Prime visioni/Mad Max: Fury Road
In un mondo scivolato indietro a uno stadio talmente primordiale in cui l’unico bene di valore sono gli uomini stessi e i loro fluidi vitali, Mad Max (Tom Hardy) è “colui che fugge dai vivi e dai morti”: perseguitato dalle visioni di coloro che ha perso, si imbatte in Immortan Joe (Hugh Keays-Byrne), sovrano assoluto di un’oasi nel deserto, in cui asseta le masse, stupra donne a fini riproduttivi, altre le attacca a macchine per estrarre il latte e alleva i bambini per farne carne da macello nelle sue guerre personali. La sua imperatrice, Furiosa (Charlize Theron), parte per consegnare un carico a Gas Town, ma decide di fuggire portandosi via qualcosa di prezioso.

In questo incipit probabilmente ci sono più parole che in tutta la prima ora di Mad Max: Fury Road ma francamente non conta niente. George Miller mette in piedi 120 minuti di inseguimento senza sosta alimentate a nitrometano nelle Wasteland ambientate nel deserto namibiano, una folle lotta per la sopravvivenza tra esseri umani malati nel corpo e assolutamente marci nell’anima, ammesso che ancora l’abbiano. “Il pensiero è per gli stupidì, i veri cervelloni si affidano all’azione”. E George Miller deve essere d’accordo con il motto di Alex il drugo perché in due ore si parla poco, si pensa zero se non per organizzare un piano per attaccare, si grugnisce molto. È una sequenza interminabile di scene di azione uniche per qualità e fluidità di ripresa, per la fotografia, viva che pulsa sangue e fuoco, per la malata perversione di ogni dettaglio (basti pensare al musicista senza occhi con la chitarra che sputa fuoco che si esibisce su un autocarro tutto casse e tamburi). Resti a bocca aperta a vedere Max usato come una sacca di sangue per trasfusioni e caricato, incatenato e con la museruola sul cofano di un’auto; i tizi sulle aste che tipo lo schiacciapensieri di Homer Simpson prendono la gente da dentro le macchine; Immortan Joe come Darth Vader con un’armatura attaccata a un respiratore che nasconde un corpo che marcisce; Charlize Theron sporca, quasi pelata, senza un braccio e un occhio tumefatto che è ancora la più bella del reame; tutto alimentato con benzina ad alti ottani sputata direttamente dentro il motore. E tante cose che non ricordo. Mad Max: Fury Road è il film definitivo di azione, da oggi sarà il termine di paragone per tutti gli altri.
Le battute
Se non si può aggiustare ciò che è rotto, si diventa pazzi.
Il mio mondo è fuoco e sangue.
Sono colui che fugge dai vivi e dai morti.
***** A volte c’è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla…
Categorie
Trovo sia un bellissimo film per bambini, ellittico come pochi (come i primi due capitoli, per esempio), visualmente superlativo e letterariamente insulso, pirotecnicamente popolato da personaggi insignificanti e da una magnifica, maestosa, rabbiosa, feroce, materna e inarrestabile protagonista: l’autocisterna da combattimento. Se accendi il cervello sei perduto ma quei mongoloidi di Fast&Furious dovrebbero prendere lezioni di stunt dalla troupe di Miller.
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film che spruzza ignoranza da ogni poro. ribadisco lo SPRUZZA.
la storia (come nei capitoli precedenti) non è niente di chè. semplicissima ed, appunto, ignorante.
visivamente e tecnicamente strabiliante, c’hanno provato a far divetare Charlize un cesso ma non gli è riuscita benissimo sta cosa. quando una fregna ci nasce…
da grande voglio diventare un chitarrista legato sul muso di un convoglio con delle corde elastiche. EROE.
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Pe fa il chitarrista senz’occhi che sputa fuoco su un tir carico de casse e tamburi mette ‘nfila 😂😂😂
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