Barry, la recensione di una bella sorpresa
Sbarcato in sordina su Sky e NOW, Barry è una dark comedy su un killer che sbrocca e, reduce dall’ennesima missione assassina, stavolta nell’assolata Los Angeles, decide di frequentare un corso di recitazione, ma i guai, la malavita, gli ammazzamenti e le pallottole continueranno a inseguirlo, malgrado lui sia convinto di essere una brava persona.
Barry è interpretato da Bill Hader, comico e stand up comedian del Saturday Night Live, ingiustamente sottovalutato in tutti questi anni (sottovalutato da chi però? Non certo da noi che lo abbiamo amato in Suxbad – Tre metri sopra il pelo e Adventureland, tanto per citarne due) che dà vita a un personaggio sfaccettato, con una faccia impassibile alla Buster Keaton, sull’orlo di una crisi di nervi ma, al contrario del protagonista di Breaking bad che lascia una vita onesta per abbracciare il crimine, Barry/Hader vuole percorrere il percorso inverso. Ma come sa Carlito Brigante, questa è la cosa più difficile del mondo.
Barry fa ridere per la sgangherata agenzia di sicari per cui lavora – composta da lui e dall’amico (?) Monroe Fuches (l’uomo nell’alto castello Stephen Root) – e soprattutto gli improbabili personaggi che animano la sua nuova vita: dal gruppo del corso di recitazione condotto da Gene Cousineau (un incredibile Henry Winkler), ai malavitosi ceceni e colombiani, un’insolita compagnia in cui incontriamo educati “consigliori”, boss con buone letture (indimenticabile lo scontro verbale incentrato sul libro I Quattro Accordi e altri titoli sull’automiglioramento), psicopatici con un gusto retrò per le torture, attori e attrici alla caccia di un sogno che fa di tutto per evitarli e che continuano a mentire a loro stessi sperando di tenere in piedi le loro personalità bipolari.
Barry fa ridere, c’è un minimo di azione, è padroneggiato bene dai suoi ideatori Bill Hader e Alec Berg (Seinfeld, Curb Your Enthusiasm, Silicon Valley). Da segnalare anche la brava Sarah Goldberg e l’indimenticabile frase rivolta all’adorante Barry “È uno sbaglio, è sempre uno sbaglio, non dovremmo farlo. Andare a letto insieme. Sembra che dovremmo ma fidati ci sono passata un milione di volte ed è sempre un casino”. Io ancora uso dei fazzoletti quando ci ripenso.
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