Il Trono di Spade 7×4 – Spoglie di guerra Recap: godimento per #TeamDrogon
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Spoiler Alert: pubblichiamo il recap del quarto episodio della settima stagione de Il Trono di Spade, trasmesso il 14 agosto su Sky Atlantic. Se non avete visto la puntata non proseguite perché “there will be spoilers”
Che cos’è?
La serie tv che per sei stagioni cresci, curi, coccoli tre piccoli draghetti, fai vivere loro piccole esperienze che li formino come esseri viventi e macchine sputafuoco sperando di portarli con te in guerra, poi un giorno uno di loro dà fuoco a un’armata Lannister. Soddisfazione da genitori.
Che è successo? Come è stato?
Puntata a suo modo convenzionale de Il Trono di Spade, nella struttura e lo sviluppo. È ellittica, inizia e finisce con Jamie, Bronn e l’armata Lannister. I due dividono il bottino di Alto Giardino (The Spoils of War citate nel titolo dell’episodio), ma tutto l’oro è destinato a Cersei che vuole saldare il debito con la Banca di Ferro. Bronn (Jerome Flynn) ce prova, fa er tentativo e chiede il castello dei Tyrell in pagamento dei suoi servigi, Jaime (Nikolaj Coster-Waldau) je fa er gesto dell’ombrello con la mano d’oro e il mercenario ottiene in cambio solo un viaggio nelle retrovie per costringere i contadini a consegnare i vettovagliamenti da portare nella capitale.
Intanto ad Approdo del Re, Cersei (Lena Headey) intrattiene l’emissario della Banca di Ferro, ma non come pensate voi. La scena è temporalmente importante, dà un ritmo progressivo all’episodio in quanto successiva alla conquista di Alto Giardino, ma il denaro non è ancora arrivato, è in viaggio, l’uomo di Braavos è incredulo ed è ancora dubbioso circa l’efficienza della regina ma Cersei lo rassicura: suo fratello sta scortando personalmente il bottino; temendo di perdere i ricchi interessi del trono di spade, la banca propone di continuare la collaborazione, Cersei riempie un bicchiere di vino, è possibilista, deve studiare il prospetto informativo, “me serve ’n mutuo per assoldare dei tagliagole a Essos, Bujaccà c’hai proposte interessanti?, vojo recuperà alcune cose di mia proprietà”. E giù ar gargarozzo, portace nartro litro.
Brienne: Chi te lo ha insegnato?
Arya: Nessuno.
Se Cersei mette in ordine i conti del regno, anche Sansa (Sophie Turner) fa di conto, non è soddisfatta delle scorte di grano arrivate a Grande Inverno: difficilmente i signori del Nord avranno indietro il loro raccolto. Chissà come il Re prenderà la notizia che la sorella ha affamato il regno. In attesa di ciò, continua la Stark Reunion: la carrambata della settimana riguarda Arya (Maisie Williams) e il suo lungo atteso ritorno nella casa dei suoi avi. Il punto è che la più piccola degli Stark non può evitare di attirare imbruttite. A farne le spese due guardie che Arya minaccia apertamente prima di eludere la loro sorveglianza. Poi decide di irridere Brienne di Taarth, chiedendole di allenarsi con lei: Arya mostra a tutti i trucchi del Dio dai Mille Volti, prendendo a calci nel sedere la gigantessa che a sua volta aveva preso a calci Il Mastino. Quali trucchi? Nessuno. Nel vederla muoversi come il Nureyev della scherma, il pensiero è volato a quanto Syrio Forel sarebbe stato orgoglioso di lei. Orgoglio che non sfiora il cuore di Brienne: nel rivedere insieme le sorelle Stark forse Podryk può giudicare che abbia mantenuto il suo giuramento, ma la pace è lontana dal cuore della donna guerriera. “Non ho fatto nulla”.
In precedenza un Ditocorto in vena di regali porta a Bran la daga che ha scatenato la guerra dei cinque re, quello con cui un sicario ha provato ad ucciderlo. Il Signore della Valle prova a solleticare il suo ego chiamandolo Lord Stark ma ormai nel suo nuovo status di divinità degli alberi diga, Bran non sa cosa farsene di titolo e pugnale, e lo regala alla sorellina minore. Il ragazzo è completamente partito: l’addio da Meera è solo l’occasione per tutti noi di dire addio a Bran e salutare il Corvo con tre occhi, ormai perso nelle visioni di passato, presente e futuro. Il punto è: saprà discernere tutto?
A Roccia del Drago continua ad andare in scena la Targaryen Reunion, ma nessuno lo sa. Giunta notizia dell’amara conquista di Castel Granito, a Daenerys (Emilia Clarke) girano le palle vorticosamente o almeno roteano quelle dei suoi draghi. Cosa fare ora, che ha perso i Greyjoy (anche se Theon trova la forza di tornare da lei a reclamare la possibilità di salvare la sorella), Dorne e anche Alto Giardino?
