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Serial&Co(cci)/Il Trono di Spade 5 Recap/ The Gift

Questo commento segue alla visione in lingua originale del settimo episodio della quinta serie de Il Trono di Spade, trasmesso in lingua originale su Sky Atlantic lunedì 25 maggio. Chi non l’avesse visto è pregato di tenersene alla larga o qualunque spoiler è a suo rischio e pericolo.

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Che cos’è?
La serie che Podemos, i grillini, il movimento 99 percento o Khomeini je fanno ‘na pugnetta.

LA BARRIERA
Jon libera Tormund e parte per la sua missione. Lascia Alliser Thorne a capo di Castle Black il quale gli ricorda quale azzardo sia il suo piano ma soprattutto che offesa ai confratelli che hanno combattuto i Bruti per millenni. “As always I thank you for your honesty” risponde Jon Snow. Nel frattempo muore Aemon: nei suoi ultimi istanti ricorda il fratellino, Egg, che altro non sarebbe che il re folle, Aegon. Dopo che Sam ha pronunciato il discorso funebre, Alliser è franco anche con lui: “Stai perdendo tutti i tuoi amici, Tarly”.  La dimostrazione arriva poco dopo. Derek e Brand cercano di violentare Gilly. Sam si oppone, ne esce messo male e se la cava solo grazie a Spettro. Nella disputa esce anche fuori che i confratelli non credono che Sam abbia ucciso un Estraneo. Ecco che tutta la missione di Jon è delegittimata se i confratelli ridono della stessa esistenza degli Estranei.  Almeno Sam rimedia la fica in cambio delle ferite riportate nella battaglia della sala mensa.

I dubbi di un guerriero:
I dubbi di un guerriero: “Caco adesso o aspetto?”

MEEREEN
Jorah e Tyrion sono venduti come schiavi a uno dei padroni che organizzano incontri nelle fosse da combattimento. Il decreto reale che abolisce la schiavitù e impone che nelle fosse si sfidino uomini liberi, è facilmente aggirato manco fossimo in Italia: il nuovo padrone di Tyrion e Jorah paga i due per i loro servigi. Intanto, Daenerys se la spassa con Daario. La madre dei draghi continua a chiedere consigli e Daario spiega: uccidi tutti i padroni. La khaleesi non vuole essere un sovrano sanguinario, ma è il mercenario a riportarla alla realtà: “Chiunque governi o è vittima o è macellaio”. Insieme al suo futuro marito la regina di Meereen assiste agli incontri nelle fosse da combattimento: è tradizione che i sovrani vi prendano parte. L’intrattenimento è piuttosto noioso: gola tagliate e membra mozzate fino a quando un misterioso guerriero entra nell’arena e uccide uno a uno tutti i rivali. Infine guarda verso la regina, si toglie l’elmetto e – da daaaaaa – è Jorah che chiede di poterle parlare, ha un regalo per lei ma la donna non ne vuole proprio sapere. A “salvare” Jorah è Tyrion che si presenta come il regalo che Mormont le voleva portare anche contro il volere di Daenerys che lo voleva esiliato da Meereen pena la vita.

VERSO WINTERFELL
Stannis è bloccato in una tempesta che sta fiaccando il suo esercito. Abbandonato dai mercenerai e mentre i cavalli muoiono e il cibo sta esaurendo, spiega a Ser Davos che lui continuerà a marciare verso Grande Inverno, perché non vuole essere ricordato come il Re Codardo. Allora Melisandre spiega a Stannis che c’è ancora un modo per vincere la guerra, ma serve il sangue della figlia. Lui la caccia via.

WINTERFELL
Sansa piange. Piena di lividi, chiede aiuto a Theon, gli rivela della candela da accendere,  ma ancora una volta si fida dell’uomo sbagliato. Malgrado lo chiami con vigore “Theon Greyjoy Lord delle isole di ferro” cercando di rievocare un briciolo di decenza, ormai Theon è Reek. La tradisce… Ancora.  Ramsay la porta a fare una passeggiata e vedere la donna scuoiata… Ancora. E’ l’anziana che ha portato a Sansa il messaggio di Brienne. Ma accadono tre cose durante l’incontro: Sansa ruba un coltello o qualcosa di appuntito dai bastioni, provoca Ramsay spiegando che lui è stato legittimato quale primogenito di Roose Bolton da un re bastardo e che il nuovo fratellino sarà il vero erede e, nell’agone della discussione, proprio il sadico Bolton spiega a Sansa che a volte i bastardi fanno carriera come il suo fratellastro, Jon Snow, ormai Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Potrebbe essere un’informazione chiave in futuro.

DORNE
Ancora troppo esigua l’attenzione per Dorne. Prima Jaime si confronta con la figlia adolescente e arrapata, poi Bronn ha un faccia a faccia (?) con le serpi delle sabbie nelle carceri. Affrontano una simpatica conversazione su chi sia la donna più bella dei Sette Regni. Bronn  ricorda una ragazza conosciuta ad Approdo del Re, ma inizia a sentirsi male, allora la serpe italiana delle sabbie, Tyene, spiega a Brody che ha imbevuto il coltello con cui lo ha ferito con un veleno che uccide molto lentamente e sta facendo effetto proprio in quel momento. Mentre spiega, si spoglia di fronte all’uomo che rimane fatalmente ipnotizzato dalle meravigliose tette di Tyene. Alla fine, lui conviene che, sì, lei è la donna più bella del mondo e la ragazza offre a Bronn l’antidoto.

