Star Trek Beyond
Spazio. Ultima frontiera… Spoilerare Star Trek Beyond all’anteprima per i giornalisti (o simili) all’ufficio stampa del film attraverso i moduli delle reactions… L’ultimo atto di ribellione prima che possano inseguirti armati di penna, foglio, fotocamera e videocamera. Han Solo muore… I tizi di Lost sono tutti morti, la mamma di Batman si chiama come la mamma di Superman. Spoilerare così, senza un perché e senza che ci fosse un domani, perché certi personaggi vogliono solo vedere il mondo bruciare e tutto il resto è caos – o noia, a seconda del film che sei andato a vedere.
Star Trek Beyond è il terzo capitolo del reboot (?) della saga creata tanti anni fa nella nostra galassia da Gene Roddenberry e che tanto scalpore ha suscitato perché Gene non voleva un personaggio gay nel suo telefilm benché George Takei (l’attore che interpretava Sulu nella serie originale) lo fosse perché va bene gli anni Sessanta ma “erano” gli anni Sessanta e invece Lin-Abrams e compagnia hanno voluto un Sulu omosessuale con figlio adottivo e chissà che casino pianta ora Adinolfi, ve prego non je fate vedere Star Trek Beyond.
Questo Star Trek è anche il primo dopo la scomparsa di Leonard Nimoy che, vorrei dire al tizio che era seduto vicino a me all’anteprima stampa e che si sente uno scrittore solo perché scrive su Acqua e Sapone (sì, il magazine della catena di negozi che vendono detersivi e bagnoschiuma), non è il Chekov della nuova saga, quello è Anton Yelchin e poraccio è morto pure lui, ma almeno gli abbiamo risparmiato le stupidaggini del tizio seduto accanto a me, dette, devo dire, solo perché cercava di poter frugare sotto la maglietta di una ragazzetta niente male anche se, amica mia, portati una mentina perché sei bona ma con quel fiato fai scappare anche un romulano infoiato.
Ho già scritto millemila parole e ancora non ho detto come è ’sto Star Trek Beyond. Come è Star Trek Beyond? Divertente, perché Justin Lin è sempre più padrone della situazione e fa compiere ai suoi eroi e alle astronavi evoluzioni spettacolari, mette dentro battaglie spaziali, idee incredibili su come distruggere l’Enterprise, una corsa folle in moto (bella idea per lui che arriva da Fast&Furious), corpo a corpo anche in assenza di gravità, Elysium, armi biologiche. Il film cerca di essere molto politico: i cattivi sono una miriade di locuste senz’anima eterodirette da un’unica mente criminale, la quale vuole riportare la guerra nell’universo perché “è meglio così, eravamo organismi unicellulari che si sono evoluti solo a forza di incazzature perché il wifi non funzionava e non trovavano i pokemon nascosti nel giardino del vicino che spara se gli vai a rompere le scatole”. Dall’altra parte è un tutto “dobbiamo stare uniti, perché uniti siamo forti, belli e fighi e la pace va un casino quest’anno”. Io ho apprezzato il tentativo di lettura del momento storico o forse l’ho visto solo io perché sono preoccupato per quanto avviene nel mondo, però lo sforzo l’ho visto, peccato che sia cercato di svilupparlo e risolverlo in modo sufficientemente puerile e fanciullesco e va bene che bisogna nutrire il fanciullino ma c’ho ‘na certa età e a sto punto mi interessa solo sapere se il tizio ha rimediato qualcosa dalla tipa e cosa ha scritto su Facebook la dea che era seduta dietro di me.
Tra l’altro, Star Trek Beyond solletica forte il testosterone con Zoe Saldana (questa va in giro come niente fosse, ma è una cosa illegale, nun se po’ guarda ai livelli della tipo seduta dietro di me) e Sofia Boutela che era la cattiva di Kingsmen con le protesi letali al posto delle gambe e qui le gambe ce l’ha e anche belle lunghe, soprattutto belle.
PS: Il mio amico Vallanti, ha definito Star Trek Beyond “impalpabile” e questa definizione mi è rimasta in testa tre giorni tanto che ho fatto anche il pavone in giro sfoggiandolo sto aggettivo che per me fino a qualche tempo fa poteva andare bene per un Ljajic. Quindi, dopo consultazione con Vallanti, ho abbassato il voto a Star Trek Beyond, ma non quanto avevo promesso. Scusa Vallanti. Spero di meritarti ancora.
** Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.
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