Il Trono di Spade 6×08: No One, recensione, spoiler, citazioni e altre cazzate
Che cos’è?
La serie che gli sceneggiatori lavorano di sottrazione ovvero al gioco del coito interrotto: una battaglia? Scongiurata! Un assassinio? Immaginato! Un duello? Rinviato! Uomini da massacrare a colpi di accetta e altri decapitati a mani nude? No, ok questo va bene.
Cosa è successo?
La serie gira in tondo su alcuni concetti base e se questo No One sembra una puntata preparatoria, ma in effetti non lo è. Diciamo subito una cosa: la sesta stagione sta diventando quella del coito interrotto, la filosofia del Campari in cui l’attesa del piacere è essa stessa piacere, in cui sembra che si arrivi al redde rationem e invece… Invece.
Ricordate Margaery (Natalie Dormer) in procinto di percorrere il Cammino della Vergogna, con le truppe Tyrell pronte a massacrare i seguaci del Credo pur di evitarle l’umiliazione pubblica? Tutto annullato, non se ne fa nulla, abbiamo scherzato. In No One è andata in scena la mancata battaglia per Delta delle Acque. E non è, come scrive qualcuno, per colpa della mancanza di materiale letterario. Anche nei libri di George R. R. Martin, il castello dei Tully torna ai Frey e ai Lannister senza che venga scoccata una sola freccia. Brynden tiene duro: dopo aver respinto Jaime, manda indietro piangente anche Brienne rifiutando di andare ad aiutare la pronipote. Allora Jaime (Nicolaj Coster-Waldau) si gioca la carta Edmure: minaccia il Lord di Delta delle Acque (per quanto è stato lord? Tre settimane?). Promette di scaraventare oltre le mura del castello con una catapulta il figlio avuto dalla figlia di Walder Frey, una creatura di cui l’uomo non può nemmeno essere sicuro della sua reale esistenza visto che gliene hanno solo parlato e non lo ha mai visto, ed accetta di tradire il suo casato per fare lo scudiero di Casa Lannister. Si presenta alla porta del castello, chiede di entrare. A questo punto, come immagina anche un soldato americano che non abbia letto la costituzione, se il tuo comandante in capo tenuto prigioniero per anni ti chiede di rientrare nella Casa Bianca e prendere la valigetta con i codici nucleari, tu una domanda se sia o meno eterodiretto, stupido soldato, te la fai. Soprattutto perché stai consegnando le chiavi di casa tua ai nemici che hai combattuto negli ultimi anni. Ma evidentemente non i soldati Tully che hanno giurato di obbedire e obbediscono a uno che è stato il loro signore per tre giorni e rinnegano l’uomo che li ha comandati negli ultimi tempi e li ha condotti a riconquistare il castello. Anzi lo minacciano a spade sguainate. Poi capita anche che tutto il cazzo duro e il testosterone del Pesce Nero costruito in tre puntate va a farsi benedire: Edmure entra nel castello e ordina a tutti di arrendersi. Sulla faccia del soldatino di cui sopra di dipinge l’espressione “E pensare che non è nemmeno lunedì… Mi dovevo dare malato”. E il Pesce Nero? Invece di staccare la testa ad Edmure dal collo per difendere la casa dei suoi avi – cosa che ha ripetuto quindici volte nei quindici minuti in scena nelle ultime due settimane – si preoccupa di mettere in salvo Brienne e andare a suicidarsi contro le truppe Lannister. E il bello è che non ci fanno vedere neanche come muore Brynden Tully, coito interrotto pure quello.
Ne volete un altro? Ce l’ho! Arya. Braccata dall’orfana (che assomiglia sempre più al T1000 di Terminator – Il giorno del giudizio), scappa facendo parkour nelle strade di Braavos – a proposito, la bravos gente di Braavos si fa decisamente i cazzi propri quando vede una ragazzina sanguinante inseguita da una pazza scatenata non gira nemmeno la testa – guida il T1000 nel suo rifugio dove aveva nascosto Ago (non era più pratico tenere la spada con te?) e, pronti allo show-down finale…Niente, buio, no, taglio, siamo nel tempio del Dio dai mille volti e Arya va a mostrare a Jaqen quando è forte perché ha messo la faccia del T1000 nella galleria dei volti morenti.
Poi c’è Tyrion. Martin i personaggi li ammazza in millemila modi crudeli, è vero, ma Benioff e Weiss fanno anche di peggio: li trasformano in macchiette. Dall’inizio della sesta stagione Peter Dinklage non fa altro che recitare battute insulse, dire barzellette, bere vino, sognare di fare il vignaiolo per chiamare il suo vino Delizia del Folletto. Non solo, i padroni hanno attaccato Meereen ma è tornata Daenerys, è atterrata con l’elicottero personale sul tetto della della sua piramide per far inchinare tutti. A proposito: avete notato come sono tutti spaventati quando hanno sentito i rumori sul tetto? Ora, ma chi poteva essere a quell’ora della notte e col casino che era appena scoppiato al porto? Superman? Batman? Qualcosa di simile, Daenerys a bordo di Drogon che, tra l’altro, se la dà ad ali spiegate. Ti dispiacerebbe, draghetto, bruciare qualche nave nemica sulla strada verso l’apericena del locale Antica Valyria?
