Visioni (di molto) successive/The Counselor
Alcune cose di The Counselor mi hanno disturbato:
Primo: la durata.
Secondo: la scena con la madre che ha la percezione che il figlio sia morto. Una roba tra tragedia napoletana. Mancava Mario Merola.
Terzo: Penelope Cruz.
Quarto: Edgar Ramirez che fa il prete.
Quinto: Cameron Diaz che cerca di far arrapare Edgar Ramirez.
Sei: Penelope Cruz.
The Counselor è la prima sceneggiatura originale scritta da Cormac McCarthy, che per me è un po’ dio, ma ha realizzato un Tarantino più filosofico, ma anche più intrippato col sesso, il che è anche un po’ più realistico dei personaggi frigidi di Quentin.
Tutto ruota attorno al sesso e ai soldi. E tutto è mosso da dei cattivi che non vediamo ma di cui sentiamo solo parlare: sembra che da loro derivino tutti i mali del mondo e sono quasi sicuro che, nella testa di Cormac McCarthy non coincidano con Silvio Berlusconi.
Per il resto, c’è Scott, i chiaroscuri, due grandi attori e alcuni che lo saranno in ruoli più piccoli, Giannina Facio e un gangster movie inusuale, dai toni seri: non lo so mica se dei trafficanti di droga si facciano poi così tante domande sulla vita, l’amore e le vacche.
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