Superman IV. Un disastro completo, per come è stato pensato e realizzato. Per convincere Reeves a indossare per la quarta volta il mantello e i mutandoni rossi dell’Uomo di acciaio, la produzione accettò di finanziare un filmetto (Street Smart) e lo accreditarono per la sceneggiatura. Effetti patetici in un film che è un disastro dall’inizio alla fine.
Superman III. Bella lotta per capire qual è il più brutto. Superman combatte con il suo lato oscuro, sbiadito e con la barba lunga.
La maggior parte delle scene con Batgirl furono tagliate perché Alicia Silverstone era leggermente ingrassata ma non entrava più nel costume. Invece, il costume di Batman di George Clooney era talmente complicato da togliere che almeno in una occasione l’attore si è fatto la pipì addosso. Con queste premesse, come poteva essere un buon film?
Jim Carrey, Tommy Lee Jones hanno litigato per tutto il tempo sul set. Secondo Carrey, Jones avrebbe detto: “Odio te e tutti i tuoi film”.Anche tua sorella e tua madre. Aggiungiamo noi. Il film fu un disastro, dall’addio di Keaton fino ai capezzoli e l’orecchino di Robin.
Nell’ultima battuta di Superman IV (1986), l’uomo d’acciaio dice a Lex Luthor “Ci rivediamo tra vent’anni”. Be’ Superman returns uscì nel 2006, a venti anni esatti da quel film e tra i personaggi c’è proprio Lex Luthor (interpretato da Kevin Spacey). Un’altra curiosità riguarda Amy Adams. La Lois Lane dell’ultimo Superman, quello di Zack Snyder, era stata presa in considerazione già da Bryan Singer per questo film.
All’epoca, in America, i poster di Catwoman alla fermata degli autobus venivano rubati con una frequenza tale che la Warner chiede alla polizia di presidiare i cartelloni pubblicitari. Michael Keaton guadagnò 11 milioni di dollari per interpretare una seconda volta l’uomo pipistrello. Tim Burton commentò che se li meritava tutti.
Jack Nicholson ha dichiarato che quello del Joker è stato uno dei personaggi che ha amato maggiormente interpretare. Per inciso, l’attore guadagnò 60 milioni di dollari per la parte, un record. Per interpretare Vicky Vale, Burton pensò a Michelle Pfeiffer, ma Michael Keaton, suo fidanzato all’epoca, considerò che la cosa non fosse opportuna. Allora il produttore Jon Peters suggerì Kim Basinger. Che fu presa e successivamente Peters e Basinger si misero insieme.
Henry Cavill non volle in nessun modo prendere steroidi per migliorare la sua muscolatura o che il suo fisico fosse ritoccato al computer per le scene in cui era senza maglietta. Non ritenne opportuno che si usassero simili trucchi per interpretare un personaggio puro come Superman. Così si impose un regime di allenamento e di alimentazione che lo portò, in sei settimane, ad avere allena il 7% di massa grassa nel corpo, come quello dei bodybuilder. Lo sforzo fu ripagato e tutti hanno “apprezzato” la performance di Cavill senza maglietta. Al termine delle 6 settimane, il regista ricompensò Cavill con un barattolo di gelato e una pizza.
Il film è bello, grazie anche ai tre supercattivi criptoniani che arrivano sulla Terra con perfetto tempismo, ovvero dopo che Clarke Kent aveva rinunciato ai suoi poteri per sposare Lois Lane, ma il film ebbe una produzione molto travagliata. Il regista Richard Donner fu licenziato e al suo posto fu ingaggiato Richard Lester il quale, benché nato in America (ma trasferito in Gran Bretagna) non aveva mai sentito nominare il fumetto di Superman
Marlon Brando fece inserire nel suo contratto la clausola che avrebbe lavorato non più di 12 giorni e si rifiutò di imparare a memoria le sue battute. Ad esempio, nella scena in cui Jor-El mette nella navicella di salvataggio il figlio Kal-El, Brando legge la battute scritte sul pannolino del neonato. Per avere un fisico credibile da Superman, Christopher Reeves si allenò con David Prowse, l’uomo sotto la maschera di Darth Vader.
