La Fantastica Signora Maisel ovvero: come ho imparato a conoscere gli anni Cinquanta e ad amare Rachel Brosnahan
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Ideata dalla signora Gilmore Girls Amy Sherman-Palladino, La Fantastica signora Maisel è una magica immersione negli anni Cinquanta vissuti da una giovane donna protagonista del lento slittare dei costumi e dei ruoli familiari. Interpretata da un’attrice in stato di grazia come Rachel Brosnahan, Miriam Midge Maisel è la casalinga e moglie perfetta di Joel Maisel (Michael Zegen), ha due figli, un bell’appartamento, il rabbino ospite d’onore al pranzo dello Yom Kippur, i genitori che vivono al piano di sotto così da essere comodissimi nonni-sitter quando Midge e Joel escono la sera. Di giorno, il signor Maisel è vice presidente dell’azienda dello zio, ma di notte sogna di sfondare come stand up comedian e fa la gavetta in locali sudici come il Gaslight. Sembra un quadro idilliaco, una famiglia perfettamente felice: una giovane coppia di successo, soddisfatta della vita borghese, che sognano un futuro (per lui) nel mondo dello spettacolo. Verbo rigorosamente coniugato al plurale perché Midge non distingue la sua esistenza da quella di Joel e della famiglia, lo appoggia in ogni scelta, lo agevola, tiene eretto il suo ego, lo aiuta corrompendo il gestore del locale dove si esibisce con il polpettone per fargli avere gli orari migliori.
La Fantastica Signora Maisel non è una serie tv su una famigliola felice nella New York del 1958. Accade qualcosa: durate un’esibizione al Gaslight, Joel toppa alla grande, crolla sul palco e di fronte all’infrangersi dei suoi sogni di successo e al fallimento e i dubbi su se stesso, decide di distruggere tutto, confessando a Midge l’infedeltà con la segretaria e lasciandola. Dopo aver visto crollare in un’ora tutte le sue certezze, affranta, incazzata, mezza sbronza, la donna sale sullo stesso palcoscenico che poche ore prima aveva assistito al fallimento del marito e lascia andare tutti i freni inibitori, lanciandosi in un monologo in cui mette letteralmente a nudo la sua vita appena andata in frantumi. Tra sesso, parolacce e ironia familiare al vetriolo, Midge scopre la fantastica signora Maisel e di possedere un talento comico unico.

Se ne accorge Susie (Alex Borstein, la voce di Lois ne La Famiglia Griffin), la responsabile di sala del Gaslight, che ne intuisce il talento e decide di aiutarla a sfondare. Da questo momento la serie diventa la rincorsa verso una nuova versione di sé: addio moglie perfetta, benvenuta Midge che torna a vivere con i genitori, trova lavoro come commessa in un grande magazzino (di prodotti di bellezza, perché Midge conosce tutti i trucchi ed è strafica e le signore di mezza età di New York vorrebbero essere come lei), dimentica il figlio al parco per partecipare a una manifestazione contro la costruzione di una strada, va in giro di notte per cabaret per studiare i migliori, va alle feste per provare i suoi numeri, cerca una sua dimensione in cui non dover mai più dipendere da un uomo. Non vuole l’amore, rifiuta il marito che ritorna da lei con la coda tra le gambe. Anche Susie finisce sotto l’effetto della magia e la nuova voglia di vita e di fare della fantastica signora Maisel e si getta anima e corpo nella nuova carriera. Due donne che vogliono cambiare un mondo profondamente maschile e maschilista, in un’epoca profondamente intrisa di testosterone.
Intanto, intorno a Midge, la famiglia cerca di ricondurre il caos a un ordine prestabilito: ricomporre la famiglia, restaurare la serenità nella casa, evitare lo scandalo, ma una volta che la materia umana ha cambiato il suo stato è difficile che ritorni all’originario, una volta percepito il sussulto dell’applauso, di una platea che ride, è difficile dimenticarlo. E ogni tentativo, ogni compromesso che il padre di Midge, Abe Weissman (interpretato da un incredibile Tony Shalhoub) accetta per riunire la famiglia, è annullato dalla figlia, che un pezzo alla volta, forse senza nemmeno rendersene conto, diventa la nuova versione della donna di Manhattan, spezzando compromessi e convenzioni che la esigevano incatenata a una cucina. Soprattutto, Midge è una donna che per lavoro vuole far ridere un pubblico scherzando sul suo divorzio e sul sesso e dicendo un sacco di parolacce. La amo.
Un magma emotivo e sociale che si sprigiona sotto forma di uno scanzonato clima da musical. Sembra di stare dentro Un americano a Parigi. I personaggi si muovono seguendo un ritmo tutto loro che risuona inarrestabile nella loro testa e rimbalza sullo schermo, mentre i brani extradiegetici sottolineano i momenti, le emozioni e gli stati d’animo. Notevole l’uso dei piani sequenza ad esaltare la leggerezza, la naturalezza e la bravura degli attori e delle attrici: per ampi tratti sembra di assistere a una pièce teatrale, con lunghi dialoghi e monologhi ritmati intorno a corridoi, strade, tavoli e scrivanie. E l’esito più incredibile della sceneggiatura messa insieme da Amy Sherman-Palladino, Daniel Palladino e Sheila R. Lawrence negli otto episodi della prima stagione de La Fantastica Signora Maisel è la capacità di far ridere unita all’insopprimibile impulso a far piangere: creature spezzate che cercano di ricomporsi, anime amputate che nel far sorriso sembrano trovare una strada per cambiare una società che sembra indistruttibile ma, sotto sotto, è pronta, le istituzioni morali, politiche e sociali hanno il fiato grosso prese nella morsa del dopo Seconda guerra mondiale e l’arrivo del grande cambiamento incarnato da Kennedy. Sotto, la forza prorompente del mondo del cabaret ristabilisce un equilibrio e un sistema di valori che sembrano apparentemente sostituirsi a quelli in declino dell’ambiente alto borghese di Manhattan, protetto dai poliziotti e la censura e il meccanismo che punta a stritolare la donna prima che raggiunga l’indipendenza.
Fresca, bellissima, vivace, Rachel Brosnahan è sullo schermo quasi continuamente e non se ne ha mai abbastanza. Ascoltare in lingua originale è una folgorazione: parlantina, verve, espressività, talento, uno script eccezionale ma che letteralmente prende vita e brucia la candela da due lati, con il doppio dello splendore ma non dimezzando la sua durata. Siamo sicuri che alla fine del suo “grazie e buonanotte” sarete completamente innamorati.
Al momento, La Fantastica Signora Maisel è disponibile solo su Prime Video, il canale streaming di Amazon.
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