Zoolander 2 – Scemi, scemi, scemi in modo assurdo
Tornano i belli, belli, belli in modo assurdo, torna il mondo della moda sopra le righe al limite della deficienza, torna la Magnum, torna Derek Zoolander.
Il Centro Derek Zoolander per i Bambini Che Non Sanno Leggere Bene e Che Vogliono Imparare A Fare Anche Tante Altre Cose Buone è crollato due giorni dopo l’inaugurazione – c’è stato giusto il tempo di girare lo spot pubblicitario che vediamo alla fine del primo film – portandosi via tutto ciò che Derek si era conquistato nella lotta contro la cospirazione internazionale per uccidere i leader mondiali che ostacolavano il dominio degli stilisti. Moglie morta, figlio preso in custodia dai servizi sociali, il suo amico Hansel (Owen Wilson) è rimasto sfigurato nel crollo. Ritiratosi ne “l’estremo nord del New Jersey”, Derek si rimette in pista per cercare di riavere suo figlio. Riannoderà i fili del rapporto con Hansel ritrovandosi coinvolto in una nuova cospirazione ordita da Valentino, Tom Hilfiger, Alexander Wang, Marc Jacobs e altri stilisti incartapecoriti.
Se il primo era un film idiota, Zoolander 2 “fa” l’idiota e la differenza sta tutta là. Si ride, ma tante gag sono tirate per i capelli e forse senza neanche troppa ispirazione. E se la prima parte è appesantita dalla necessità di raccontare alcuni sviluppi (ambito in cui i quattro sceneggiatori si trovano evidentemente in difficoltà), {SPOILER} il rush finale è onestamente irresistibile grazie anche al ritorno in scena di Mugatu (sempre incredibile Will Ferrell) che fugge di prigione con una strategia degna di Hannibal Lecter e con una personale sfilata epica, e la riproposizione di alcuni classici come la scena del “dannatissimo latte” tra Mugatu e il suo assistente.
Mancano le scene che possano restare nella mitologia del personaggio, come la sfilata a due, il computer Apple lanciato su una passerella, manca la scintilla, manca il genio.
{SPOILER} Lo conferma la brillante carrellata di vip che hanno prestato se stessi alle trovate di Stiller-Theroux-Stoller-Hamburg, una ripresa dal film del 2001: Susan Sarandon, John Malkovich, ma chi ruba la scena sono Kierfer Sutherland nei panni dell’amante “incinto” di Hansel (date un Oscar a quest’uomo e la sua meravigliosa interpretazione) e Benedict Cumberbatch che con il suo modello/modella All (ha il salsicciotto o la patata? Il pipino o la pipina? All è All) ha già fatto incazzare una mezza dozzina di associazioni LGBTGHIJLMNOPQRSTUVZ. C’è un altro cameo eccezionale ma questo sarebbe troppo spoiler pure per una cazzatona come Zoolander 2. Un rilancio che compensa le insufficienze della sceneggiatura, ma come scritto, è un film deficiente, mica Aaron Sorkin.
Le cose che mi sono piaciute
- Billy Zane nei panni del miglior Billy Zane di sempre.
- Ben Stiller che si lascia conquistare dal clima romano tanto da inserire una scena neorealistica di lui che si cappotta con l’auto per scattare una foto mentre guida usando il selfie stick del telefonino. Per me, che lo vedo accadere continuamente non è tanto divertente, ma pensate come si sganasceranno nel resto del mondo pensando a qualcuno tanto idiota da farsi le foto mentre guida (o mandare messaggi o truccarsi… Che idioti eh?).
- La scena in cui Hansel spinge Derek a fare la Magnum e per incitarlo continua a tirargli in faccia qualunque cosa gli capiti a tiro dal telecomando alla bottiglia di gin sperando che lui riesca a fermarla solo con l’espressione.
- Ma chi vi regala Justin Bieber morto giustiziato? Non avete idea di quanto ho goduto.
Le cose che non mi sono piaciute
Ogni tanto comparivano sullo sfondo delle macchine stile anni Sessanta, come se a Roma si guidassero solo auto vecchie di cinquant’anni. Sti americani ci vedono ancora come nei film di De Sica, Sordi e Fellini al pari della vecchia col fazzolettone nero che va a prendere l’acqua alla fontanella dietro piazza Navona nel film con la Roberts Mangia, prega, ama, scopa.
*** È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere
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