Cocciquote: Per la terza volta, con The Dark Knight Rises, Nolan racconta un mondo come il nostro, ed è al nostro tempo che guarda con quello che non esito a definire il suo film più politico. Sceglie di rappresentare i due poli dell’attuale crisi: i ricchi speculatori che dissipano le risorse del mondo privandolo di equilibrio e coloro che, chiamandosi “Il popolo”, vorrebbero rovesciarli per impedire che “Così pochi abbiano così tanto”. Non dà torto e non dà ragione, espone i pericoli che si nascondono dietro i due “partiti” ma, come il trucco di un mago, l’uomo che ha rivitalizzato un eroe uscito con le ossa a pezzi dalla cura Joel Schumacher portandolo a vincere lo scudetto della trilogia più bella della storia del cinema, dietro le vicende dell’uomo pipistrello riporta l’idealismo dentro al cinema, mettendo sulle spalle della cosiddetta maggioranza silenziosa le sorti dell’umanità.
Non trovate che Batman assomiglia incredibilmente a Kevin Strootman
Prima di iniziare la lavorazione di Batman Begins, Christopher Nolan fece vedere a tutto il suo staff Blade Runner, spiegando che il suo Batman avrebbe dovuto assomigliare visivamente a quello. Batman Begins è il perfetto film in cui il protagonista passa attraverso le prove dell’iniziazione e diventa il supereroe.
Cocciquote: l Cavaliere Oscuro è un po’ Il Padrino del mio tempo, di questo mio 2008, un film in cui si è andati al di là del concetto di sequel, prequel, dopoquel e doppioquel: lascia senza respiro, ti trasporta in lande desolate dove il caos regna sovrano e in cui l’unica alternativa all’arrendersi al male è una continua escalation dell’azione, del delitto, della perversione, della tragedia, del terrorismo e della sete di giustizia – in bilico con quella di vendetta – che si accompagna ad esse. Come il film di Coppola raccontava il lato oscuro dell’America per far cadere la maschera alla “versione ufficiale” del sogno americano, in una misura che non mi è ancora possibile metabolizzare c’è più sui nostri tempi in 5 minuti de Il Cavaliere Oscuro di quanto si possa trovare in un telegiornale (Dio ce ne scampi e liberi), in un quotidiano, in un periodico patinato che vorrebbe fare inchiesta ma sotto – sotto sogna di tornare a mettere le tette in copertina e ancor di più di tanta arte, cinematografica e non, che incontriamo in giro. C’è l’Iraq, c’è Obama, c’è oggi e c’è forse il domani.
Superman IV – Un disastro completo, per come è stato pensato e realizzato. Per convincere Reeves a indossare per la quarta volta il mantello e i mutandoni rossi dell’Uomo di acciaio, la produzione accettò di finanziare un filmetto (Street Smart) e lo accreditarono per la sceneggiatura. Effetti patetici in un film che è un macello dall’inizio alla fine.
Superman III. Bella lotta per capire qual è il più brutto. Superman combatte con il suo lato oscuro, sbiadito e con la barba lunga.
Batman & Robin – La maggior parte delle scene con Batgirl furono tagliate perché Alicia Silverstone era leggermente ingrassata e non entrava più nel costume. Invece, il costume di Batman di George Clooney era talmente complicato da togliere che almeno in una occasione l’attore si è fatto la pipì addosso. Con queste premesse, come poteva essere un buon film?
Batman forever – Jim Carrey e Tommy Lee Jones hanno litigato per tutto il tempo sul set. Secondo Carrey, Jones avrebbe detto: “Odio te e tutti i tuoi film”.Anche tua sorella e tua madre (ma non la tua futura moglie Jenny McCarthy). Aggiungiamo noi. Il film fu un disastro, dall’addio di Keaton fino ai capezzoli e l’orecchino di Robin.
