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La classifica di tutti i film di Star Wars dal più brutto al più bello (aggiornata dicembre 2017)

starwars tutti insieme

Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma

Lo so, Jar Jar Binks è ridicolo e io veramente non ho capito la sua utilità, ma forse La minaccia fantasma si riferisce proprio a lui che poi nell’Episodio III presenterà la mozione per il conferimento di poteri speciali al Cancelliere Supremo. Il film è quasi ‘na palla, soprattutto gli spiegoni sui midi-chlorian: ma vi ricordate in Episodio IV Obi Wan Kenobi che spiega la Forza a Luke? Confrontatelo con il delirio scientifico d Qi Gong.

Di Episodio I salvo: la gara degli sgusci (vi ricordate Leia che insegue gli Stormtrooper imperiali tra i boschi di Endor? Il talento non è acqua e la passione per la velocità è potente nella famiglia Skywalker), i duelli con la spada laser e ovviamente Darth Maul, probabilmente dice solo “Finalmente potremo rivelarci ai Jedi”, ma a me è bastato!

Star Wars Episodio II-L’attacco dei cloni

Qualcosa di buono c’è: l’inseguimento al cacciatore di taglie su Coruscant, il pianeta dei cloni, Kamino, la battaglia finale con la discesa in campo dell’esercito della Repubblica e il conseguente duello che oppone Dooku a Kenobi e Anakin. Ma la storiella degna dei fotoromanzi di Grandhotel tra Anakin e Amidala è ridicola, con dialoghi che ricordano Battisti, picnic e pere volanti (che avete capito, mi riferisco a Skywalker che fa il pavone con Amidala per sbucciarle la frutta); anche la battaglia nell’arena sfocia a tratti nel ridicolo con Natalie Portman che non sa proprio impugnare un folgoratore. E che cazzo, so le basi!

Star Wars Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi

Il film di Rian Johnson è un autentico tour de force tra assedi e battaglie spaziali, addestramenti e miniere usate come rifugi, prendendo e intrecciando spunti da L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi, senza copiare le svolte narrative come fece J.J. Abrams in Episodio VII, ma piegando deciso verso la costruzione di una nuova mitologia. L’albero degli jedi deve bruciare affinché nella “galassia lontana lontana” i nuovi protagonisti e le nuove generazioni prendano finalmente il centro della scena: Rey che fa a pezzi il villaggio sacro, abbatte un costone di roccia e attenta alla vita delle perpetue di Luke è una potente metafora del piano di Johnson di spezzare il legame con il vecchio mondo e le favole ormai consunte di un tempo, per consegnare Star Wars a una nuova generazione di eroi e di fan. Questa cosa in sé, mi sembra buona. Ci sono anche due o tre momenti potenti e che visivamente rubano l’occhio e che, obiettivamente, si mangiano tutta la prima trilogia, ad esempio, soprattutto per la novità visiva che rappresentano. La battaglia di terra su Crait ne è un esempio. I difetti si annidano nel pessimo collegamento tra le molteplici anime, incollando un paio di telefilm dentro il tessuto connettivo del film, ignorando le rispettive grammatiche, l’ossessiva necessità di tentare un viaggio nella corruzione e nel riscatto dell’animo, l’arruolamento al Lato scuro o Lato chiaro, con frasi prese direttamente dalla trilogia originaria a colmare i vuoti. Il commento completo di Coccinema è qui.

Star Wars Episodio III-La vendetta dei Sith

Più organico e compatto narrativamente rispetto ai film che lo hanno preceduto della seconda trilogia, Episodio III ha momenti grandiosi e altamente empatici. Soprattutto porta a compimento la caduta nel lato oscuro della Forza di Anakin e di come sia diventato Darth Vader, diciamolo, il più grande cattivo della storia del cinema.

 

Star Wars Episodio VII – Il Risveglio della Forza

Il film è costruito bene, è furbo, è cucito da maestri nella sartoria del divertimento, peccato si siano dimenticati di metterci dentro una sola, anche piccola, idea nuova. Star Wars VII: Il Risveglio della Forza è un reboot-remake di Una Nuova Speranza: dall’idea del messaggio nascosto dentro un robot fino alla Morte Nera (Poe ci prova a marcare la differenza tra l’astronave distruttrice di pianeti di Episodio IV e VI e la Star Killer ma siamo seri dai: più grosso non può voler dire diverso), mentre l’unica idea “nuova” è l’eroe coniugato al femminile – più uno spunto direi che nasconde un messaggio forte in tempi oscuri come i nostri in cui la figura femminile è ancora messa in discussione in tutti i suoi aspetti da quello professionale fino a quello familiare – anche se il suo ostinato ribadire “so badare a me stessa” o “non devo essere salvata” rievoca a pacchi altre eroine del cinema degli ultimi anni. Il commento completo di Coccinema è qui.

