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The English Game, calcio dell’era vittoriana su Netflix

The English Game 1

The English Game, la serie tv disponibile in streaming su Netflix, non è la storia delle origini del calcio o almeno non è solo quello. Nel 1879, Fergus Suter e il suo amico Jimmy Love partono da Glasgow per andare a giocare in una squadra di calcio composta da operai dell’industria tessile, il Darwen Fc, nel Lanchashire. Suter si lascia alle spalle una situazione difficile, ha bisogno di soldi per tirare fuori madre e sorelle dalla misera condizione in cui vivono e allontanarle da un padre beone e violento. Il proprietario del Darwen vuole vincere la FA Cup, il trofeo della federazione di calcio inglese, fino ad allora sempre vinto dalle squadre amatoriali delle gloriose università anglosassoni composte dai gentiluomini che hanno inventato e codificato il gioco. Tra di essi l’Old Etonians, squadra in cui militano i vertici della federazione e che non esitano a usare la loro influenza per tirarsi fuori dalla situazioni di impaccio in campo e fuori. Insomma, fin dagli albori del calcio c’è stato lo stile Juventus. Arthur Kinnaird è il capitano degli Old Etonians, vicepresidente della federazione ed erede dichiarato dell’impero finanziario del padre, Lord Kinnaird, e della banca che preside. I suoi amici e compagni di squadra sono tutti figli prediletti della classe dominante dell’Inghilterra vittoriana. 

Quella ideata da Tony Charles, Oliver Cotton e Julian Fellowes (quello di Downton Abbey) non è una serie sul calcio, anche perché di calcio se ne vede obiettivamente poco, The English Game è un prisma che restituisce le mille sfaccettature di un’epoca di cambiamenti. In primo piano c’è l’innovazione del gioco stesso: da pratica amatoriale delle classi dominanti, il calcio è arrivato a un punto di svolta, alcuni imprenditori hanno le loro squadre, hanno costruito qualcosa che assomiglia a uno stadio, fanno pagare un biglietto per assistere alle partite e la voglia di alzare un trofeo al cielo li spinge – udite! udite! – a cercare in tutto il Regno Unito i calciatori più forti e pagarli per giocare nella loro squadra. È il professionismo, è una nuova era, è il calciomercato, Di Marzio, Milanofiori, il Gallia, Boniperti, Berlusconi, Moratti, gli oligarchi russi, i principi sauditi e i burini arricchiti. Ovviamente le forze conservatrici tramano, i passi verso il futuro sono difficili e perigliosi, chi lo chiama “il nostro gioco” non è disposto a condividerlo con altri, soprattutto se provenienti dalle classi inferiori. 

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Io, la domenica mattina, prima di andare allo stadio. Manca solo il panino alla frittata

La tensione interna alla società inglese vibra anche tra le generazioni: Lord Kinnaird non vede di buon occhio la passione per il calcio di Arthur, il conformismo della società si perpetua di padre in figlio, ma i tempi nuovi che avanzano trovano sempre nuove strade. Proprio grazie alle amicizie nel calcio, Arthur potrà perpetuare l’influenza dell’attività di famiglia. Il giovane banchiere e capitano degli Old Etonians è un personaggio in movimento, come un terzino tutta fascia: presentato come l’ennesimo arrogante figlio di papà, dopo l’aborto spontaneo della moglie Alma (interpretata dalla dama nera di Ramsay Bolton ne Il Trono di Spade, Charlotte Hope) è protagonista dell’arco narrativo più interessante. Il suo motore è il dolore, la spinta a comprenderlo e a condividerlo con la giovane moglie, adoperandosi per trovare un senso alla perdita e aprendosi a nuove iniziative. Una spinta che arriva fino al mondo degli affari, finanziando una nuova azienda che produrrà magliette da calcio e a sostenere le ragioni delle forze emergenti nella società che vogliono portare il football in una nuova fase. Soprattutto, Arthur si avvicinerà al padre, senza rinunciare alle sue idee, ma cercando di far comprendere se stesso. E generazioni che per decenni non hanno avuto un cazzo da dirsi, finalmente potranno parlare del Blackburn, del Bolton, del Chelsea, dell’Inter e della Juve, della Roma e della Lazio, di scudetti rubati e rigori non dati. 

