Golden Globes 2012, l’anno dei Maya
Non ho seguito la diretta di Sky da Beverly Hills per la cerimonia dei Golden Globes 2012. Ho dormito. Cazzo erano le 2 di notte quando si cominciava…Stamattina ho letto i nomi dei vincitori e l’immagine che ne esce da una serata in cui sono stati premiati, Clooney, Jessica Lange, Meryl Streep e Kate Winslet è di un mondo fermo, immobile. Senza contare l’immancabile gossip sull’attuale fidanzata del bel George – nun me chiedete er nome – e sui loro appuntamenti a base di sushi… ovvero pesce crudo anche se forse sarebbe meglio lesso.
Tra i film è stata la notte di The Artist, premiato nella categoria miglior commedia o musical, un film muto. George Clooney è al terzo premio assegnatogli dalla stampa estera accreditata a Hollywood. Di The Descendants/Paradiso Amaro parlano tutti benissimo anche perchè il regista è Alexander Payne, uno che ha diretto dei buoni film – niente più – come About Schmidt, Sideways ed Election ma pare sia il nuovo Kubrick. Sarà merito del ciuffo imbiancato. Un po’ come quello di Clooney.
Tra le attrici, guarda un po’, vince Meryl Streep, una che su Wikipedia ha una pagina a parte per tutti i premi ricevuti: 8 GG con 26 nominations, l’ultimo è arrivato “imitando” Margharet Thatcher. Miglior attore non protagonista il canadese Christopher Plummer, classe 1929, meritatissimo per Beginners. La sceneggiatura va a Woody Allen, per l’animazione Spielberg per Tin Tin. Il riconoscimento al miglior film straniero se lo prende una pellicola iraniana.
Per la televisione Modern Family ha preso il terzo riconoscimento consecutivo. Solo Kelsey Grammer (ricordate Cin Cin e Frasier?) ha interrotto il dominio di Bryan Cranston di Breaking bad grazie alla sua solida interpretazione del sindaco di Chicago malato terminale in Boss. Tra le mini-serie vince Downton Abbey, ambientata nel 1912; Kate Winslet vince per Mildred Pierce (ambientato durante la Grande Depressione… allegria) mentre Laura Dern si porta a casa il premio per la miglior attrice in una serie o musical per Enlightened. Poi ci sono Homeland e Claires Danes, altro prestito dal cinema. Come dimenticare Jessica Lange, ritornata in auge grazie alla serie horror ideata dai creatori di Glee, American Horror story, o Matt LeBlanc premiato per aver interpretato se stesso in Episodes?… Ma non le dovrebbero proibire certe cose? Interpreta se stesso ma cosa cazzo ci vuole? È come se fosse dopato! Conosce già il personaggio. Non era meglio far interpretare Matt LeBlanc a quello che faceva Ross in Friends, David Schwimmer? Sarebbe stata avanguardia pura.
L’unico premio che mi ha dato gioia è stato per Peter Dinklage per Game of thrones/Il trono di spade (che parte con la seconda stagione il 1° aprile).
Insomma, sempre i soliti nomi… Il 24 arrivano le nomination per gli Oscar e, in un’annata così moscia come quella appena trascorsa, non credo che avrò dei particolari brividi. Mi basterebbe veder premiato Drive o The Tree of Life… Aspettando Mad Men e Luck (con Dustin Hoffman). Capito che mondo sta diventando? Sotto sotto spero abbiano ragione i Maya.

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