Babadook: dall’Australia con solo un po’ di terrore
Horror australiano di cui tutti parlano e scrivono un gran bene, scopro che Babadook di Jennifer Kent è uno studio sulle psicosi di Amelia (Essie Davis) una madre single intorno ai 40 anni, non Milf, rimasta vedova, in astinenza da sesso da circa nove anni e in preda a un abbondante ciclo mestruale.
Babadook racconta anche la storia di un ragazzino (Noah Wiseman) dal carattere difficile, bianco cadaverico, che vede mostri, ombre e fantasmi dappertutto, ma vuole leggere solo storie horror. Ogni notte si alza e pensa bene di svegliare la madre per controllare sotto il letto, dentro l’armadio, dietro la porta che non ci siano presenze indesiderate. Poi, vuole dormire con lei, la riempie di calci, mentre dorme, le tira i capelli. Babadook è anche uno studio sulla privazione del sonno su di una donna mestruata che non scopa da quasi un decennio e che non riesce nemmeno a darsi piacere con il dildo perché il ragazzino caga il cazzo sempre sul piu bello. La masturbazione femminile è chiaro indice di qualcosa che non va, checché ne dica mia moglie, con cui, al riguardo, ho avuto una discussione in sala. “Non è normale” spiego io. “Cosa hai contro la masturbazione femminile?” Chiede lei. “Nulla” argomento io “solo che non è normale”. Infatti, di lì a poco la donna inizia a sragionare.
Poi c’è il cane. Come vedo un cane in un film horror, perfino io che non sono certo un cultore del genere come certi tizi che conosco su Facebook e che vedo sempre alle anteprime stampa e che sembrano non avere nient’altro da fare che partecipare ad anteprime stampa di film horror e scrivere enormi libri sull’horror, insomma, come vedo il cane capisco, capisco che il primo che schiatta è proprio il cane. Il ragazzino (che è bianco cadaverico, non è che siccome sei nato in Australia devi per forza vivere tutto mare, sole, spiaggia, surf) è circondato solo da donne, e il ferormone evidentemente lo manda fuori di capoccia: la zia, la cugina, l’insegnante, le amiche della zia. L’unica figura maschile è il collega un po’ effeminato della madre che cerca di farselo amico regalandogli un modellino di un aeroplanino da montare, ma non sa che a lui piacciono solo le robe da mago. La donna non se la passa bene e non per tornare sull’argomento, ma secondo me il ragazzino la notte si sveglia perché sente la madre gemere e prima che possa raggiungere il culmine del piacere lui si alza perché sente le voci. E allora vuole che la madre gli racconti una storia e lei racconta una storia horror su un mostro che si chiama Babadook e alla fine nessuno dorme e il dramma, in Australia, è che la notte fanno solo film di merda, e horror. La Non Milf continua a non dormire e le bastano due notti insonni per darsi malata. Cominciano i fatti strani, rumori, botte contro i muri, telefonate di minacce. A questo punto, la Non Milf va alla polizia per denunciare lo stalker e, la cosa che mi ha rassicurato, è che, come avviene in Italia ogni volta che una donna va alla polizia a denunciare un caso di stalking, anche in Australia i poliziotti la prendono per il culo. Vedi come il testosterone è rassicurante? Altra notte in bianco, botte contro il muro, ombre, oggetti che volano. Sostanzialmente il film poi finisce qui. Il mostro Babadook reso reale dal ferormone femminile corre a nascondersi nella cantina, perché ha provato a possedere una donna mestruata, vedova, non Milf, che non dorme da tre giorni, ma voi l’avete mai vista una così? Meglio restare al buio della cantina a mangiare vermi per l’eternità che possedere una così. Io lo capisco Babadook. Almeno fosse stata bona!!!
Categorie