The Young Pope recap episodi 3 e 4: riassunto, recensione, migliori frasi e battute, e altre cazzate
Che cos’è The Young Pope?
Le pippe teoretiche di preti, vescovi, cardinali e un Papa davvero figo.
Che cosa è successo?
Alla fine dei nuovi due episodi di The Young Pope, la serie tv di Paolo Sorrentino trasmessa da Sky Atlantic, chiedersi “cosa è successo?” è una roba di diretta derivazione della meteorognostica. Bisogna interpretare segni e suggestioni per alla fine concludere che non è successo un cazzo di niente.
Pio XIII continua il suo percorso di scorrettezza, vuole essere un Frank Underwood un pelo meno cattivo manche tre peli meno brillante.
La saggezza mi ha sempre insospettito.
Cardinale Voiello
Voiello cerca di raccogliere i cocci della prima omelia del Papa. La gente ora ha paura di Dio. Eh sì, non sono bastati secoli di guerre e disastri naturali, uno scemo si affaccia su un balcone e dice che i cattolici hanno dimenticato Dio e cercarlo dentro se stessi ed ecco che si scatena il putiferio. Eh sì perché sentire che bisogna cercare Dio dentro noi stessi, sotto strati e strati di social, ignoranza, balbuzie mentali, calcio, pettegolezzi, povertà è un’impresa impervia.
Addirittura i media vorrebbero una conferenza stampa del Papa. Io so’ ‘gnorante ma il Papa l’ha mai fatta una conferenza stampa? Cioè, un giornalista grillino si può avvicinare tanto da fare delle domande all’emissario in terra di Dio? E se gli chiedesse delle scie chimiche? Insomma il mondo è sconvolto dalle parole del Papa. Poi c’è il caso di un potente vescovo coinvolto in un caso di pedofilia, tutti motivi di attrito tra Voiello, il segretario di stato interpretato da Silvio Orlando, e Lenny/Pio XIII uscito dritto dritto dal 1517 e interpretato da Jude Law.
Voiello va alla guerra e decide di trovare un modo di incastrare il Papa-Jude Law: lo fa sorvegliare, spiare, ricatta le prelati e laici per conoscere i suoi segreti, arriva a ricattare una bonza per provare a sedurlo mentre pregano insieme. Non bastava mettere in giro le foto di Law con la babysitter?
C’è anche un divertente siparietto con il primo ministro della Groenlandia, che per inciso è una bona, mentre Pio XIII si mostra sempre più insofferente verso la comunità omosessuale del Vaticano: è pronto a cacciare gli omosessuali dalla Chiesa.
I giovani sono sempre più estremi dei vecchi
Voiello
Mi chiedo come mai questo passaggio non scateni polemiche: a ‘sto Pio XIII dovrebbe stare ugualmente sulle scatole anche chi je piace la patata!
Insomma, la morale è: Grattatio ad benevolentia. Inoltre, sto Papa sembra pensare i suoi pensieri possano avere un effetti “materiale” sul mondo esterno, tipo spostare gli oggetti, una roba che pensano giusto i bambini di 7 anni.
Come è stato?
Penso che The Young Pope debba entrare nel prontuario medico per combattere l’insonnia. Difficile restare svegli con le lunghe carrellate avanti e indietro, inquadrature ieratiche di personaggi che fumano, personaggi che stanno al walkie talkie e parlano per poi non ascoltare, suore che parlano di geometria riemanniana. Un’opera del tutto inadatta al bingewatching ad esempio, guardando tutti gli episodi uno dietro l’altro c’è il rischio di finire in coma.
L’assenza è presenza
Papa Pio XIII
Spigolature
Interessante la sigla iniziale con All Along the Watchtower interpretata probabilmente da una cover band di una cover band degli Afterhours. Pio XIII cammina tra capolavori di arte sacra, poi un meteorite abbatte una statua rubata da Madame Toussaud di Wojtila.
Sorrentino ha dovuto infilare Maradona anche qui. Un artista del suo livello dovrebbe, a un certo punto della sua esistenza e crescita artistica, liberarsi delle suggestioni adolescenziali. Ammesso che stia crescendo o, piuttosto, non stia regredendo. Il downgrade di un premio Oscar.
Parlando del tradimento, il Cardinale Voiello spiega che anche lui, una volta, quando il Napoli versava in una crisi profondissima, ha mostrato delle simpatie per l’Avellino. Eh no, la squadra di calcio non si tradisce. Ho tradito io quando la Roma era in mano a Ciarrapico? No, forse in quel momento storico mi interessava di più la fica, ma rinunciare alla Roma mai. Capisco però, che in questo ultimo caso, la fica non dovrebbe essere un argomento da proporre.
Il tono ironico e sardonico strappa un sorriso, ma lascia un’impressione di cinismo che sono francamente fuori luogo e distonici da uno che ha deciso di fare una serie sul Papa e i dubbi sull’esistenza di Dio. Francamente, mi frega meno se Pio XIII crede davvero in Dio rispetto alla possibilità che Dolores di westworld possa sviluppare una propria coscienza e decidere di scrivere un romanzo su un Papa scojonato.
La colonna sonora algida mi ricorda Drive o quelle composte da quell’islandese per Villenuve in Sicario o Prisoners, se non fosse che quella di Drive, Prisoners e Sicario sono molto, molto più fighe.
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