Visioni successive – È previsto ci siano i mostri in un film intitolato Monsters?
Monsters di Gareth Edward si è guadagnato un po’ di premi in giro per il mondo e un sacco di critiche positive (71% al pomodorometro di Rotten Tomatoes). Non solo. Gareth Edwards ha trovato lavoro: Timur Bekmambetov o come cacchio si chiama – sì quello di Wanted e la saga sui Guardiani della notte – gli ha offerto di dirigere il prossimo film fantascientifico che produrrà.
Perchè? Perché il buon Gareth ha realizzato un film di fantascienza su dei mostri alieni che attaccano la Terra – Messico e Sati Uniti in particolare – con sette persone di staff tecnico, facendosi gli effetti speciali al computer di casa, e girando su un furgone con gli attori che guidava lui personalmente attraverso il Nicaragua e il Guatemala. Il tutto con 500 mila dollari. Capite bene che a quelle cifre Bekmambetov fa due dozzine di film e quindi deve essersi detto: viva il cinema alla Melies, viva il ritorno agli effetti speciali di una volta così pieni di significato e così forieri di ricchi profitti!
Ma torniamo a Monsters. Il risultato finale è una delusione. Spacciarlo per film di fantascienza è un esercizio di stile: è un road movie su due tizi, un fotografo e una figlia di papà bona, che devono fuggire dal Messico sotto attacco da parte di mostri alieni che sembrano dei polpi giganti e tornare negli Stati Uniti. Per farlo devono attraversare la zona contaminata infestata dagli extraterrestri. I nostri eroi, Andrew e Sam, avrebbero potuto evitare qualsiasi problema prendendo una nave ma si sono fatti rubare biglietti e documenti. Furbi eh… E così ‘sti du’ idioti dovrebbero sopravvivere in una giungla infestata di alieni alti come un palazzo di dieci piani e incazzati? Non ci credo… Dì “Giuro”!
Il road movie fila liscio bene e il sottotesto della pellicola su un’umanità egoista che fatica a trattenere legami che non siamo instaurati sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sul mero commercio e sui rapporti di forza è ben espresso. L’emblema è il muro che gli Stati Uniti si affrettano a costruire al confine con il Messico con contenere l’area di pericolo o i personaggi spregiudicati disposti a tutto pur di guadagnare sulle disgrazie altrui, mentre un poco di umanità si nasconde nelle figure di cui si tenderebbe a diffidare, almeno all’inizio, come i guerriglieri della zona contaminata. Su tutto, il sistema mediatico disposto a pagare profumatamente foto di bambini trucidati dagli alieni. Da contraltare alla disumanizzazione dell’Uomo – con gli stessi protagonisti che diffidano l’uno dell’altro, si aprono, forse non si piacciono, ma lui è ingrifato perchè lei è una bella topa e quindi ci prova, si odiano, si amano, si respingono e alla fine si trovano – c’è la scena conclusiva con i due che assistono affascinati all’incontro tra due mostri che quasi danzano e si abbracciano scambiandosi energia.
Per tutto il film manca completamente la tensione del pericolo, anche l’ombra di un nemico mortale. Ci si limita a vedere dei corpi e a sperare nell’empatia per quelle morti. Ma dei mostri? Lontani echi. E allora chiamiamolo “Due a spasso nella giungla” oppure “Insieme per sbaglio” no “Monsters”. Ma dove cazzo stanno i monsters?
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Appunto…dove cazzo stanno i mostri? I mostri non sono quei due che danzano alla fine, i mostri li abbiamo visti in bella mostra in tutto il film…Per me un’opera riuscitissima dal punto di vista del sottotesto come ben dici tu, anche in virtù della sua secchezza stilistica ma del suo grande impianto teorico.
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al di là della scena finale, credo sia un film riuscito e intelligente. anche ne il diavolo probabilmente, poi, non è che compaia spesso un tizio col forcone e le zampe caprine.
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