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Incontri ravvicinati dello spielberghiano tipo: Spielberg, il documentario HBO che vedremo su Sky Arte

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Tempo di lettura: 1’42’’

Uno dei più grandi narratori contemporanei: la storia e l’arte di Steven Spielberg nel documentario HBO firmato da Susan Lacy, 147 minuti per capire il bambino, l’uomo, l’artista, l’idealista e l’attivista.

Spielberg immortala il ragazzo cresciuto avendo una telecamera come unica amica, i primi tentativi di corti amatoriali, gli sforzi per creare degli effettivi visivi che simulassero le esplosioni in un film sulla seconda guerra mondiale, la burla (forse neanche tanto) di un ufficio occupato alla Universal, le prime esperienze televisive, lo sbarco al cinema perché “la tela” del piccolo schermo non bastava più”, i grandi capolavori, il riconoscimento internazionale, la magia che continua a brillare anche a metà degli anni Dieci del XXI secolo insieme all’interesse verso le basi e i valori della democrazia in Lincoln e Il Ponte delle Spie.

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Susan Lacy intervista Spielberg, i suoi familiari, i suoi amici, i suoi attori, i suoi collaboratori storici e restituisce non solo preziose testimonianze filmate – le serate tra i cinque amigos Scorsese, Coppola, Lucas, De Palma e Spielberg, cinque ragazzoni che disperavano di poter mai guadagnare un soldo con il cinema -, ma una chiave di lettura dell’arte e del metodo di un regista che, ingiustamente, è sempre stato considerato grande solo dal punto di vista commerciale. Le ferite del ragazzo (la separazione dei genitori), i dolori dell’uomo (il doppio divorzio dall’attrice Amy Irving), la ricerca di una propria poetica, il recupero delle proprie tradizioni e religiosità grazie alla seconda moglie, Kate Capshaw, che scelse di convertirsi all’ebraismo per sposare Steven, l’imperativo morale di “restituire” i profitti di Schindler’s List creando la Fondazione Shoah che tenesse alta la torcia della testimonianza di tutti i genocidi perpetrati dall’Uomo.

Il risultato è il cinema spielberghiano di separazione e riunificazione, di sacrificio che esalta lo spirito e i valori americani, di narrazione fanciullesca ma non per bambini, o non solo per bambini. E se Lacy sorvola veloce sulle prove più deboli di Spielberg, il regista non manca di ingenua sincerità quando ammette che non era la persona più adatta per trasporre integralmente i momenti saffici de Il Colore Viola o mentre spiega la bruciante delusione per le critiche ricevute per 1941-Attacco a Hollywood. Il documentario è soprattutto un’emozionante galleria delle immagini che costituiscono la spina dorsale della storia del grande schermo degli ultimi 40 anni, un autore e un artista popolare.

Spielberg sarà trasmesso da Sky Cinema e Sky Arte a partire dal gennaio 2018.

forrst gump**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare

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