Star Wars Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi

Il grande limite di Episodio VI è: il grande Impero Galattico decide di investire enormi somme per costruire l’arma definitiva con lo stesso punto debole utilizzato dai ribelli per distruggerla in Una nuova speranza! Certo che nel lato oscuro sella Forza non sono poi tanto furbi!

Comunque, Il Ritorno dello Jedi è diventato con il tempo il positivo di un negativo, La vendetta dei Sith. Palese fin dai titoli (ritorno contro vendetta, anche se l’idea originale di Episodio VI era proprio di chiamarlo La Vendetta dello Jedi, anzi forse in rete trovate anche il poster leaked anni fa) il primo è la storia delle prove affrontate da Luke per completare il suo addestramento Jedi, il secondo è la narrazione della serie di eventi e ferite che hanno fatto di Anakin, Darth Vader.

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L’ultimo degli Jedi libera l’amico e sua sorella dalla prigione di quel lumacone di Jabba The Hutt (ve la ricordate Leia incatenata in abiti succinti? Un’intera generazione è cresciuta con quel sogno erotico – ricordate Friends? Guardate qui splendidi quarantenni); c’è un nuovo attacco alla rinascente Morte Nera: mentre Leia e Han Solo si trovano sulla luna boscosa di Endor per disattivare le difese della preziosa arma dell’imperatore (come fece Obi Wan nel primo film), Luke scegliere di compiere il proprio destino affrontando l’imperatore e suo padre, mentre i suoi amici attaccano la Morte Nera (It’s a trap!). Sarà con il suo sacrificio che risveglierà la coscienza sopita del genitore il quale compirà la profezia che lo riguardava uccidendo Palpatine e riportando equilibrio nella Forza. Ma che je volete di’? Una cosa sola: ste cazzo de feste finali! A George, ma nun le potevi taglià?

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Rogue One: A Star Wars Story

non è un capolavoro però ritrova l’anima e lo spirito vagamente naif e innocente della trilogia originale. I personaggi hanno vere linee di sceneggiatura, non l’eco di robe già viste, progrediscono, credono, emozionano, sono doppiati male, crescono, fanno provare emozioni, sono doppiati male, fanno battute, hanno l’asma ma siccome non sono ricchi come Darth Vader non possono permettersi il respiratore incorporato nell’armatura da sith ma hanno solo la mascherina dell’aerosol legata con un filo alla giacca, il welfare galattico è peggiorato con l’impero Palpatine dimettiti, sono doppiati male, così male che Rogue One è tradotto Rogue Uno. La regia è solida e anche l’idea di cinema c’è: la prima ora è tosta, si prende tempo per raccontare antefatti e motivazioni, facciamo un tour della Galassia cercando spie, terroristi, simpatizzanti dell’impero, ultras della Roma senza tessera del tifoso che pare Sereno Variabile edizione Bella Galassia. Qua e là qualche ingenuità, come i primi piani forzatamente prolungati, però nel complesso Gareth Edwards se l’è cavata dignitosamente, dopo le personali perplessità su Monsters e il parziale riscatto di Godzilla. Un film a lungo al limite dello sbadiglio all’inizio, ma anche concentrato e adrenalinico nel finale. Il commento completo di Coccinema è qui.