Superman returns – Nell’ultima battuta di Superman IV (1986), l’uomo d’acciaio dice a Lex Luthor “Ci rivediamo tra vent’anni”. Be’ Superman returns uscì nel 2006, a venti anni esatti da quel film e tra i personaggi c’è proprio Lex Luthor (interpretato da Kevin Spacey). Un’altra curiosità riguarda Amy Adams. La Lois Lane dell’ultimo Superman, quello di Zack Snyder, era stata presa in considerazione già da Bryan Singer per questo film.
Batman returns – All’epoca, in America, non facevano in tempo a incollare i poster di Catwoman ai cartelloni delle fermate degli autobus che venivano rubati con una frequenza tale che la Warner chiede alla polizia di presidiare i cartelloni pubblicitari. Michael Keaton guadagnò 11 milioni di dollari per interpretare una seconda volta l’uomo pipistrello. Tim Burton commentò che se li meritava tutti.
Batman – Jack Nicholson ha dichiarato che quello del Joker è stato uno dei personaggi che ha amato maggiormente interpretare. Per inciso, l’attore guadagnò 60 milioni di dollari per la parte, un record. Per interpretare Vicky Vale, Burton pensò a Michelle Pfeiffer, ma Michael Keaton, suo fidanzato all’epoca, considerò che la cosa non fosse opportuna. Allora il produttore Jon Peters suggerì Kim Basinger. Che fu presa e successivamente Peters e Basinger si misero insieme. Pensate che culo.
L’uomo d’acciaio – Henry Cavill non volle in nessun modo prendere steroidi per migliorare la sua muscolatura o che il suo fisico fosse ritoccato al computer per le scene in cui era senza maglietta. Non ritenne opportuno che si usassero simili trucchi per interpretare un personaggio puro come Superman. Così si impose un regime di allenamento e di alimentazione che lo portò, in sei settimane, ad avere allena il 7% di massa grassa nel corpo, come quello dei bodybuilder. Lo sforzo fu ripagato e tutti hanno “apprezzato” la performance di Cavill senza maglietta. Soprattutto mia moglie. Al termine delle 6 settimane, il regista ricompensò Cavill con un barattolo di gelato e una pizza.
Superman II – Il film è bello, grazie anche ai tre supercattivi criptoniani che arrivano sulla Terra con perfetto tempismo, ovvero dopo che Clarke Kent aveva rinunciato ai suoi poteri per sposare Lois Lane, ma il film ebbe una produzione molto travagliata. Il regista Richard Donner fu licenziato e al suo posto fu ingaggiato Richard Lester il quale, benché nato in America (ma trasferito in Gran Bretagna) non aveva mai sentito nominare il fumetto di Superman.
Superman – Marlon Brando fece inserire nel suo contratto la clausola che avrebbe lavorato non più di 12 giorni e si rifiutò di imparare a memoria le sue battute. Ad esempio, nella scena in cui Jor-El mette nella navicella di salvataggio il figlio Kal-El, Brando legge la battute scritte sul pannolino del neonato. Per avere un fisico credibile da Superman, Christopher Reeves si allenò con David Prowse, l’uomo sotto la maschera di Darth Vader. Ancora oggi è un film divertente da guardare. Molto anni Ottanta, anche se è del 1978.
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno– Cocciquote: Per la terza volta, con The Dark Knight Rises, Nolan racconta un mondo come il nostro, ed è al nostro tempo che guarda con quello che non esito a definire il suo film più politico. Sceglie di rappresentare i due poli dell’attuale crisi: i ricchi speculatori che dissipano le risorse del mondo privandolo di equilibrio e coloro che, chiamandosi “Il popolo”, vorrebbero rovesciarli per impedire che “Così pochi abbiano così tanto”. Non dà torto e non dà ragione, espone i pericoli che si nascondono dietro i due “partiti” ma, come il trucco di un mago, l’uomo che ha rivitalizzato un eroe uscito con le ossa a pezzi dalla cura Joel Schumacher portandolo a vincere lo scudetto della trilogia più bella della storia del cinema, dietro le vicende dell’uomo pipistrello riporta l’idealismo dentro al cinema, mettendo sulle spalle della cosiddetta maggioranza silenziosa le sorti dell’umanità.