APPRODO DEL RE
Ancora eventi fortemente politici. Tutto si incentra su tre dialoghi, lasciando da parte quello tra Cersei e Tommen sull’amore materno e paterno che serve solo da gancio per la scena tra Jaime e Myrcella (tosti gli adolescenti, eh Sterminatore di Re? Poi se questa è zoccola la metà della madre c’è da ride, parecchio).  Prima un caustico scambio di battute tra Lady Olenna e Alto Passero. Il Khomeini dei Sette Regni è cosciente della propria forza e minaccia Olenna che a sua volta aveva fatto aleggiare la possibilità di chiudere il rubinetto che porta i viveri di Alto Giardino ad Approdo de Re. L’Alto Septon sa che la monarchia è debole e che il momento è foriero di avventura, anche per uno stato islamico nel cuore di Westeros, perché ormai i Molti non temono più i Pochi.  Olenna riceve anche un messaggio di Ditocorto. L’uomo ha un regalo per lei, lo stesso che ha portato a Cersei ovvero un giovane in grado di confessare i peccati di una regina. Così, quando Cersei si ferma da Alto Passero per l’aperitivo e parlare di architettura dopo essere andata a trovare Margaery per mostrarsi magnanima (ma in verità per godere il suo trionfo), mai la sciocca regina avrebbe potuto immaginare che Alto Khomeini avrebbe tirato fuori da quel cencioso pezzo di stoffa che chiama vestito la carta a sorpresa: Lancel, il quale ha molto da dire su Cersei. La donna si ritrova a gridare “io sono la regina” come la rivale Margaery prima di lei mentre la trascinano in cella. Si tratta di una zingarata di Ditocorto: a Olenna dice “ho per te un regalo, lo stesso che ho dato a Cersei, un ragazzo bellissimo”. Quindi Baelish svela a Olenna (ricordiamo e lo ricordano anche loro due che insieme hanno ucciso un re) l’identità di Lancel e la Regina delle spine usa l’informazione (probabilmente) per ottenere una pena mite per i due nipoti.

Come è stato?
Ancora Benioff e Weiss alla tastiera di The Gift, il prossimo, l’ottavo episodio della quinta stagione intitolato Hardhome, sarà il quinto scritto da loro. È stata l’ennesima puntata in cui sono stati posizionati i pezzi sulla scacchiera. Il trono di spade è ormai una guerra di posizione. Confesso che farmi le pugnette notando che Sansa ha preso e nascosto qualcosa di appuntito durante la gita sui bastioni di Grande Inverno o che, chissà quanto inavvertitamente, Ramsay le ha fatto sapere che il fratellastro Jon Snow ora è comandante dei Guardiani della notte, francamente non mi basta più. La necessità di allungare la broda è sempre stato un limite di Game of thrones. Come un po’ trito e ritrito è l’espediente del tentato stupro e del goffo tentativo di salvataggio per convincere Gilly a darla a Sam: non si poteva trovare un altro modo per farlo scopare? Però, confesso mi ha fatto molto piacere rivedere Spettro, per il quale prevedo un futuro ne Il trono di spade 5. E la scena nelle celle di Dorne? Tutto quello che capita ai dorniani sembra esclusivamente avere a che fare con il sangue e con il sesso. Così, anche la ferita di Bronn con il pugnale avvelenato si risolve in una questione di natura sessuale tra Bronn e Tyene, in cui la donna pretende che l’uomo dica che lei è la più bella del mondo per ottenere l’antidoto al veleno. In cambio della vita, il mercenario avrebbe detto qualsiasi cosa, che motivo c’era di spogliarsi? Ogni tanto dimentico che “è l’Hbo, bellezza”. Ad ogni modo, le tette di Rosabell Laurenti Sellers giustificano ampiamente lo sforzo, soprattutto quello dell’attrice che sarà stata costretta a tenerle mezzora nel ghiaccio per ottenere quell’appagante effetto capezzolo turgido. Invece a Jonathan Pryce riservano le battute migliori. Il suo Alto Passero è un mix tra San Francesco, Papa Francesco, un leader del Movimento 99 percento (“Voi siete i pochi, noi i molti e quando i molti smettono di temere i pochi…”) e uno a caso dei Khomeini dell’Iran o dell’Isis. È delizioso lo scambio di battute con Lady Olenna sui guai fisici legati all’età, ma poi il placido vecchietto diviene uno spietato esecutore di quella che lui chiama la volontà dei Sette Dei e la determinazione a punire il peccato ovunque si manifesti: becca così la sciocca Cersei che si sentiva ormai sicura ed era senza scorta. Ormai il tempio di Baelor sta diventando sempre di più un buco nero da cui difficilmente si esce.

Che cosa stai dicendo, Cersei?
Che cosa stai dicendo, Cersei?

Non solo. E mentre il leader del potere spirituale è sempre di più un’entità politica determinante, tra Westeros ed Essos re e regine non sono liberi di agire come vogliono: Tommen non può liberare dalla prigionia Margaery a causa delle trame psicologiche della madre che non esita ancora una volta a usare le insicurezze del ragazzo per dissuaderlo dallo scatenare una guerra contro il Credo. La politica impedisce a Daenerys di sposare Daario, mentre Cersei e Margaery sono fisicamente bloccate e imprigionate.

Le battute
Egg! Egg! Ho Sognato che ero vecchio.
Addio Maestro Aemon Targaryen

We march to victory or we march to defeat but we go forward, only forward
Stannis

You are the few We are the many And when the many stop fearing the few…
Alto Passero

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