14 cose da sapere su Pixels e Adam Sandler
In Pixels, Adam Sandler ha una patina grigia che gli ricopre il viso e pesa almeno 94 chili.
- La parte anni ’80 è la migliore del film, anche perché il film è diretto da uno che ha contribuito a costruire il mito degli anni Ottanta, Chris Columbus, ma dura solamente 5 minuti.
- Ci sono una serie di giochi di parole e calembour che vi farebbero ricredere su Adam Sandler, ma nel doppiaggio itagliano si sono quasi completamente persi.
- Cia, Fbi e Nsa stanno indagando cosa ci facesse Brian Cox in un film così ma pare che gli abbiano regalato 20 casse di birra irlandese.
- Peter Dinklage e Sean Bean di nuovo insieme dalla festa per Re Robert Baratheon a Grande Inverno.
- Sean Bean non muore e la cosa gli capita raramente.
- Il film è pieno di videogames e personaggi di fantasia degli anni Ottanta come Fantasilandia, Max Headroom, Pacman, Donkey Kong, Ronald Reagan, ma il mio cuore si è spezzato con Paperboy. Adoravo quel videogame;
- Sghicio a bomba, dio hanno scritto sghicio a bomba: perché tanta violenza?
- C’è Michelle Monaghan: un recente sondaggio Tuitte ha rivelato che vedo il 100% dei film con Michelle Monaghan e lo faccio solo perché è bona per il 95% dei tuitteri.
- La battuta migliore di tutto il film è: “Aggrappati al mio possente martello”.
- I titoli di coda riproducono l’intero film con il font e i pixel caratteristici degli anni Ottanta e garantisco che hanno impiegato di più a girare sti 5 minuti che l’ora e 45 di superficiale trama di Pixels.
- Canzoni nostalgia, comparsate di icone pop (Serena Williams e il personaggio di Peter Dinklage se la vuole scopare, ho detto tutto), sceneggiatura comprata un tanto la chilo al mercato, sembra Vacanze di Natale. E Peter Dinklage interpreta Jerry Calà.
Categorie