Star Wars Episodio IV – Una nuova speranza

Lo so, lo so cosa state pensando:

“È il film che ha dato vita alla magia”. Ma me piace de più L’impero colpisce ancora rispetto a Una nuova speranza. A parte il fatto che per me è sempre stato Guerre stellari e non Una nuova speranza, che le aggiunte postume e posticce me so state sempre un po’ sulle scatole, Una nuova speranza ha dato il via alla magia, è vero. La sua forza risiede nella semplicità del messaggio: c’è un ragazzo che gli eventi strappano alla sicurezza della famiglia e lo costringono a intraprendere un viaggio in cui affronterà delle prove per imparare a sconfiggere il male; c’è un mentore che lo inizierà a un antico culto che si pensava ormai dimenticato; c’è la comparsa del villain più incredibile della storia del cinema – e siccome sono stato sempre d’accordo con Hitchcock “un film è tanto più efficace quanto lo è il suo cattivo” ciò ha favorito il suo successo; c’è l’imprinting di una generazione che non aveva mai visto una cosa del genere al cinema – neanche le manovalanze del film perché, come ha dichiarato John Dykstra, il responsabile degli effetti visivi del film, all’epoca del primo Star Wars il suo team praticamente “si dovette inventare dal nulla” il modo di ottenere le sequenze che chiedeva Lucas.

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Star Wars Episodio V – L’impero colpisce ancora

Se Guerre stellari – Una nuova speranza è una favoletta, L’impero colpisce ancora è la discesa negli inferi, è il lato oscuro che sembra prendere il sopravvento, è quell’inevitabile momento in cui tutto sembra perduto che ti fa godere quando la storia gira per i buoni. Vi ricordate quando Jeeg Robot o Goldrake sembravano in balia dei loro nemici? Era quello il momento in cui era necessario credere più di ogni altra cosa e scavare dentro se stessi per ribaltare la situazione.

All’imperatore girano le palle e sta addosso ai ribelli: gli dà la caccia sul pianeta di ghiaccio Hoth. Durante il turno di guardia Luke è attaccato da una specie di orso, uno wampa. Durante la prigionia, mezzo svenuto, sogna Obi Wan che gli dice di cercare Yoda il quale completerà il suo addestramento alle vie della Forza. Mentre dorme, Luke è salvato da Han Solo. Nel frattempo l’impero attacca e l’alleanza ribelle è costretta a una rapida fuga dopo una battaglia. L’Impero sta addosso al Millenium Falcon, mentre Luke raggiunge Yoda su Dagobah. Mentre si allena alle Olimpiadi della Forza i suoi amici sono inseguiti da Darth Vader fin nella Città delle nuvole dove c’è il suo amico Lando Calrissian, colui al quale Solo ha vinto al gioco il Millenium Falcon e a cui vuole chiedere aiuto per riparare l’astronave e raggiungere i ribelli. In verità Calrissian è ricattato dall’Impero e consegna Han Solo, Leia e Chewbecca all’imperatore. Boba Fett lo congelerà nella grafite per portarlo come trofeo a Jabba. Lando ha un rigurgito di decenza e salva Leia. Nel frattempo, percepito il pericolo sulla testa dei suoi amici, Luke li raggiunge e affronta Darth Vader. Durante un bellissimo duello a colpi di spada laser, Vader mozza la mano destra di Luke e pronuncia la rivelazione del secolo: “Luke, sono tuo padre”. Pur di non finire nelle mani dell’imperatore si getta nel condotto d’aria tentando di trovare morte certa, ma si aggrappa alle antenne al di fuori della Città delle nuvole (qualcuno ha smesso di vedere Sky) e si mette in contatto telepatico con Leia che Yoda e Obi wan hanno rivelato lui essere sua sorella gemella. Salvato da Calrissian e Leia, tutti si riuniscono all’alleanza ribelle dove Luke avrà un nuovo braccio artificiale.

Rivelazioni, intrighi, duelli a colpi di spada laser, si vede perfino l’imperatore. Regia sicura, sarà un caso che non è di Lucas?

Conclusione
La magia della saga risiede nell’essere riuscita a dare a intere generazioni la risposta giusta a ogni situazione, un vademecum di crescita, un’educazione, uno standard comportamentale sintetizzabile nella domanda: Cosa farebbe Darth Vader al posto mio?

5 pensieri riguardo “La classifica di tutti i film di Star Wars dal più brutto al più bello (aggiornata dicembre 2017) Lascia un commento

  1. Scusate, ma dopo una vittoria che si fa di solito? Ci si piange addosso? Boh!

    ” con lo stesso punto debole utilizzato dai ribelli per distruggerla in Una nuova speranza! Certo che nel lato oscuro sella Forza non sono poi tanto furbi!”

    In realtà la nuova morte non è ancora completa. Questo luogo comunque non capisco come si sia potuto creare. Come altri del resto. Boh!

    "Mi piace"

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