Figli, le migliori frasi e citazioni
«Il secondo figlio è una botta in fronte» è una delle frasi e citazioni da ricordare di Figli, la sceneggiatura perfetta di Mattia Torre per il film di Giuseppe Bonito (che prese il testimone da Torre dopo la sua prematura scomparsa) con Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi. Con loro, una serie di volti che abbiamo imparato a conoscere in altri lavori di Torre, come Boris, ad esempio: Stefano Fresi, Andrea Sartoretti, Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e Carlo De Ruggieri.
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Ecco le migliori frasi e citazioni di Figli
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Io però l’ho detto a tutti de fermasse ar primo figlio. L’ho detto a tutti sui social. Ho scritto pure un articolo sull’Espresso. L’ho gridato al quartiere! Lo sanno tutti… Ti sono vicino. (Amico giornalista di Nicola interpretato daStefano Fresi)
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Non poteva rimanere in ospedale? Non era brutto. Erano tutti gentili. Stavamo tanto bene in tre. Perché avete dovuto cambiare tutto. Siete un macello, soprattutto tu papà. (Anna, figlia di Nicola e Sara)
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Nicola: Anche il Paese mi sembra esprima a tratti qualcosa…
Sara: Be adesso non esageriamo. -
Il secondo figlio è una botta in fronte (Luca, il collega di Nicola)
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Molla la famiglia, molla tutto, dì che sei pazzo. Ti fai questi due mesi in psichiatria al San Camillo e poi sei libero. (Luca, il collega di Nicola)
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(dalla pediatra guru) Nicola: Io sono una merda.
Sara: Sì. -
(Nicola, voice over) Poi succede che la pediatra guru fa un salto nell’iperuranio.
Pediatra guru: No, il lavoro no, inventatevi qualcosa, il lavoro aspetta.
Sara: In che senso?
Pediatra guru: Non avete una rendita? -
E Dio vide che l’uomo non soffriva abbastanza e inventò la suocera. (Nicola, Valerio Mastandrea)
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Credete nel futuro che sarete gli ultimi ad avere, perché non morite neanche più. (Sara, Paola Cortellesi, rivolta alla madre)
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Voi dovete capire bene una cosa, una volta per tutte. Noi, insieme siamo una forza, silenziosa e tranquilla ma se ci incazziamo sono dolori. Perché siamo di più, siamo tantissimi. Ogni 100 giovani ci sono 165 anziani, questo significa maggioranza assoluta e cioè virtualmente Camera, Senato e Governo della Repubblica. Abbiamo le TV perché condizioniamo palinsesti e linee editoriali, Sanremo è fatto per noi e anche la grande fiction nazionalpopolare, gli inserzionisti pubblicitari intorno a cui ruota il mondo hanno noi come chiodo fisso. Le case di proprietà e i libretti di risparmio su cui poggia l’intera economia del nostro Paese e senza i quali noi chiudevamo come la Grecia sono in mano nostra. Il teatro tiene grazie a noi e anche quello che resta del cinema e con il nodo pensioni teniamo in scacco l’intera economia nazionale. Ci manca solo un poco di consapevolezza e coesione e staremo finalmente pronti a fare il culo a tutti. (Angela, madre di Sara)
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Il livello di disagio si può vedere anche da piccolissime cose. Come la strana, insindacabile libertà di usare una certa violenza quando si pulisce con un fazzoletto la bocca di un bambino. Dopo due passate, la successiva è sempre ingiustificatamente forte, violenta. Padri, madri, nonne: alla terza passata sulla bocca del bambino tutti tirano fuori una certa rabbia a dire tacitamente “bambino mi stai sul cazzo”. (Nicola)
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(Al family park) Un tempo gli amici li incontravo nei locali, ora in farmacia o in posti come questo. Che cosa ci è successo? (Padre separato, Valerio Aprea)
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Qualunque cosa accada, lì dentro avremo più possibilità di sopravvivere se restiamo uniti. (Nicola)
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Io penso che se in Italia c’è la crescita zero ci sta un motivo. (Padre separato)
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Bisogna puntare dritto sulla ristorazione e sul lavoro. Proprio le due cose combinate. La chiave è autodistruggersi cioè dasse proprio le tielle de lasagne in faccia. (Padre separato)
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Te vedi solo te, tua madre e l’anima de li mortacci tua. (Nicola)
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