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Le donne in Game of Thrones: i Sette Regni stanno diventando una società matriarcale?

donne trono di spade

Madre, regina, puttana, oggetto di scambio, guerriera, consigliera. Le donne di Game of Thrones stanno lentamente imponendosi come una forza, non propriamente gentile: prendono il comando di uomini ed eserciti, proteggono, mantengono, subiscono ma non esitano a restituire il colpo.

Sicuramente i primi due personaggi femminili che vengono in mente quando si parla de Il Trono di Spade sono Cersei (Lena Headey) e Daenerys (Emilia Clarke). Non solo per le spettacolari capacità sessuali – noi maschiacci non possiamo dimenticare le pecorine che le hanno contraddistinte nella prima stagione – ma perché entrambe, con alterni risultati, hanno cercato di uscire dal ruolo a cui le riserva la società di Westeros ed Essos, incubatrici per il frutto del seme maschile, ma hanno cercato di assumere il ruolo di leader dei rispettivi campi, battendosi contro una società a dir poco maschilista.

In un aspro confronto dialettico col padre Tywin, Cersei Lannister ha rifiutato il ruolo di mero oggetto di scambio con la casa Tyrell per andare in sposa a Loras, ma vuole essere lei la vera erede di Castel Granito visto che il fratello Jaime ha votato se stesso alla Guardia Reale e Tyrion… be l’odio per Tyrion era il vero legame tra padre e figlia. Troppo sicura di sé ha commesso errori madornali come armare il Credo, pensando di riuscire a manovrare l’Alto Passero e invece è finita stritolata nel meccanismo che lei stessa ha messo in moto. Ora, con l’aiuto di Jaime cerca di prendere il posto che lei crede di meritare nell’establishment Baratheon-Lannister, perché tra i superpoteri di una donna c’è anche di usare gli uomini.

All’inizio del gioco dei troni anche Daenerys è una merce di scambio: suo fratello Viserys la offre in sposa a Khan Drogo per garantirsi un esercito con cui invadere i Sette Regni. Presto Daenerys prende in mano il suo destino: quando esce illesa dalla pira funeraria del marito, lei è la madre dei draghi, lei è la khaleesi pronta a sfidare tutto e tutti per ottenere ciò che è suo: il trono che fu del padre e dei Targaryen prima di lui. Nel suo cammino, sostiene prove che accrescono la sua consapevolezza, il potere e la presa sulla gente di Essos, alimentando il mito che certamente le sarà utile quando tornerà a Westeros… Madre dei draghi, Spezzatrice di catene… e tutto il resto. Ormai Daenerys non si accontenta di scegliere tra le opportunità che le sono offerte, ma è lei stessa a creare le sue possibilità, come avviene in The Door quando, messa di fronte alla decisione di Jorah di allontanarsi da lei per andare a morire vittima del morbo grigio, lei ordina al suo cavaliere di andare a cercare una cura e poi tornare da lei. Come ama ripetere Frank Underwood “se non ti piace come è stata apparecchiata la tavola, gettala all’aria”. Se Cersei commette tanti errori per la cieca fiducia in se stessa, Daenerys scopre giorno dopo giorno il potere che le offre il suo carisma e la forza di volontà.

Lady Olenna della Casa Tyrell è una donna che ha dovuto colmare un vuoto di potere, dovuto all’incapacità del marito, prima, e del figlio dopo, assumendo lei il ruolo di primo piano da vero e proprio capofamiglia. E’ lei che tratta con Tywin l’alleanza che salva il trono di Joffrey, è lei che pianifica l’assassinio di Joffrey. Oggi siede nel Concilio Ristretto.

Sulle sue orme, la nipote Margaery è furba e scaltra e penso che il suo recente ravvedimento nasconda un piano più complesso.

Un’altra donna si batte per essere un leader e una regina: Yara Greyjoy. Il padre Balon la scelse come erede, lei è amata e obbedita dagli uomini di ferro sotto il suo comando ed è una grande condottiera in battaglia, ma perde l’Acclamazione di re dovendo fuggire in mare insieme al fratello. Gli uomini hanno preferito un altro uomo per comandare, Euron.

Anche Missandei sta progressivamente diventando una leader. E’ stata una schiava, è stata liberata, è diventata uno dei consiglieri di Danerys e oggi regge le sorti di Meereen insieme a Verme Grigio, Tyrion e Varys in attesa del ritorno della khaleesi.

Sansa Stark, invece, ha iniziato come la giovane lady di porcellana piuttosto cretina che subiva il destino scelto per lei da altri: vittima di Cersei e Joffrey, di sua zia Lisa, poi di Ditocorto e infine di Ramsay. Oggi Sansa vuole giocare al gioco dei troni, riprendersi Grande Inverno e poi chissà. Per riuscirci cerca di manipolare Jon Snow (gli mente circa la  fonte di informazioni riguardanti lo zio Black Fish poi gli regala una cappa “come quella di nostro padre”), però cerca ancora la protezione di qualcuno… Brienne, l’autentico cavaliere senza macchia di Westeros che memore della promessa fatta a Lady Catelyn ha giurato di proteggere le sorelle Stark. Colei che ha sconfitto a duello la Montagna Clagane, ha “pareggiato” con Jaime Lannister e fin qui ha preso a calci in culo ogni cavaliere abbia provato a sbarrarle la strada. Forse Brienne è l’unico personaggio autenticamente positivo di Game of Thrones, non esita però a nutrire sentimenti di vendetta nei confronti di Davos e Melisandre per quanto accaduto a Renly. Con il suo esempio ha ispirato persino Jaime Lannister a ritrovare la sua strada. Per Brienne, intanto, l’amore bussa alle porte e ha il volto, la barba e la chioma rossa del bruto Tormund.

L’altra ragazza Stark invece sta seguendo le sue innate doti naturali. Fin da piccola, Arya è sempre stata più interessata ad arco e frecce piuttosto che al cucito, a coltivare l’arte della spada piuttosto che affinare le buone maniere. Dopo aver iniziato ad apprendere i primi rudimenti insieme a Syrio, oggi studia per diventare un sicario del Dio dai mille volti. Ma Arya non è mai diventata Nessuno.

Un’altra guerriera nata è Meera che sta accompagnando Bran nel suo viaggio iniziatico aldilà della Barriera. Lancia e spada non fanno differenza per lei, ammazza zombie e non esita a mettersi anche contro i guardiani della notte rinnegati nel castello di Craster. È lei la roccia in cui si è appoggiata la scalcagnata compagnia dell’anello di Bran.

Osha ha protetto i ragazzi Stark con ogni mezzo, lecito e illecito, col coltello e tra le lenzuola. Purtroppo l’abbiamo persa per mano di Ramsay.

Ultima nella carrellata è Melisandre, la sacerdotessa rossa che aveva dedicato la sua vita e la sua magia alla causa di Stannis. Ha ucciso, ha sedotto. Ha fatto bruciare viva una bambina. Quando Stannis è morto, è crollato il suo castello di certezze. Come crolla l’arcano mistero magico che ce la fa vedere bella e invece scopriamo in questa sesta stagione  che ha oltre settecento anni e li dimostra tutti. Poi, la resurrezione di Jon Snow le restituisce fiducia e ora Melisandre ha un nuovo principe da seguire.

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