è così. Non me ne intendo molto di dei.
Clegane: Allora hai sbagliato mestiere.
Ray: Il mondo è pieno di preti che pensano di conoscere la parola di Dio, io invece no, non so nemmeno che nomi abbiano. Magari sono i sette o magari sono i vecchi dei, o magari il Signore della luce, o magari sono la stessa cazzo di cosa, questo non lo so. Quello che importa a mio parere è che esiste qualcosa più grande di noi e qualunque cosa sia ha progetti per Sandor Clegane.
Clegane: Tu non sai niente sel mio passato. Non sai niente di cosa ho fatto.
Ray: Ho sentito delle storie.
Clegane: Se gli dei esistono, perché non mi hanno punito?
Ray: Lo hanno fatto
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