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Netflix racconta: Five came back

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Disponibile su Netflix da fine marzo 2017 il documentario Five Came Back. Scritto da Mark Harris che ha adattato il suo libro omonimo e prodotto dalla Amblin di Steven Spielberg, racconta le storie di cinque grandi registi – Frank Capra, John Ford, John Huston, George Stevens e William Wyler – che si arruolarono nella Marina, nell’aviazione e nell’esercito degli Stati Uniti per offrire il loro contributo nella Seconda guerra mondiale. I cinque seguirono le truppe al fronte e realizzarono film e cinegiornali a sostegno dello sforzo bellico statunitense. Soprattutto, il documentario di Laurent Bouzereau racconta come gli orrori visti in guerra cambiarono le loro vite e l’approccio al cinema.

I cinque grandi sono raccontati attraverso l’occhio di altrettanti grandi registi contemporanei, ciascuno “voce narrante” per uno specifico artista. Guillermo Del Toro racconta Frank Capra, Steven Spielberg su William Wyler, Paul Greengrass su John Ford, Francis Ford Coppola su John Huston e Lawrence Kasdan su George Stevens. A unire le interviste con i materiali d’epoca è Meryl Streep. Lettori scaltri come voi già hanno capito chi sia l’intruso tra questi nomi…

Strutturato in tre puntate ciascuna della durata di un’ora circa, Five Came Back prima racconta l’impegno patriottico e il background sociale e politico che spinse ciascuno dei registi a lasciare Hollywood per arruolarsi e riprendere la guerra sotto le direttive del Governo USA: Capra era spinto dalle sue origini di immigrato, come William Wyler che addirittura era un ebreo originario di un paese francese al confine con la Germania nazista. Se il racconto del contributo di ciascuno di essi ci porta dentro il conflitto mondiale com immagini incredibili di guerra, morte e distruzione, è ciò che la guerra ha inflitto allo spirito di questi autentici monumenti della storia del cinema che sconvolge e dà la misura del valore del documentario.

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Dopo aver testimoniato la battaglia delle Midway riprendendola incurante del pericolo, John Ford ebbe un crollo nervoso dopo aver assistito e testimoniato il massacro dello sbarco in Normandia; a Huston fu impedito per 35 anni di portare nelle sale Let there be light, un documentario sulle ferite psicologiche dei reduci della guerra; Wyler perse quasi completamente l’udito; Capra combattè una battaglia, in parte perduta, contro i pregiudizi razziali nella rappresentazione del nemico; Stevens fu colui che entrò nel campo di sterminio di Dachau e ne uscì profondamente turbato. Tutti lottarono per perorare la propria idea di cinema mettendola a disposizione della Causa degli Alleati, raccontare ciò che vedevano e, dove proprio non potevano evitarlo, “mettere in scena” come la carriera aveva insegnato loro.

Ciascuna di queste esperienze cambiò l’arte dei cinque grandi. Stevens aveva costruito la sua carriera sulle commedie musicali non riuscì più a girarne nemmeno una: il nuovo percorso artistico più consapevole e impegnato culminò nella realizzazione de Il Diario di Anna Frank; Frank Capra reagì con La vita è meravigliosa che purtroppo si rivelò un atroce flop al botteghino ma in seguito divenne una leggenda; William Wyler curò le sue ferite e quelle dei suoi commilitoni portando sul grande schermo I migliori anni della nostra vita, un film sul ritorno a casa di tre reduci; infine, John Huston divenne uno dei registi più importanti del suo tempo.

Five came back è un documentario assolutamente da vedere non solo per la ricostruzione storica – ormai siamo sopraffatti dalla presenze di materiale sulla Seconda guerra mondiale – ma per entrare nelle vite di questi eroi del cinema americano del XX secolo, capire il loro impegno, intuire come furono da esso cambiati.

Le migliori frasi e citazioni

Credete in voi stessi perché solo gli audaci possono creare, solo chi osa può realizzare un film, e solo gli eroi sono meritevoli di parlare alle persone per due ore, nel buio. (Frank Capra)

La regina di tutte le emozioni, quella che ci muove, è l’amore. Il mondo non è soltanto crudele. Sì esistono gli incubi ma abbiamo anche i sogni. Esiste la malvagità ma abbiamo anche grande compassione. C’è del buono, nel mondo. Ed è meraviglioso. (Frank Capra)

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