In questa sesta stagione perfino Varys è umiliato: l’eunuco che un tempo era un incrocio tra KGB e CIA e pure i servizi segreti cinesi (avete notato come nessuno sappia il nome dei servizi segreti cinesi? E’ una cosa che ti fotte il cervello) è appena partito per Westeros (secondo me va a Dorne a cercare alleati tra l’altro) a cercare delle navi per l’invasione di Daenerys, ma non sa che a Volantis ci sono quelle degli uomini di ferro pronte e disponibili alla lotta. Una spia tenderebbe ad accorgersi di forza così ingenti appena sbarcate nel proprio continente. La teoria Varys mostro marino è più credibile.
C’è Clegane che prova a salvare tutto, ammazza quattro disertori, ma poi B&W non resistono proprio e mettono in macchietta anche questa sequenza con la trattativa su chi deve giustiziare i rimanenti membri della banda che ha massacrato Septon Ray e il suo villaggio. Tra l’altro, chissà in quali modi divertenti il Mastino avrebbe potuto massacrarli, invece… Però il ritorno di Dondarion mi provoca brividi di godimento, il nostro eroe prova a portare Clegane dalla sua parte, nella lotta contro i freddi venti che soffiano da nord.
E se finalmente ammiriamo in azione il fratello zombie del Mastino mentre massacra uno dei soldati del Credo che si erano recati nella Fortezza Rossa per prelevare Cersei, ci pensa Tommen a privarci di un altro piacere dichiarando illegali i processi per singolar tenzone: quindi lo zombie non potrà difendere Cersei e, soprattutto, la regina madre e Loras Tyrell dovranno sostenere il processo più destabilizzante della storia di Westeros, una roba che Fanfani che schiuma menzogne di fronte a Di Pietro è nulla a confronto.
Everytime we say goodbye
Addio a Essie Davis ovvero Lady Crane, trasformata dal T1000 in una installazione di arte contemporanea. L’avevamo conosciuta nei panni della moglie di Vermeer gelosa di Scarlet Johansson ne La ragazza con l’orecchino di perla. Addio e grazie per tutto il pesce.
Cameo
Segnaliamo la band islandese Of Monsters and Men che suona durante la rappresentazione teatrale a Braavos, in una sorta di nicchiatte sopra il palcoscenico e lo youtuber Steve Love che è il brigante decapitato da Clegane. Per caricare Rory McCann, Benioff e Weiss gli avranno mostrato alcuni suoi sketch online…
Le pagelle
Clegane 8 – la cosa migliore della puntata. In due episodi Rory McCann tiene in piedi la baracca col suo cinismo vacillante e la sua ascia massacrante. Anche il dialogo con Dondarion e Thoros di Myr riesce a stare in piedi da solo anche se con stivali rubati a un morto. Ma anche Rory non si esime a mostrare il salsicciotto. Perché farlo vedere mentre fa pipì nel fiume?
Qyburn 7 – insieme a Cersei la butta in caciara accennando a fantomatiche dicerie. Secondo me si tratta delle voci che girano a Westeros su chi sia il vero padre di Tommen. Qyburn sta dicendo a Cersei che l’Alto Septon potrebbe avere le prove dell’incesto di Cersei.
Brienne e Jaime 7 – la chimica migliore di tutta Westeros e pure Essos. Jaime legittima Brienne come cavaliere e lo Sterminatore di Re vede in Brienne l’uomo che lui sarebbe potuto essere se le difficoltà, la figa e l’occasione gliene avesse data l’opportunità
Cersei 6,5 – tiene il profilo basso sperando in tempi migliori. Arriveranno?
Missandei 5,5 – brilla è adorabile, ma perché?
Arya 5 – non a lei, ma a tutta la stoyline di Braavos con la sua gente indifferente, i corsi di aggiornamento per sicario, i T1000 e il parkour. Ora Arya torna a casa e finalmente si è ricordata come si chiama, si era capito da subito che sta storia del “Una Ragazza” e di “Nessuno” sarebbe durata da Natale a Santo Stefano. Fragilità, il tuo nome è donna.
Tyrion e Varys 4 – l’ombra degli uomini (?) che sono stati.
Tommen 3 – ormai tutti rimpiangono Joffrey, perfino Giachetti e la Raggi: meglio un re che se ne sta in camera a torturare prostitute di uno che prega tutto il tempo.
Brynden 3 – Te ne dovevi andare staccando la testa di Edmure e del soldatino idiota che lo fa entrare nel castello.
Citazioni
Vuoi che vaffanculo sia la tua ultima parola? Sai fare di meglio. Sandor Clegane
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