Denial ovvero the walk of atonement
Denial – La verità negata di Mick Jackson è il sogno di ogni cittadino rispettabile di questo Paese che trascorra del tempo sui social per divertimento, lavoro o trovare la fica: portare in tribunale i vari divulgatori di bufale che appestano l’aere e le bacheche di Facebook e le rendono irrespirabili con le derivazioni mefitiche della loro oratoria; portarli in tribunale a rendere conto delle loro cazzate, dimostrando che sono ispirate non solo da semplice ignoranza ma da razzismo. O clickbaiting, a seconda dei casi.
Denial è la storia del processo che, nel 1996, contrappose il negazionista David Irving alla storica dell’Olocausto Deborah Lipstadt. Il primo querelò la seconda che, in un suo libro, definì Irving “un troll grillino”. Come componente del complotto massonico globale sionista, la Lipstadt è già in grado di muoversi tra wormhole temporali e viaggiare nel futuro. In quanto tale, Irving fu sputtanato in tribunale dal team di avvocati che fece ottenere a Lady Diana la vittoria nel più clamoroso divorzio della storia.
Irving fu costretto a frequentare un gruppo di Trollatori anonimi e scrivere ogni giorno sulla bacheca di Facebook “Ciao sono David, non condivido bufale di tuttalaverita.lacastaa.noi.lagggente.cifannoschifo.altervista.coito. da 20 giorni”.
Denial è anche il film con cui il regista Mick Jackson completa il suo personalissimo “cammino della vergogna” per aver girato Bodyguard-Guardia del corpo e Volcano.
Se diranno che Rachel Weisz è da Oscar, non abboccate: lei è brava ma troppo bella per essere completamente in parte nei panni della storica con la testa immersa nei libri. Fa le sue faccette classiche, come quella che le riesce benissimo quando è sorpresa da un rumore nella stanza accanto, come qualcuno che fa cadere una scatola piena di mattoncini Lego e lei si si dipinge in faccia l’espressione di quella a cui una formica che inciampa ha spezzato la concentrazione mentre riflette su cosa cucinare per cena. In questo è imbattibile.
Chi è davvero bravo è Tom Wilkinson che interpreta l’avvocato alcolizzato Rampton che sembra un maleducato beone e che probabilmente lo è ma in aula ha due palle così, meglio di Tom Cruise in Codice d’onore.
**½ Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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