Fin dal 1879 il calcio dava i dolori di panza alle mogli, ma, piano piano, le donne non solo si guadagnano un posto in società, ma lasciano volentieri i mariti dedicarsi al pallone, in quanto aspetto importante della loro personalità, ma soprattutto perché, mentre sono girati a giocare una partita, loro possono fare il cazzo che gli pare. Agli albori del calcio le donne erano orgogliose del tempo trascorso dai mariti appresso al pallone e a 22 uomini in mutande che gli corrono dietro, ciò testimonia dei tempi barbari che noi oggi stiamo vivendo. 

Per chi ama il calcio e soprattutto quello inglese, The English Game è una terapia benefica: nelle imprecisioni storiche, nello splendore dello streaming hd, prendono vita volti e maglie scolpite fino ad oggi in fotografie d’epoca rovinate dal tempo, rifocillano lo spirito quei pantaloni “alla zuava” usati per giocare, palloni di cuoio, campi d’erba incolti i cui confini sono delimitati con un filo, con porte messe su con delle travi di legno. Tutto ciò aiuta: il limite di tutti i film sul calcio è sempre stata la rappresentazione stessa di una partita, qui non c’è bisogno di sforzarsi, non sono le partite a rubare l’occhio, ma la dicotomia fondamentale del calcio che si impone subito. Eros e Thanatos, fuoriclasse e medianacci con i piedi quadrati, catenacciari e filosofi del gioco d’attacco, giochisti contro risultatisti. Se gli Old Etonians giocano duro, marcano a uomo e avanzano come una mischia rugbistica, Fergus Suter giocare con i passaggi, allargare il campo, aprire gli spazi, schierare 5 attaccanti e lo chiama contropiede. Insomma, il Guardiola del XIX secolo, un secolo in cui le rivolte per una partite di calcio erano una “barbarie”. Oggi ormai è normalità. 

Migliori frasi e citazioni di The English Game

Episodio 1

  • Tu sei un brav’uomo, ma questo gioco tira fuori il peggio di te. 

  • Suter: Ma alle persone non servono quei soldi?
    Tommy: Forse, ma a loro serve anche il calcio

Episodio 2

  • La parola sempre non esiste, almeno nello sport. Fergus Suter

  • Passa la palla, muovi la palla, è molto semplice. Fergus Suter

  • Esiste un angolo del paese in cui tu non abbia un amico del calcio? Lord Kinnaird

  • Lui è un uomo, non riesce a fronteggiare le situazioni difficili. Lady Kinnaird

Episodio 3

  • Sul campo da calcio sei un genio, ma fuori sei un mistero. Marta

Episodio 4

  • Il vero problema del clima scozzese è proprio il clima scozzese. Arthur Kinnaird

  • Ci sono voluti parecchi uomini colti e parecchi decenni di discussione per determinare le regole di questo gioco eppure non sarà mai complicato come la psiche femminile. Alfred Lyttelton

  • Il calcio non è un’industria, è solo un gioco. Francis Marindin

Episodio 5

  • È stato uno sfoggio di barbarie del tutto smisurato… e per una partita di calcio. Francis Marindin

  • Fai tesoro di quello che hai Fergie, potresti perderlo da un giorno all’altro. Jimmy Love

  • Ci sono alcuni che pensano che gli operai non dovrebbero nemmeno giocare al calcio e l’unico modo per dimostrare che si sbagliano è sconfiggerli. Walsh

Episodio 6

  • Alfred Lyttelton: Dobbiamo consegnare il calcio alla classe operaia?
    Arthur Kinnaird: Dobbiamo condividere il calcio con la classe operaia.

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