Oblivion: Se bastasse mettere insieme il meglio dei nostri film preferiti per fare un capolavoro saremmo tutti Kubrick invece è molto più probabile che siamo degli Joseph Kosinsky
I soldi non danno la felicità ma possono fare di un Kosinsky qualsiasi un qualsiasi regista da sci-fi. Così, visto che Tron Legacy era una noia assoluta, qualcuno ha pensato di affidargli 120 milioni di dollari per fare un altro film, e per ringraziarlo di aver preso la patata bollente di quel sequel per nostalgici degli anni Ottanta, quando gli effetti speciali erano scrausi e Jeff Bridges e Bruce Boxleitner non era franata la faccia, decidono di produrre quella specie di graphic novel che Kosinsky ha diretto graficamente quando era povero in canna e ancora con meno talento di oggi, così poco che poi l’hanno disegnata e scritta altri individui – tra cui Arvid Nelson quello di Rex Mundi. Almeno oggi Kosinsky il talento può comprarlo, prende il premio Oscar Claudio Miranda (Vita di Pi), spende un sacco di soldi per creare un pianeta Terra devastato da una guerra nucleare contro gli alieni, si divora un vocabolario in spiegoni per rendere plausibile il tutto, convince Tom Cruise che non è poco, anzi forse è abbastanza per moltiplicare per tre il budget iniziale e avere un ritorno del 300%. In tempi di magra ditemi un po’ chi vi riconosce un interesse dico almeno del 3%. Il Conto Arancio? Ragazzi nun avete capito un cazzo ed è un po’ il motivo per cui il mondo finirà nella sabbia come raccontato in Oblivion. Ho divagato.
Come se non bastasse tutto questo manca ancora qualcosa. Come posso spiegarlo in modo sufficientemente chiaro? servirebbe una parola… ah, sì: LA S T O R I A. Che ce scrivo? Che giro? La graphic novel so vignette… L’idea è di mettere in sequenza i film preferiti di Kosinsky-Uomo-Qualunque-Kosinsky: cosi Oblivion diventa un mash up tra Wall-E (il riparatore rimasto sulla Terra con una compagna a cui un giorno regala un fiore in un barattolo ma la tipa ha la sagacia di gettarlo nel vuoto pensando giustamente “Viviamo in un pianeta nuclearizzato, non sarà un po’ pericoloso sto fiore? Magari la notte mentre noi ci accoppiamo furiosamente in piscina come se non ci fosse un domani, il fiore si incazza e ce se magna”. Daje un po’ torto… Vedi come sono pratiche le donne?), Il pianeta delle scimmie (scrisse il blogger continuando la lista infinita delle cose a cui Oblivion assomiglia senza riuscire mai a eguagliarle – la zona proibita e lo shuttle che cade), Matrix (con il tizio dalla voce profonda e gli occhiali da sole che ti racconta una storia su realtà parallele e bugie raccontate e ti invita a scoprire la verità), The Omega Man e tanti altri ancora che non vi dico anche se a qualcuno gireranno parecchio le palle perché sono stati talmente scopiazzati che vi rovino il film anche solo dicendono il nome o l’iniziale.
Mettici pure che, come dimostrato in Tron Legacy (pensare che chi ha fatto il manifesto deve essere piaciuto tanto perché lo scrive dappertutto “Dal regista di Tron Legacy e pure in IMAX brutti stronzi” omettendo il nome e sperando che qualcuno se confonda e leggendo IMAX capisca Nolan – ora questa parentesi mi è venuta un po’ lunga, de che stavo a parlà? Ah sì stavo per continuare a parlare male di Kosinsky), mettiamoci pure che Kosinsky, come dimostrato in passato ha un certo gusto per il glamour, l’ambientazione ma zero per le sequenze di azione, cosa che in uno sci-fi che si rispetti dovrebbero un po’ far venire il cazzo duro ai maschietti e far sorridere le signorine pensando ai loro maschietti a cazzo duro per una sequenza di inseguimento tra astronavi e droni tra montagne e vallate. Beh Kosinsky non me lo fa venire duro, tutto è un po’ piatto e anonimo e fatto perché va fatto. Però non è tutto accio: il nostro Kosinsky-Uomo-Qualunque-Kosinsky mette in scena due ore e spicci tutto sommato piacevoli con buone scelte creative soprattutto nella composizione dell’incartamento del regalo, pensando che poi, infondo, quello che ci metti dentro può anche essere riciclato.
*** È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere
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