Batman vs Superman: Dawn of Justice – Parte lento, cucito male, poi prende velocità e diventa una giostra di emozioni, lacrime, azione, esplosioni, follia. Si vede la mano di Goyer e tanti passaggi ricordano anche il Cavaliere oscuro. Gal Gadot è clamorosa, bona e spietata; Ben Affleck è un Wayne tosto e vendicativo; il Lex Luthor di Jesse Eisenberg è un po’ un Joker-heathledgeriano scimmiottato ma efficace. Il film è invincibile come l’uomo d’acciaio. Forse un paio di passaggi girano male e lo snodo fondamentale del film è tirato via, ma la sarabanda di fuochi d’artificio a cui dà il via ti fanno scordare tutto.
Batman begins – Prima di iniziare la lavorazione di Batman Begins, Christopher Nolan fece vedere a tutto il suo staff Blade Runner, spiegando che il suo Batman avrebbe dovuto assomigliare visivamente a quello. Batman Begins è il perfetto film in cui il protagonista passa attraverso le prove dell’iniziazione e diventa il supereroe.
Il cavaliere oscuro – Cocciquote: è un po’ Il Padrino del mio tempo, di questo mio 2008, un film in cui si è andati al di là del concetto di sequel, prequel, dopoquel e doppioquel: lascia senza respiro, ti trasporta in lande desolate dove il caos regna sovrano e in cui l’unica alternativa all’arrendersi al male è una continua escalation dell’azione, del delitto, della perversione, della tragedia, del terrorismo e della sete di giustizia – in bilico con quella di vendetta – che si accompagna ad esse. Come il film di Coppola raccontava il lato oscuro dell’America per far cadere la maschera alla “versione ufficiale” del sogno americano, in una misura che non mi è ancora possibile metabolizzare c’è più sui nostri tempi in 5 minuti de Il Cavaliere Oscuro di quanto si possa trovare in un telegiornale (Dio ce ne scampi e liberi), in un quotidiano, in un periodico patinato che vorrebbe fare inchiesta ma sotto – sotto sogna di tornare a mettere le tette in copertina e ancor di più di tanta arte, cinematografica e non, che incontriamo in giro. C’è l’Iraq, c’è Obama, c’è oggi e c’è forse il domani.
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La classifica rispecchia quasi compeltamente il mio punto di vista, dico quasi perchè con la tutta la buona volontà non sono riuscito a farmi piacere i nuovi film della DCEU (MoS E BvS) e tu me li vai a piazzare prima de “Il cavaliere oscuro – il ritorno” e di “Superman Returns” (che a me è piaciuto)… Snyder ha valorizzato solo gli effetti speciali ed il protagonista belloccio, ma di sostanza ce n’è ben poca, le emozioni forti sonod el tutto assenti ed entrambi i film fanno acqua da tutte le parti. Certo, le scene d’azione sono davvero mozzafiato, e probabilmente dal punto di vista fisico sia Cavill che Affleck sono gli attori che più ripecchiano la versioen cartacea, ma per quanto riguarda l’introspezione psicologia lasciano molto a desiderare: Superman distrugge palazzi, case, abitazioni incurante dei danni che potrebbe causare alle persone, alle loro vite, fregandosene altamente; Batman che in BvS è una sorta di Big-Punisher che ammazza a sangue freddo, in Suiside Squad si limita a catturare i supercriminali senza fare loro più male del dovuto… coerenza please. E ci sarebbero molte altre cose da dire, ma mi fermo qui. Un saluto.
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Se non mi sfugge qualcosa, in BvS Batman uccide, ma in una
Visione del futuro.
Quella che stigmatizzi è stata una scelta difficile, influenzata forse dal fatto che, della trilogia nolaniana, il ritorno è quello che guardo meno volentieri, in alcuni momenti annoia…
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Nella cosiddetta “Werehouse scene” di BvS, quando Batman salva Martha Kent, uccide a sangue freddo e senza rimorso almeno una ventina di mercenari.
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mmmm me sa che hai ragione…
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