Le differenze da conoscere tra Arrival di Hesserier-Villeneuve e il racconto da cui è tratto, Storia della tua vita di Chiang – Spoiler
La sceneggiatura di Arrival è tratta da Storia della tua vita di Ted Chiang che nel 1998 ha vinto un Nebula Award e un Theodore Sturgeon Award. La storia è per lo più nota: gli alieni arrivano sulla Terra e l’esercito americano invia degli scienziati per comunicare con loro, tra cui la linguista Louise Banks, al fine di scoprire le loro intenzioni. Insomma, ce volete rubà er lavoro, le donne o regalare la formula per indovinare i risultati dei prossimi superbowl fino al 2050??
Lo sceneggiatore Eric Hesserier ha contattato numerose case di produzione per proporre l’acquisto dei diritti, ottenendo sempre un rifiuto accompagnato da una serie di suggerimenti per migliorarlo la storia: prevedere delle battaglie, un’invasione su larga scala e scegliere un protagonista uomo. Così, il nostro affezionatissimo decise di lavorare su uno spec script, ovvero una sceneggiatura senza commissione.
In diverse interviste Hesserier ha spiegato che scoprì Chiang grazie al racconto Understand (titolo italiano Capisci, di cui nel 2014 Fox ha acquistato i diritti cinematografici di uno spec script sempre di Hesserier) ma fu Storia della tua vita a colpirlo tanto profondamente da fargli decidere di intraprendere ad ogni costo il lavoro di adattamento.
Non capita spesso che un racconto diventi un lungometraggio candidato all’Oscar (negli ultimi anni è accaduto con Lo strano caso di Benjamin Button di Francis Scott Fitzgerald) ma come ha spiegato lo stesso Hesserier «è più facile “ampliare” una storia breve fino alle 400 pagine necessarie piuttosto che essere costretti a tagliare come quando si adatta un romanzo». Nel primo caso lo scrittore ha una maggiore libertà di intervento e, per Storia della tua vita, poter rendere del materiale “poco” cinematografico più adatto a un film. Narrato principalmente dalla voce interiore della protagonista Louise Banks, lo sceneggiatore ha aggiunto tanti dettagli che erano stati volutamente messi da parte da Chiang.
Così, tra la versione letteraria e quella cinematografica ci sono alcune differenze fondamentali.
Al centro dell’accampamento c’era uno di quei congegni extraterrestri denominati «specchi». Stando alle informazioni che avevo ricevuto, nove dei centododici specchi presenti sulla terra erano negli Stati Uniti. Gli alieni se ne servivano per scambiare messaggi: simili congegni dovevano essere collegati in qualche modo alle navi in orbita. Nessuno aveva idea del motivo per cui gli alieni non volessero parlarci di persona. (Tratto da Storia della tua vita da Ted Chiang)
Per prima cosa, Hesserier ha colmato gli spazi vuoti. La meravigliosa sequenza dell’ingresso nell’astronave non è presente nelle pagine di Chiang: i visitatori parlano agli umani attraverso uno “specchio” atterrato in un campo dentro una fattoria, circondato dall’accampamento militare, un sorta di televisore che trasmette immagini dall’interno della nave spaziale rimasta in orbita intorno alla Terra. Nel film le astronavi sono atterrati e gli uomini entrano attraverso un complesso sistema in una stanza in cui è ricreata appositamente l’atmosfera terrestre.
Nel racconto manca anche tutta la parte “geopolitica”, la crisi tra le nazioni innescata dall’arrivo degli alieni, la “competizione” per capire i loro segreti, soprattutto militare. Suoi Hesserier inserisce un elemento come l’aggressività cinese di enorme attualità.
(SPOILER) Nel racconto il dono anzi lo strumento che in Arrival gli eptapodi offrono ai terrestri sembra poco meno di una presa in giro: un superconduttore che in verità era stato appena scoperto in Giappone. La grande rivoluzione degli extraterrestri è la nuova consapevolezza di Louise, la capacità di “vedere” il futuro e tutto il percorso della sua vita e di chi la circonda cristallizzato come forse un ricordo. Qui c’è il grande scarto tra l’opera letteraria e quella cinematografica. Chiang ha uno sguardo deterministico: Louise conosce il suo futuro e non può sottrarsene, accetta l’inevitabile e ogni passo che compie la guida verso la fine, tra cui la morte di sua figlia che in Storia della tua vita avviene in un incidente in montagna: Louise vede nel futuro e ogni singolo dettaglio entra in un disegno più grande, in un’enorme tela come quando prendeva la mano della figlia e insieme salivano le scale a chiocciola della loro casa, un desiderio di protezione che potrebbe aver alimentato in lei la voglia di scalare che la porterà alla morte. Louise è come il raggio di sole del Principio di Fermat utilizzato come metafora da Chiang: trova sempre la via più veloce per raggiungere il suo punto di arrivo. Ciò accade anche quando la luce incontra l’acqua: qualsiasi angolo di rifrazione permetterà a essa di raggiungere la sua destinazione nel modo più veloce possibile. La luce non ha un gps per calcolare il tragitto più breve: la luce è al tempo stesso partenza e arrivo così come Louise è passato, presente e futuro. In esso – e in Louise – non c’è libertà di scelta.
Nel film invece, Hannah muore per una malattia genetica; conoscere il destino della figlia non fermerà Louise dal concepirla, ma la Louise di Hesserier accetta la morte per celebrare la vita, per vivere pienamente tutti i momenti che potrà trascorrere con lei, perché toccherà ogni vita vicina a lei, cambiandola in meglio. Ciò appare chiaro quando Louise “ricorda” tutti i modi in cui Hannah si è espressa, nella poesia o nel nuoto, toccando le vite degli altri. Del resto, il patto implicito della nostra esistenza non è proprio che tutto terminerà con a morte? Sappiamo tutti quale è la destinazione finale del viaggio, non per questo possiamo privarcene, perché il segreto è vivere il viaggio stesso.
In Arrival, il dono degli alieni è il linguaggio che consente di vedere il futuro, vedendo il futuro l’umanità potrà compiere le sue scelte per arrivare all’appuntamento fatale in cui l’Uomo potrà aiutare l’eptapodi per la loro sopravvivenza, e scegliere di farlo. E’ il libero arbitro di Louise e la scelta consapevole la vera differenza tra film e libro.
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Molto interessante. Dopo aver visto il film ho letto il racconto. Francamente, per quanto possa essere contrario al parere di molti leggendo sul web, il film mi è piaciuto più che il racconto. Davvero il film più bello degli ultimi decenni.
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