Codice 999 – Gal Gadot è tra noi… ancora
Codice 999 è il terzo film che esce in un mese con Gal Gadot. Ora, io sono pronto a votare subito per un mondo con nelle sale un titolo a settimana che preveda una valchiria con lo stacco di coscia lungo come il ponte di San Francisco e il viso di una Monna Lisa bella per davvero. (Mica vi piace la Monna Lisa di Leonardo, vero? Lo sapete che è ‘na cozza? Ecco la Monna Lisa avrebbe dovuto assomigliare a Gal Gadot se solo Leonardo Da Vinci avesse saputo disegnare).
Non basta però. Codice 999 è anche un film con nel cast della madonna con 12 anni schiavo Chiwetel Ejiofor, il fratello scemo di Batman Casey Affleck, Mister Falcon Anthony Mackie, Aaron Bitch Paul, Woody Harrelson, ma soprattutto Norman Reedus, il puzzone di The Walking Dead che anche in Codice 999 sembra che non si faccia una doccia dal 1993.
Soprattutto c’è Kate Winslet che fa il boss mezzo russo e mezzo israeliano, sorella di Gal Gadot di cui lei stessa dimostra di apprezzare in più di una occasione le forme. Se vedrete Codice 999 in lingua originale potrete apprezzare il suo accento, altrimenti ascolterete come Chiara Colizzi parla il russo-italiano (sei bravissima Chiara eh, qui si scherza, non mandare i tuoi scagnozzi russi sotto casa mia!).
Il regista è John Hillcoat, un uomo di 55 anni che sembra più vecchio di William Friedkin che ne ha 81. Il film migliore che ha girato John Hillcoat in vita sua è You Don’t Care About Us dei Placebo. (In verità ci sarebbe anche The Road, che è figo, anche se un po’ appalla).
Codice 999 è un film solido, con un paio di sequenze belle tese e il vigoroso tentativo di creare personaggi complessi sospesi tra il bene e il male anche se destinati a compiere sempre il male. Mi è calata la palpebra solo in un paio di occasioni.

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Di Hillcoat ci sarebbe pure The Proposition che è il film di Nick Cave ma rimane bellissimo.
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