Air – La storia del grande salto, recensione, migliori frasi e citazioni
Air – La storia del grande salto segna il ritorno insieme di Ben Affleck e Matt Damon per raccontare come la Nike riuscì a mettere ai piedi di Michael Jordan le iconiche Air.
Ci sono due o tre cose da dire su Air – La storia del grande salto. Ben Affleck confeziona un grande film, con una sceneggiatura ritmata e spigliata, interpretata da ottimi attori/attrici. Funziona soprattutto il rapporto tra la storia e il suo rappresentato: Affleck racconta gli anni Ottanta, un evento fondamentale del periodo come la scoperta di un prezioso diamante chiamato Michael Jordan e soprattutto riesce a raccontare il peso della cultura pop e dei suoi feticci sul nostro tempo ma sopratutto negli anni Ottanta. I titoli di testa sono subito nostalgia al ritmo di Money for nothing, con una carrellata di gadget di un tempo che ha definito l’intrattenimento a 360 gradi. Musica, videogiochi, videoclip, cinema e perfino strumenti di lavoro come computer e telefoni. Nostalgia ed emozione ci prendono il cuore mentre Affleck lascia correre la storia e al tempo stesso coglie il valore e il senso di un Nintendo, di una scarpa o di un Macintosh.

Funziona tutto mentre Sonny Vaccaro cerca di aiutare la Nike a conquistare il mercato delle scarpe da basket, spezzando il dominio di Converse e Adidas. La sequenza in cui Vaccaro ha l’epifania su Michael Jordan quale prossimo re del basket è emozione pura.
Così un pugno di sognatori, intrisi di frasi zen e parole d’ordine come “in questa azienda siamo sempre all’attacco” o “combatti la legge”, mentre le decisioni più importanti sono prese dopo una corsa, fasciati in una tuta d’acetato con colori improponibili, riesce a mettere ai piedi della più grande stella del basket professionistico la loro amata scarpa, aprendo una nuova era nel marketing sportivo, quella in cui sono gli atleti a decidere e le aziende a fare i soldi insieme a loro, dividendone i profitti.
Non siete emozionati?
Ma c’è un altro livello. Nessuna ombra sembra appannare il brillante logo del baffo Nike, nessuna polemica su dove e come sono prodotte le scarpe, ad esempio. Si fa un lieve accenno a Taiwan e la Corea del Sud, quando i dirigenti Nike affermano in sostanza “dobbiamo pur campare, dobbiamo far sognare i nostri figli, ‘sti cazzi se i dodicenni del sudest asiatico trascorrono 12 ore al giorno a fabbricare scarpe”.
Se pensate che il capitalismo e i grandi conglomerati economici siano fondamentalmente buoni, Air – La storia del grande salto è il vostro film. Se invece la cosa vi puzza e vi puzza che a produrre questa favoletta sul capitalismo buono sia Amazon di Jeff Bezos, mentre cerca di giustificare le libertà che si prende sul pagamento delle tasse, diritti dei lavori e chissà cos’altro, forse arriverete alla conclusione che Air – La storia del grande salto è sì un grande film, ma non è The Social Network: nessuna nube affanna il nostro presente, mentre Prime Video costerà un euro in più per produrre la seconda stagione di The Rings of Power e impedire che i dipendenti stiano per più di 3 minuti e 17 secondi al bagno.
Migliori frasi e citazioni di Air – La storia del grande salto
Alcuni di noi hanno un passato, altri erano nazisti.
Sono pronto a scommettere la mia carriera su Jordan.
È il ragazzo più competitivo che abbia mai visto. È spietato.
Se ti licenziano non posso ospitarti. Ho due lenzuola, un asciugamano, Punto.
Non accetto un no come risposta e sono certo che suo figlio debba essere appoggiato da qualcuno così.
È l’unico divano comodo di tutta l’azienda.
-Come sei arrivato a questa decisione?
-Sono andato a correre.
A volte il massimo che puoi dare è solo il massimo che puoi dare.
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