Batman V Superman: Dawn of Justice è un sequel dei film di Nolan su Il Cavaliere Oscuro?
“Abbiamo dei brutti trascorsi con gli squilibrati vestiti da clown”. Così si spiega Bruce Wayne/Ben Affleck. Più tardi accennerà a “vent’anni di lotta al crimine”. Sì, d’accordo non è tanto, però questa semplice frase chiarisce che il Batman di Batman V Superman: Dawn of Justice ha dei trascorsi, ha combattuto il crimine, ma poi deve aver scelto di “ritirarsi”. È stato Superman – con la distruzione provocata nel duello colmo di furore con il generale Zod – a indurre il Cavaliere Oscuro a tornare, per fermare quello che lui considera un pericolo per la razza umana. Si tratta di un “buen retiro” che ricorda molto da vicino quello del Bruce Wayne di Christopher Nolan che si ritira a bere Fernet a Firenze. La prima volta che entra in azione, il poliziotto che lo vede è pieno di stupore per l’apparizione dell’uomo pipistrello, “l’ho visto” come fosse stata una visione a suo modo impossibile. Secondo voi non potrebbe voler lasciare pensare che in questo universo Batman sia stato dato per morto? Be è proprio quello che accadde alla fine di The Dark Knight Rises. Nel terzo film di Nolan vediamo “Robin” interpretato da Joseph Gordon-Levitt che trova il rifugio di Batman e sembrerebbe intenzionato a prenderne possesso per proseguirne il lavoro. Come Batman? O come Robin, il nuovo protettore mascherato di Gotham?
C’è una scena dentro Wayne Manor, nel rifugio di Batman, in cui Bruce Wayne guarda la sua maschera, il suo costume, poi si gira e sale le scale, intravediamo un altro costume, sembra rosso, sopra ci sono delle scritte, un “ha ha ha” e qualcosa tipo “lo scherzo ti si è ritorto contro”. Per il possessore del costume deve essere andata proprio male contro il Joker (ricordiamo che alla fine de Il Cavaliere Oscuro, Joker non muore ma è stato condotto prigioniero ad Arkham e di lì trasferito prima della presa di Gotham di Bane) o forse l’Enigmista (i ruderi abbandonati al porto di Gotham visti nello showdown finale sono pieni di scritte e punti interrogativi, il simbolo del villain che ama gli indovinelli). E se Robin fosse caduto nella sua lotta al crimine? E se Batman avesse deciso di tornare anche per onorare la memoria del suo protégé?
Come ne Il Cavaliere Oscuro c’è un serrato inseguimento di Batman nella batmobile a un camion che nasconde un carico molto prezioso; ci sono i bazuka e lo scontro è interrotto solo da Superman. Non avete immaginato per un veloce, fugace momento di aver intravisto la scritta Slaughter is the best medicine scritta sul camion? Sarà una citazione o una situazione tattica a cui l’uomo-pipistrello sembra abituato? Sembra esserlo anche il sonar usato da Bruce Wayne per muoversi nella casa di Lex Luthor che ricorda direttamente lo stesso strumento che Batman utilizza per riprendersi Lao in Cina o per attaccare il rifugio del Joker ne Il Cavaliere Oscuro. Anche quando Batman attacca i mercenari russi che tengono prigioniera Martha Kent, la scena ricorda l’attacco dell’uomo pipistrello al palazzo presidiato dagli uomini del Joker.
Sicuramente citazioni, ma potrebbero essere qualcosa in più.
Le differenze sono tante tra il Nolanverse e questo Batman V. Superman: Dawn of Justice. Non solo gli attori. Che fine ha fatto Lucius Fox? L’Alfred di Jeremy Irons sembra molto più a suo agio con la tecnologia di quello nolaniano interpretato da Michael Caine, ma nel Nolanverse Alfred era un ex militare anche se si limita a ricucire e accudire il suo “figlioccio”.
Man of Steel e Batman V. Superman: Dawn of Justice riportano il Cavaliere Oscuro nell’alveo del fumetto: Nolan ha creato un mondo reale in cui uomini straordinari indossano maschere e i cattivi utilizzano le armi degli uomini per raggiungere i loro obiettivi. Joker confessa di “amare” polvere da sparo, benzina e dinamite; Bane trasforma un reattore nucleare in una bomba atomica per tenere Gotham e il governo degli Stati Uniti sotto scacco. Il mondo di Man of Steel e Batman V. Superman: Dawn of Justice è abitato da alieni che ci appaiono come degli dei e l’uomo pipistrello si scaglia proprio contro ciò. “L’uomo contro Dio” ecco come Lex Luthor presenta lo scontro tra Batman e Superman, ma l’uomo e Dio si alleano per sconfiggere il diavolo (Doomsday) aiutati da una Dea. Aldilà della “propaganda”, se perdessimo il nostro primato nell’universo, sarebbe poi tanto diverso? Quale paura è più umana dell’essere affascinati ma anche spaventati dall’avvento di un essere apparentemente onnipotente? Può esserci un Superman? Ma soprattutto: può esserci un Superman nel Nolanverse?
Batman V. Superman: Dawn of Justice e prima di esso Man of steel devono tanto allo stile “alla Nolan”. Parliamo di ambiente, scenografie, colori, in un termine cinematografico: di fotografia.
Ed è vero: la scena in cui i signori Wayne muoiono, a pochi giorni dall’arrivo nelle sale di Excalibur (su un manifesto si legge “Excalibur starts wed.”) è fortemente onirica, un sogno di Bruce che fuggendo dal funerale cade in una grotta ed è letteralmente sollevato in aria da migliaia di pipistrelli, ma se non ci fosse stata la voglia di creare una nuova genealogia per Batman non si sarebbe scelto di metterla strategicamente a inizio film, a sancire una cesura, per costruire un “nuovo” supereroe”. Ma sarà anche un Supereroe nuovo?

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