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AutoreStefano Cocci

Macbeth di Justin Kurzel

Macbeth di Kurzel è un’opera sci-fi, un po’ fantasy, un po’ Refn alla Valhalla Rising, violento e spietato, sangue, streghe, profezie e un uomo che impazzisce per il potere, rallenti, rallenti, rallenti dappertutto. Natura, natura selvaggia e spigolosa e aspra come gli uomini che la abitano.

Ant-Man di Peyton Reed con Paul Rudd

Il risultato è quello che potete pensare esca fuori da una pellicola in cui l’attore che deve interpretare un uomo che può restringersi fino a essere grande come una formica e che può comandare telepaticamente un esercito di insetti, dichiari di aver comprato un allevamento di formiche per studiare il loro comportamento. Pensate all’inserviente spagnolo di Rudd che deve accudire le cugine di Ant-man, mentre Paul Rudd è in giro per il mondo a lavorare.

Home – A casa

Home-A casa della Dreamworks è un grande film: emozionante divertente e, sapete?, se non fosse per le canzoni di Rihanna sarebbe il film dell’anno. Commuove, diverte, intrattiene, un linguaggio nuovo e colorato, una macchina volante alimentata a bevante gassate, i personaggi sono belli e curati: due emarginati, un alieno e una umana, un’amicizia ET style, c’è pure un minimo di divertimento e azione.

La classifica dei 29 film di Spielberg dal più brutto al più bello

I predatori dell’arca perduta
Forse ha girato film più belli, più profondi, più importanti, ma non c’è niente che rappresenti il cinema più di Indiana Jones. Scanzonato, avventuroso, il sorriso magico, la frusta e il cappello, la guerra personale con Belloq e i nazisti. Indiana è un po’ James Bond, un po’ Han Solo, un po’ Sherlock Holmes, ma soprattutto tantissimo Harrison Ford. Divertente e pieno di azione, I predatori dell’arca perduta è la quintessenza del cinema della spensieratezza, la gioia di una corsa a perdifiato lungo la discesa di una verde collina, la paura della scoperta e il senso di giustizia. Volevo essere Indiana Jones quando avevo 12 anni e finché continuerò a volerlo essere potrò dirmi ancora vivo. Viva Indiana, viva Steven Spielberg.