The Road, bombe atomiche come se piovesse
Chi usa la cortesia e la pazienza di visitare questo blog, sa quanto poco ci interessino le bazzecole intellettualistiche su quanto un film sia aderente al libro da cui è tratto. L’unica domanda che ci poniamo è: è valido come film in sé? Non mi interessa fare il fico per far capire che leggo anche dei libri e che a volte li comprendo. Forse.
Quindi, per chi non lo avesse letto – lui tapino e pure tapiro – The Road è tratto dall’omonimo libro di Cormac McCarthy (quello di Non è un paese per vecchi) ed è probabilmente la sua opera migliore, per me e per quel che conta.
In un futuro post apocalittico un padre (Viggo Mortensen) e un figlio cercano di sopravvivere in un mondo che è letteralmente bruciato. The Road è un graffio nell’anima. Ogni inquadratura, dialogo e silenzio, le urla o il riflesso d’una luce fuori una finestra è studiato per devastarti dentro, lasciandoti senza speranza, senza sogni, senza futuro.
The Road è anche un film terribilmente monotono e un pelo noioso: sulla scena solo il padre e il figlio, sporchi, smagriti, disperati ad eccezione delle poche scene con una inespressiva Charlize Theron e un Robert Duvall monumentale e che sa di esserlo.
Quando vai a vedere un film su un futuro post apocalittico – è inevitabile – ti aspetti le bombe le esplosioni. Qui niente, c’è solo un’umanità affamata e ridotta ai minimi termini, l’amore e la voglia di protezione di un padre per suo figlio, un pizzico di riflessione su quel che siamo. E qui un po’ di disperazione ti prende allo stomaco.
Ps: ho amato particolarmente il bambino se non altro perchè “fa” il bambino, dice cose da bambino e non è uno di quei mostri di questa nostra epoca, troppo svegli e disincantati per un’epoca disincantata.
Pps: non è che ho fatto il pigro chiamando il padre e il figlio “Il Padre” e “Il figlio”, non è perchè non ricordo i loro nomi e non mi va di cercarli sul pressbook o su un sito. Sono semplicemente Il Padre e Il Figlio.
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"ho amato particolarmente il bambino se non altro perchè “fa” il bambino, dice cosa da bambino e non è uno di quei mostri di questa nostra epoca, troppo svegli e disincantati per un'epoca disincantata."E' la stessissima cosa che ho pensato anch'io mentre guardavo il film, tra le tante altre. Concordo sulla ripetitività e la noia di alcuni passaggi, però secondo me il film è molto forte visivamente e concettualmente, il che non è poco.Ah, io sono tapira e tapina perchè non ho ancora letto il romanzo.P.S.: (CON SPOILER ENORME SU LOST) In questo momento sto ascoltando la colonna sonora di Lost, il pezzo finale che accompagna la morte di Jack, e mi sta venendo da piangere. Non preoccuparti non è per la tua recensione 😛
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Michael Giacchino, unicosteutd
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Anche io rifuggo alle sterili considerazioni inerenti le associazioni libro/film, ma in questo caso è davvero difficile affrancarsi dall'origine dell'opera, che è uno dei libri più belli che io abbia mai letto in tutta la mia vita.Cmq, parlando del film, concordo con te.
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