The Whale, recensione
The Whale è un film del 2022 firmato da Darren Aronofsky con Brandan Fraser e Sadie Sink.
Darren Aronofsky ha un talento per recuperare attori nascosti nel cassetto degli oggetti smarriti. Accadde per Mickey Rourke per The Wrestler, accade di nuovo per The Whale dove riporta sullo schermo Brendan Fraser dopo quasi 10 anni di assenza, tempestati da problemi di salute, tragedie personali e crisi depressive. Ai tempi de La mummia, tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, sembrava il nuovo Harrison Ford. Oggi torna al grande cinema grazie al ruolo di Charlie, professore di 250 chili che vive recluso in casa, dà lezioni su Zoom tenendo la telecamera del suo computer spenta. L’inizio del film è quasi traumatico: Charlie ha un attacco di cuore mentre si sta segando con un film porno gay e, come negli incubi degli adolescenti, è beccato con la mano sull’uccello, il film che va mentre il cuore gli esplode e un missionario che va porta a porta a diffondere la parola di Cristo entra all’improvviso per aver sentito i gemiti. Sul punto di morire, Charlie chiede al giovane di leggergli una tesina su Moby Dick. Successivamente spiegherà la richiesta: “Pensavo di morire, volevo ascoltarla un’ultima volta”. Charlie soffre di una grave insufficienza cardiaca, causata dal peso, obesità innestata dal dolore per la scomparsa del suo amante, Alan; come spiega la sua amica Liz, Charlie deve andare all’ospedale o morirà prima della fine della settimana. L’uomo trascorre i suoi ultimi giorni cercando di recuperare il rapporto con sua figlia Ellie, che aveva abbandonato quando aveva otto anni per fuggire con il suo amore; Ellie è interpretata da un’incredibile Sadie Sink, ormai esplosa definitivamente dopo Stranger Things. Invece Thomas, il missionario, vuole salvare l’anima di Charlie e la sua amica Liz tenta disperatamente di curare il suo corpo, non dimenticando di portagli i suoi amati panini con le polpette. Segnaliamo nel ruolo di Thomas l’ex bimbo nel garage di Iron Man 3, Ty Simpkins, e Hong Chau, vista proprio recentemente in The Menu, in quello dell’amica Liz.
The Whale è un dramma che si svolge quasi interamente nell’appartamento di Charlie; il formato scelto da Aronofsky è il 4:3 a comprimere ancora di più il corpo affaticato e piegato dal grasso del suo protagonista stretto dentro le già anguste pareti domestiche. Per la parte Fraser ha indossato una protesi per portarlo a pesare 250 chili. Malgrado ciò l’attore non è stato sopraffatto dalla sovrastruttura, ma è riuscito a emergere con tutta la sua tenera fragilità. È indubbio che sono propri i temi della solitudine e il dolore a rappresentare il primo strato di The Whale. Per superarli e vincerli i protagonisti cercano disperatamente si salvare qualcuno: Liz vuole salvare Charlie, Charlie vuole salvare Ellie, Ellie vuole salvare Thomas e Thomas cercare di salvare l’anima di Charlie. Ognuno di loro cerca la libertà di espressione, di essere se stesso, del dirsi fino in fondo tutto, raccontare le storie delle loro vite per quanto sia duro e doloroso.
La verità vi renderà liberi e io voglio mettermi a dieta.
**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
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