Sex Movie in 4D – Un film talmente brutto da raccontarlo al mio Caro diario

“Non siamo davanti insomma ad un “cinecocomero” all’americana. Si capisce perfettamente che la stoffa, alla regia e alla scrittura, c’è, sebbene poi i vari clichés da commedia adolescenziale in cui si cade rendano tutta la narrazione più debole e meno incisiva”.
Ecco, penso: ma chi scrive queste cose, non è che la sera, magari prima di addormentarsi, ha un momento di rimorso?
Il sospetto doveva sopravvenire subito, quando alla biglietteria del cinema chiedo “due per Sex Movie in 4D”, il cassiere risponde “Signore il film non è in 4D”. Ed io “Sì, lo so, le sto solo dicendo il titolo per i biglietti”. Il dubbio su che razza di cerebroleso il cassiere pensava che fossi per rispondere in quel modo mi perseguita fino al momento dell’ingresso in sala. Lì, ad attendermi, c’è un vasto campionario di coatti e bulli di periferia. Alcuni sono senza scarpe e con i piedi appoggiati sulla poltroncina di fronte, con le loro femmine ultra – truccate, le gonne corte, le scarpe aperte con fili di cuoio che si attorcigliano fino al ginocchio.
Inizia il film e la percezione che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato continua a vagare nella mia mente. Al minuto 25, il protagonista molla da sola un pezzo di fica bionda che se lo vuole fare, per correre dalla sua migliore amica per parlare del ragazzo di cui si è innamorata (a proposito, è evidente dopo 15 secondi che lui ama lei e lei al momento non se lo caga, però “si capisce perfettamente che la stoffa, alla regia e alla scrittura, c’è”, assolutamente Mandrà, non ce devi proprio pensà), mentre per il resto del film continuerà a lamentarsi di essere vergine. Al minuto 40 cominciano gli sbadigli e al 45mo il protagonista si appoggia sulla tazza di un cesso in un bagno peggio di quello di Trainspotting.
All’intervallo capisco che nella vita ci sono poche certezze: è cotto della collega e se la fa il fratello, è cotto dell’amica, e se la fa l’amico, Becky è un pezzo di fica, Felicia è un pezzo di fica, e che quando non si parla di piselli e piscia questo film potrebbe essere il “Fandango” del nostro tempo, però, ciò non accade quasi mai. Non mancano situazioni assurde, degne degli Stati Uniti di oggi: i fanatici della castità che organizzano balletti con biondine in calore che vanno in giro nude, gli amish erotomani, il dentista schizzato, l’autostoppista matto, il popolo che vive nei bungalow, le prigioni che fungono da seduta psichiatrica collettiva, i motel a tema.
Alla fine di un’ora e mezza di filmetto insulso che fa poco ridere, che non ha alcuna qualità di scrittura e con facce senza alcun fascino, penso che ho insultato la foto che ho fatto con il cellulare sulla walk of fame alla stella di Orson Wells portandola in questo cinema. La chiosa conclusiva è di un coatto abbronzato fuori la sala: “Pensavo era una cazzata tipo Scary Movie che te fa ride ma è una cazzata. Alla fine, invece, è tipo Eurotrip. È fico”. Chissà se il misterioso estensore della recensione che ho citato lo prenderebbe come un complimento.

Categorie
Ahah, aldilà del film che sarà per sempre lontano dalla mia vista. La tua recensione! E’ fantastica, specialmente nella descrizione dei coatti romani che purtroppo vedo ogni giorno in strada. Ahah, molto acuta l’osservazione finale da parte del ragazzo su questo film. 😀
"Mi piace""Mi piace"
PS: Oltretutta il tuo veleno contro il critico che ha scritto quelle false cose sul film, ricorda sanamente il Nanni Moretti di “Caro Diario”.
"Mi piace""Mi piace"
in effetti in rete ci sono un po’ di commenti di persone stupite dal non aver ricevuto gli occhiali per la terza dimensione e, ipotizzo, un telecomando nel retto per andare avanti e indietro nel tempo. film no visto, no mai lo vedrò. ma non ce lo dici di chi è la recensione che citi? mi sembra di averla già letta. film tv?
"Mi piace""Mi piace"