Gli uomini se la fanno addosso prima di morire. Non lo dicono ai giovani nobili? Io già lo sapevo a 5 anni. Bronn
E finalmente, dopo sei stagioni trascorse a vederli crescere a suon di plasmon, sacerdoti di città misteriose, schiavisti e figli dell’Arpia, possiamo ammirare i draghi, per la precisione Drogon, in azione. Daenerys carica sulla flotta i dothraki, salta sulla schiena del suo bestione alato e punta dritto sull’armata Lannister che sta rientrando ad Approdo del Re. Ormai l’oro è al sicuro dietro le mura della città, ma la regina dà fuoco a tutto, trasforma in cenere soldati con il simbolo del leone, carri, cavalli, nel frattempo i dothraki, come gli indiani contro il generale Custer, fanno a pezzi la fanteria sfruttando un varco aperto da Drogon nella falange color cremisi. Il panorama intorno a tutta questa distruzione ricorda la Monument Valley, è un momento completamente western. Ecco l’ellissi, l’episodio torna dove era iniziato. Jamie rifiuta eroicamente di scappare come suggerito da Bronn. I Lannister si battono coraggiosamente, ma contro l’aviazione Targaryen c’è poco da opporre, ma Jaime ha un asso nella manica: lo scorpione di Qyburn. Bronn riesce a colpire Drogon, costringendolo ad atterrare. Mentre Daenerys cerca di estrarre la freccia dalla spalla di suo figlio, Jaime tenta il tutto per tutto e parte alla carica contro la donna, dalle colline nei dintorni Tyrion (Peter Dinklage) assiste alla scena e trema nel vedere il fratello scagliarsi contro la khaleesi. “Fuggi, idiota” esclama. Un attimo prima che Drogon incenerisca lo Sterminatore di Re, Bronn (presumibilmente) lo salva gettandolo nel fiume, dove il cavaliere affonda.
Quella che sento è per caso puzza di leone bruciato?
The Spoils of War è stato uno di quegli episodi in cui in gioco c’è tutto, la vita, la morte, il destino del regno. Come ne La Battaglia dei Bastardi, anzi forse di più, in campo lottano alcune tra le figure più carismatiche della serie, gli eredi di due dinastie che stanno guerreggiando per il potere e per cambiare il destino dei popoli sotto la sfera armillare del mondo di George R.R. Martin. Daenerys fronteggia il braccio destro di Cersei, e anche qualcosa in più di un braccio; Jamie Lannister ha a portata di lancia la donna che fa tremare i Sette Regni e si lancia contro le fauci aperte pronte per colpire del drago. Con un cliffhanger insolito, Benioff e Weiss ci lasciano con il dubbio: sopravviverà Jamie, finito in acqua e trascinato a fondo dalla possente armatura?
Nell’attesa di scoprire in Eastwatch (l’episodio 5 della settima stagione) il destino di Jamie, resta il sublime godimento nel vedere Drogon arrostire i leoni Lannister, trasformare i soldati in tizzoni ardenti, far esplodere carri, ma è stato anche vibrante il confronto tra gli arcieri guidati da Jaime e Rickon (ops… Dickon) Bronn che scaglia le temibili frecce dello scorpione di Qyburn verso la Madre dei Draghi e il lungo piano sequenza che precedentemente lo aveva visto come protagonista nel cuore della battaglia (che ne richiama uno analogo nella Battaglia dei Bastardi, quello con il cavaliere senza testa), cercando riparo mentre tutto era in fiamme. Un altro episodio da consegnare all’Olimpo della serie tv.
Il Gioco della Speleologia
Tra una battaglia e l’altra c’è un momento a Dragonstone: mentre Davos continua a informarsi sugli usi e le tradizioni di Missandei e la sua isola natale (dove scopriamo non esiste il matrimonio), Jon Snow (Kit Harington) si diletta con la speleologia e scorta Daenerys nelle grotte sotto Roccia del Drago, a vedere l’ossidiana ma soprattutto degli antichi dipinti rupestri in cui c’è la storia dell’alleanza tra i Primi Uomini e i Figli della Foresta per combattere i non-morti e il Night’s King. Daenerys è colpita, ma continua a chiedere a Jon di inginocchiarsi a lei. Ora, Jon è la seconda volta che scende in una caverna con una donna, la prima volta è tornato uomo, la seconda non è dato sapere perché la scena taglia su un improvvisato consiglio di guerra in cui decidere cosa fare dopo la vittoria-sconfitta di Castel Granito. Quel che è certo è che Daenerys pretende che Jon e Davos restino ad ascoltare e addirittura chiede consiglio al re del nord sul da farsi.

Un po’ di cose, qua e là
Nel piano sequenza della battaglia si contano una ventina di stunt-man in fiamme, no CGI, veri stunt-man che vanno a fuoco.
Sansa e Arya non erano insieme dall’episodio 6 della prima stagione. Lo erano anche nel 9, sempre della prima serie, ma in quel caso assistevano da punti differenti alla decapitazione di Ned Stark.
Ma come… hanno decapitato Ned Stark?
Considerando che Jon Snow è uno Snow, ma soprattutto è un Targaryen, in questo momento tutti gli Stark finalmente sono a Grande Inverno.
Sansa è riconosciuta come Lady Stark, ma i fratelli e le sorelle di un re non sono dei principi?
Cosa succede a Donne Dorne? Perché, se pure è stata decapitata la testa della serpe, è pur vero che c’è ancora un esercito pienamente operativo… Non sentiremo più parlare di Lancia del Sole?
Nel dialogo tra Jon e Davos, il re del nord dice abbiamo “meno di 10mila uomini” e il suo consigliere lo corregge, ma si tratta di un appunto di grammatica un po’ come Stannis era solito fare con lui: Jon ha usato “less”, invece il termine esatto è “fewer”.
“Fuggi idiota” is the new “Fuggite sciocchi”.
L’acciaio di Valyria è come l’acciaio di Hattori Hanzo, con esso si consumeranno delle vendette… ecco perché ora lo impugna Arya.
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