House of Cards 4: recap capitoli 51 e 52

Questo è il recap degli episodi 11 e 12 della quarta stagione di House of Cards, trasmessi su Sky Atlantic.
Che cos’è?
La serie tv che celebra la grande democrazia amerigana dove anche un tizio che cucina costolette può dare del figlio di puttana al presidente.
Cosa è successo?
Dopo l’orgia di intrighi e cavilli della convention democratica, House of Cards sembra cercare dei binari più personali, perché se la candidatura a presidente e vicepresidente degli Underwood non poteva essere messa in discussione, la tenuta del loro accordo sì. Avevamo lasciato Thomas Yates tra le lenzuola di seta di Claire e ora i due faticano a ritrovare la loro dimensione professionale. Così Tom sceglie di lasciare Claire ma è Frank a chiederle di farlo ritornare e la puntata si conclude con tutti e tre che fanno colazione alla Casa Bianca.
Nel frattempo altre storie marciano. Frank ha uno scontro con il vecchio amico Freddie, il quale annuncia che lascerà il lavoro. Frank se ne esce un po’ a cazzo chiedendogli l’abbuffata di costolette d’addio e Freddie sbrocca, sclera di brutto. Il tutto servirebbe per preparare il terreno a Tom, il giornalista dal cognome impronunciabile, che nella sua indagine a tutto campo su Underwood ha ottenuto l’appoggio del suo vecchio giornale, il Washington Herald, il quale darà supporto legale e una speciale squadra stile Spotlight (ahhhh quando la vita reale entra nelle serie tv un brivido corre lungo la mia schiena e finisce nel mio ano) per portare l’attacco al presidente. Non fosse che Tom va da Freddie, nel cui locale ci fu l’incontro tra Frank e Tusk, e rimedia solo botte.
Nell’episodio 51 l’ICO diventa un pericolo anche sul fronte interno: due simpatizzanti di nazionalità americana rapiscono una famiglia sul suolo statunitense. Nel loro video-messaggio affermano che parleranno solo con Will Conway. Lo fanno perché sanno che un presidente non tratterebbe mai con dei terroristi, ma un candidato potrebbe. Questo ce lo dice proprio Frank, guardandoci direttamente negli occhi, in uno dei suoi frequenti interventi abbattendo la quarta parete. Un tentativo di giustificare quello che avviene, un qualcosa che nella politica americana non accadrebbe mai: Frank invita il candidato repubblicano alla Casa Bianca per lavorare con lui nella Situation Room. Durante la crisi il giovane rampollo si disimpegna bene, ma la cosa interessante è che i Conway e gli Underwood convivono sotto lo stesso tetto per un paio di giorni, così che Claire possa vedere il piccolo Conway saltare sul letto della Lincoln Room e rubare i soldatini di Frank. Non chiedetevi più perché gli Underwood non hanno figli.
La citazione
Io non mi posso accontentare di fermare il serpente, ma voglio tagliargli la testa.
Mi scusi, mi scusi, lei è un figlio di puttana signor presidente.
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