Il giovane favoloso di Mario Martone con Elio Germano
Spoiler: Alla fine lui muore
Ho visto Il giovane favoloso, il film su Giacomo Leopardi di Mario Martone con Elio Germano, malgrado me lo abbiano spoilerato in una chat room di maestrine di liceo che frequento perché le maestre e le professoresse sono infoiate, piene di idee romantiche e pronte a cedere al primo che sappia citare Il pellegrinaggio del cavaliere Aroldo e Lord Byron nello stesso discorso.
Il primo atto de Il giovane favoloso si svolge tutto a Recanati, proprio a Casa Leopardi. Be’ io ci sono stato e se penso a quanto ha cagato il cazzo la guida durante la visita – “attenti qua”, “fermi là”, “non toccate il dildo di Paolina Leopardi”, “Non rovistate tra le riviste porno di Giacomo” – spero lo staff de Martone je abbia rigato le assi di legno dei pavimenti.
Il resto del film segue i viaggi del poeta, Firenze, Roma, Napoli, Torre del greco. Qua e là Leopardi assaggia la vita col suo passo incerto e la schiena sempre più piegata dai dolori, parla con popolani e litiga con letterati; costruzioni teatrali, panorami ed esperienze si fissano nella sua mente a ispirarlo; visioni oniriche albeggiano nel suo cuore.
Il giovane favoloso è esattamente il film su Leopardi che mi sarei aspettato dalla professoressa di italiano del mio liceo: pedante e didascalico, l’unico cambio di passo è proprio nei momenti più visionari, come nella sequenza sul Dialogo della Natura e di un islandese, quando un’enorme statua di sabbia troneggia sull’Uomo, declamando la sua indifferenza ai destini dell’umanità.
Il resto è un susseguirsi di Elio Germano legge Giacomo Leopardi che, non se offenda nessuno, era mejo Gassman legge il menù del ristorante Da Cesare… Primi piatti: rigatoni con pajata all’Infinito…
Momento da trailer
Io: Giacomo, hai bisogno de fica.
Giacomo Leopardi/Germano: Io ho bisogno di amore.
Mia moglie: Ecco, tu dici fica lui dice amore.
La battuta
La filologia è una disciplina preziosa.
*1/2 Male, signor Anderson. Sono deluso, molto.
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