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Spider-Man: Far From Home. Volevo essere John Hughes e invece sono Spider-Man

spidermn locandinapg1Peter Parker è un adolescente che ha viaggiato nello spazio, ha citato Aliens, etichettandolo come un film vecchissimo, ha combattuto la battaglia per la salvezza della Terra, ha perso, è scomparso nel nulla dopo lo schiocco delle dita di Thanos ed è tornato grazie al sacrificio di Iron Man.

In Spider-Man Far From Home, Peter non è sconvolto per i cinque anni di vita svaniti, ma per aver perso il suo amico e mentore Tony Stark. Iron Man è dappertutto e un’umanità grata non perde occasione di rendergli tributo. E il peso dell’eredità di Stark sembra poggiare sulle spalle dell’adolescente, ancor di più dopo che Nick Fury gli comunica che il mondo ha bisogno di lui contro un nuovo temibile nemico, gli Elementali. Spidey dovrà sopraffarli, combattendo insieme a un essere multi dimensionale proveniente da una universo parallelo, Quentin Beck. Ah, a proposito, Stark ha lasciato a Peter il suo assistente virtuale, Edith, garantendogli il controllo totale sulla tecnologia e gli armamenti Stark Industries. Eppure Peter Parker vuole solo godersi le vacanze estive con i compagni di scuola e dichiararsi a MJ, perché la vita che Stark gli ha restituito non può significare essere solo un supereroe, ancorché di quartiere. 

Spider-Man Far From Home porta i personaggi “lontano da casa”, tra Venezia, Praga e Berlino. Il tono è quello dei teen movie anni Ottanta, i problemi sono quelli di chi si apre al mondo, adolescenti costretti a essere sempre più coscienti di se stessi e di ciò che li circonda per merito (o colpa) dei social network, che vanno in vacanza e vogliono rimorchiare, vivono i primi piccoli flirt con le compagne di classe, in fretta diventano l’amore della vita, un fuoco che subito si spegne. Parker deve confrontarsi con l’aspettativa che un mondo senza Avengers ripone su di lui e nel gestire una quantità crescente di armi e gadget tecnologici, perfino la zia gli nasconde in valigia il costume da Spider-Man. Il ragazzo è stressato, porello, del resto, perfino May scopa più di lui. Durante la sua assenza, Happy (Jon Favreau sempre più in sovrappeso, idolo) si è dato da fare con la zietta Marisa Tomei che, dal momento della sua comparsa nell’universo cinematografico Marvel, ha infranto mille cuori. 

Poi c’è lui, Jake Gyllenhaal che recita per la metà del tempo dentro una palla per pesce rosso con dentro un temporale e non scoppia mai a ridere dell’ironia della cosa. Il suo Quentin Beck è un cattivo che sa di essere dentro un film sui supereroi, un seguace di Donald Trump che sa che la verità non è importante, conta solo ciò che puoi far credere alla gente con le dirette sui social. Ecco che Spider-Man: Far From Home rischia di essere il film Marvel che parla di più del nostro tempo, anche se sembrano solo cazzate da cinecomic. 

Restate per i titoli di coda, ci sono due bei colpi di scena. 

forrst gump**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare

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