Vai al contenuto

Avengers: Endgame, recensione a pezzi

Avengers- Endgame locandinaE così è finita… O almeno sarebbe dovuta finire, invece Avengers: Endgame non è affatto la fine dei giochi. 

Nei primi quindici minuti recuperano Tony Stark dallo spazio profondo, trovano Thanos e lo decapitano seduta stante. Precedentemente, il Titano aveva distrutto le Gemme dell’Infinito, non si può tornare indietro, il film è finito, ai nostri eroi non resta che andare dallo psichiatra o nei gruppi di supporto, Scarlet Johansson diventa brutta e brufolosa, non si lava più i capelli e ha un grosso problema di ricrescita. 

Mo che famo? Fortunatamente ci pensa il topo laureato in fisica dei quanti, probabilmente mangiatore di quanti a colazione, pranzo e cena, fa una bella ratatouille di quanti e, rosicchiando qualche cavo, riesce a portare indietro dal regno quantico Ant-Man/Scott Lang, il quale ci spiega che, siccome sono trascorsi cinque anni, ma per lui sono state solo solo 5 ore, probabilmente si può utilizzare come un’autostrada del tempo e andare nel passato a cercare le Gemme dell’Infinito. 

Qualcuno su Facebook mi ha fatto notare che Topolino ha salvato gli Avengers… Cazzo questa è bellissima. 

Giustamente Captain America, Vedova Nera, War Machine non ci capiscono un cazzo di viaggi nel tempo e fisica dei quanti e chiamano l’unico in possesso di un cervello funzionante. No, non si tratta del topo, ma Tony Stark che infatti sentenzia: “Ti prego, non dirmi che il tuo piano si basa su Ritorno al futuro”. La battuta su Aliens in Infinity War deve essere piaciuta proprio tanto.  

Siccome le sitcom anni Ottanta sui Guardiani della galassia e Thor Fine del Mondo hanno funzionato così bene, ecco che i nostri eroi vanno a spasso nel tempo, tanto per lasciar sfoggiare i basettoni a Stan Lee. I viaggi nel tempo sono una cosa seria, ma veramente con tutto questo “tempo” a disposizione il massimo che siete riusciti a cacare sono i viaggi nel tempo? Viaggi nel tempo così banali? Avanguardia pura. 

Nebula sta più sullo schermo di Captain Marvel, Vedova Nera e forse Captain America e pure Iron Man. E gnente, fa ride già così, non aggiungo altro. 

null
“Ora faccio le strisce a tutti i culi”

Regà io so un grande fan del Grande Lebowski, è mio modello di vita e di virtù, però cazzo Thor ma soprattutto Chris Hemsworth, ma che cazzo dico Thor con la panza nun se pò. È troppo. 

Mia moglie dice “guarda che non devi prendere esempio da Thor”, ma io rispondo “guarda che è Thor che prende esempio da me”.

I capelli di Captain Marvel… ragazzi non s’è vista cosa più brutta da quando l’omo (o Stan Lee, ora controllo su Captain Wikipedia) ha inventato i fumetti. Comunque pure Hank Pym versione Sulle strade della California fa schifo al cazzo…

Segue la più grande battaglia della storia, una rissa durante una partita di football americano con il guanto di Thanos a fare da pallone. A un certo punto arriva Black Panther che dice “dalla a me”. Se non è razzismo questo… Per guadagnare punti sulla scala del politically correct si inventano il battaglione delle donne: Valchiria, Nebula, Captain Marvel, Gamora, Okoye e Iron Potts tutti a difendere quel cucciolotto di Spider-Man. Poi magari, se beccano un ragno nel bagno chiamano il maschio per schiacciarlo. 

Il pubblico piange si commuove e riempie i social di quanto è stato sconvolto dalla visione, ma guardiamo meglio: Thor incontra la madre morta e chiede consiglio, Tony Stark incontra il padre morto e gli dà un consiglio, Captain America ritrova la fidanzatina e finalmente tromba. Ok, le recitazioni sono convincenti, ma davvero?, mamme, papà e fidanzatine? Va bene la grande narrazione popolare, ma questo è giocare facile a brutalizzare il pubblico, non sono emozioni.

Bella, la morte di Vedova Nera: quel “lasciami andare… va bene” effettivamente ti spezza il cuore. Anche Pepper Potts che rassicura Tony Stark, “staremo bene” è un bel momento, tranquillizza un personaggio che ha sempre vissuto nell’ossessione della sicurezza per sé e per chi ha amato. Certo che fa ride però… “staremo bene, d’ora in poi esco tutte le sere, la bambino la lascio con l’ex fidanzato di Monica di Friends, tu riposa in pace. Quanto è rimasto nella carta prepagata?”.

Sì, lo so, sono una brutta persona.

avengers-endgame-group-shot
“Ragazzi, tirate fuori il telecomando”

Bilancio finale della battaglia più grossa della storia: un solo morto tra i buoni, Iron Man, causa del decesso lo schiocco delle dita, nun c’aveva er fisico. Vedova Nera non conta perché muore prima. Captain America se ritira a vita privata. Che poi se vai a vede’ sono i due attori che francamente s’erano rotti er cazzo da almeno 7 film. Tutti gli altri sono rimasti sul campo, così possono continuare a spremere la gallina dalle uova d’oro. Io so’ contento, sia chiaro. Stravince il politically correct: dopo la prima acconciatura lesbo aggressiva dei cinecomics, il primo battaglione di femmine colle palle, ecco Captain America nero (e una barba indegna, scusate). Io so’ contento, sia chiaro. 

Io solo na cosa vojo di’: tutto sto casino perché Clint Barton era rimasto senza famiglia? Nun se ne poteva fa ‘na ragione? Nun poteva mette su ‘na squadra de baseball o inventare il fantafootball? Iron Man era felice in riva al lago come Tom Cruise in Oblivion, porello e ora è più morto di Stan Lee. E poi: come la moglie se gira dall’altra parte, Clint se appiccica alla più bona del gruppo. Morta Vedova Nera ci prova subito con Wanda Maximoff/Scarlet Witch. Sapete, come spiega Chazz Reinhold, il dolore è il più grande afrodisiaco… Almeno è tornata Cobie Smulders, come afrodisiaco mi sta benissimo. 

One thought on “Avengers: Endgame, recensione a pezzi Lascia un commento

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: