Serial&Co(cci)/Game of thrones 5×1 Recap: The Wars To Come (Spoiler)
Che cosa è?
Game of thrones/Il trono di spade, la serie HBO che mi ha fatto aspettare 13 minuti per vedere delle tette. Ed erano pure brutte. Vergogna.
King’s Landing
Due bambine di inoltrano nei boschi nei pressi di Castel Granito. Sembra la Luna boscosa di Endor. Sono Cersei e una sua amica. Non ci sono ewoks nelle vicinanze. Trovano una casa in mezzo agli alberi. Le ragazze stanno cercando una vecchia megera che predice il futuro. Trovano una bella donna, conciata male, truccata come Tia Dalma dei Pirati dei Caraibi, (l’inglese Jodhi May, attrice di un certo spessore di cui gradirei avere ulteriori dosi, sia chiaro confesso che mi stimolato parecchio), che accetta di leggere il futuro di Cersei. Assaggia il sangue della giovane: “Non sposerai il principe Rhaeger, ma sposerai un re. Lui avrà 20 figli, tu solo tre. Avranno corone e sudari d’oro”. È Cersei che ricorda la profezia mentre si reca a omaggiare la salma di suo padre. Incontra Jaime che lo sta vegliando. Il cavaliere richiama la sorella all’unità: tutto ciò che il padre ha costruito è di loro proprietà, devono essere uniti contro i nemici dei Lannister e governare la galassia e fare sesso ogni volta che fracassano la testa di un dorniano. Invece la regina è accecata dall’odio per il fratello nano che ha ucciso Tywin, con l’aiuto, ancorché involontario, proprio di Jaime che ha favorito la sua fuga. Sul dialogo vegliano, inquietanti, gli occhi di pietra della salma della Mano de Re.
Dopo il rito funebre, fila di condoglianze per Cersei. Neanche ascolta i questuanti Picelle e il futuro sposo Loras. È il cugino Lancel che cattura la sua attenzione. Il ragazzo si è convertito al nuovo fondamentalismo di Westeros: sinfanno chiamare i passeri e sono seguaci dei sette dei. Il giovane si scusa per essersi accoppiato con tanta foga e ardore con la cugina carnale e anche per essere stato parte del complotto contro il vecchio re, confermando che è stata Cersei a pianificare la morte del marito anche se, ormai, chissenefrega! Ci introducono anche zio Kevan, fratello di Tywin, che avrà un ruolo nel prossimo futuro (chi lo sa, probabilmente – come dimostreremo più avanti, ormai Il trono di spade sta trovando vita propria al di fuori dei libri di Martin).
Loras è talmente sconvolto per essere stato scaricato da Cersei che si consola con Olyvar. Giocano ai quiz di geografia: una voglia sulla gamba del giovane erede di Alto Giardino ha la forma di Dorne e i due ricordano i nomi delle principali città dorniane. Da lì proveniva Oberyn, ma nessuna lacrima solca il viso dell’algido biondino che era solito accoppiarsi proprio con la Vipera Rossa. Mentre i due se la spassano entra Maergary. Non si capisce se la ragazza è più imbarazzata o se abbia voglia di unirsi ai due sotto le lenzuola. Tant’è che la sequenza è utile, non per il threesome, ma per fare un riepilogo delle trame in atto: non c’è più Tywin a obbligare Cersei a sposare Loras, così la donna non si trasferirà ad Alto Giardino e alla futura regina resterà una suocera sul groppone. Ingombrante e con un pessimo gusto per le acconciature.

Melara: E che cosa è?
Cersei:Ma non hai visto Il ritorno dello Jedi? E’ un classico! Tagliatele la testa!
La Barriera
Jon Snow allena le nuove reclute. Melisandre lo convoca dal re. Mentre i due salgono in cima alla barriera, il giovane corvo le chiede se non sente freddo vedendola tutta scollata come una battona di Approdo del re. La sacerdotessa del dio rosso prende la mano del giovane e, giuro!, ho pensato gliela posasse sulle tette per dimostrare quanto è calda. Sarebbe stata una bella scena. Avrei amato vedere quella scena. Purtroppo niente, ma la donna si informa se il giovane è vergine. Quando Snow risponde “no” la donna esclama “bene”. Re Stannis lo chiama signore di Grande Inverno ma Jon ricorda che lui ha giurato fedeltà ai Guardiani della notte. Il Re cerca di persuaderlo a riprendersi la casa del padre usando come leva il desiderio di vendetta verso Roose Bolton che ha piantato un coltello nel petto del fratellastro Robb, ma niente smuove Jon. Stannis attaccherà Bolton, ma ha bisogno di uomini. Sa come procurarsi un esercito: i bruti. Il suo piano è di dare le terre del nord ai bruti che combatteranno per lui. Per riuscire, è necessario che il re oltre la barriera, Mance Rayder, si inginocchi al suo cospetto. Stannis chiede a Snow di convincerlo. Jon prova, Mance è inamovibile. Un bel dialogo: Rayder ha giurato che il popolo libero resterà tale, che non sarà la pedina in nessun gioco per il trono di spade. Mance affronta il suo destino, non si piega per lasciare che Stannis combatta la sua guerra. Sarà arso vivo nella migliore tradizione di Melisandre. Mentre l’uomo affronta la pira che prende lentamente fuoco, Jon Snow va via e, da uno dei camminamenti delle mura del Castello nero, scaglia una freccia che risparmia a Mance l’agonia del fuoco.
Da qualche parte – Ditocorto e Sansa
Ditocorto vuole portare lontano Sansa, nel viaggio incrociamo Brienne che lucida la spada vicino a un fiume e intanto scassa il cazzo a Podrick perché ha la sindrome premestruale. Ancora una volta, così vicina a una Stark, ma non lo saprà mai. Tristi i destini di Westeros.
Meereen
Il regno della regina dei draghi incontra i primi ostacoli. La ribellione prende forza. Un gruppo segreto, I figli dell’Arpia, uccide i suoi Immacolati. Uno è sgozzato da un uomo che indossa una maschera d’oro mentre in un bordello si fa cantare la ninna nanna da una prostituta. Abbattere il simbolo del potere schiavista, l’Arpia sradicata dalla piramide di Meereen all’inizio della sequenza di Daenerys, non serve per sedare la crescente opposizione alle riforme della khaleesi. Intanto da Yunkai chiedono di ripristinare la tradizione delle Fosse da combattimento. Daenerys risponde negativamente. È Daario, ormai ufficialmente suo amante, ad aprirle gli occhi: non basta mandare gli Immacolati a pattugliare le strade, tu sei la regina dei draghi, il tuo potere risiede in loro (lui non lo ha detto così, si è esibito in un monologo a chiappe nude che mi consente di affermare che Daario c’ha il culo secco, mia moglie ha annuito). La regina va nelle segrete ma ormai Viserion e Rhaegal sono fuori controllo mentre Drogon è ancora disperso.
A Missandei interessa l’argomento bordello e chiede a Verme Grigio – che ci viene introdotto con un nome nuovo – perché un Immacolato va in un bordello. Ex Verme Grigio non lo sa.
Pentos
Dopo aver attraversato il Mare stretto dentro una cassa dove ha fatto i suoi bisogni e si è ubriacato tutto il tempo, finalmente Tyrion arriva a Pentos, nella casa di Illyrio Mopatis che altri non è che colui che organizzò il matrimonio di Daenerys con Khal Drogo. Varys je dà giù de spiegone: lui fa parte di una cerchia di patrioti che si è attivata per trovare un nuovo re dopo aver compreso il fallimento rappresentato da Robert Baratheon. Stanno cercando un nuovo sovrano che non può essere il debole Tommen e nemmeno l’intransigente Stannis. Ci vuole un rinnovamento politico, ma nelle parole dell’eunuco si accenna anche a un mondo nuovo in cui il forte non schiacci il debole, di pace e di prosperità per tutti. E propone a Tyrion di incontrare Daenerys, perché in questo nuovo mondo gli uomini di talento avranno un ruolo importante. Qui c’è una svolta fondamentale rispetto ai libri.
La battuta
The future is shit just like the past.
A drunken dwarf will never be the saviour of the seven kingdoms.
Come è stato?
Un episodio fondamentale perché ha preparato i pezzi sulla scacchiera per quelle che, come recita il titolo della puntata, saranno le guerre che arriveranno. È stato tratteggiato il destino dei principali personaggi: guerra tra i gemelli Lannister, con Cersei che è intenzionata a prendere in mano il suo destino mentre si guarda storto con Maergary che ha lo stesso piano. Infatti, la giovane Tyrell vuole proprio il ruolo di Cersei. Al centro della contesa, come due gatte che si disputano un topo morto, Tommen. Ditocorto si prepara a consumare con Sansa: con tutti i maschi Stark morti (o almeno così lui crede) la ragazza è fondamentale per prendere il Nord. Daenerys è in difficoltà, ma in suo aiuto potrebbero arrivare nuovi, importanti alleati. Tyrion è sballottato di qua e di là ancora sotto choc dopo aver assassinato, in una serata davvero da sballo, padre ed ex amante.
The Wars to Come è stato girato in maniera molto lineare: Michael Slovis (che ricordiamo in Breaking Bad) è molto attento a che non entrino nell’inquadratura i cazzi di Loras, Olyvar o Daario vista la quantità di corpi maschili nudi che si vedono. Sono quasi delle figure volutamente michelangiolesche, muscolosi, che occupano uno spazio fisico importante.
Spazio che Ciaran Hinds riempie maestosamente nel suo intenso dialogo con Snow: l’uomo è cosciente che il suo destino sarà atroce, ma non lo baratta con la libertà del suo popolo. L’esperto attore è bravissimo a mostrare la paura e i dubbi di un uomo mandato a morte, ma anche la forza di perseguire la propria determinazione.
Un pensiero a parte meritano alcune differenze con i libri {ATTENZIONE, QUINDI, SE NON LI AVETE LETTI TUTTI NON ANDATE AVANTI-SPOILER}. Sansa e Baelish non vanno alle Dita, la regione di Westoros da cui proviene Ditocorto, ma da qualche altra parte dove “Cersei non potrà trovare Sansa”. differenze, ma francamente marginali, sono presenti anche nella sequenza della profezia, la cui sostanza non cambia.
L’elemento per me clamoroso è quanto accade a Pentos. Varys patrocina con Tyrion la causa di Daenerys, è lei la persona più adatta per sedere sul trono di spade. Nei libri la storia è un’altra: Varys si adopera per far sì che Tyrion incontri il legittimo erede del trono di spade, il figlio maschio di Rhaeger scampato al massacro di Approdo del re quando la Montagna uccise – o credette di averlo fatto – i figli del principe e sua moglie. Nei libri fu proprio Varys a salvare in giovane principe. Ebbene, quanto accaduto in The Wars to Come fa intendere che Benioff e Weiss hanno completamente tagliato il giovane Aegon e la sua storia, puntando sulla linea principale di Daenerys.
Un milione di modi per morire a Westeros
Nella puntata ci regalano una gola tagliata, un uomo (quasi) bruciato vivo, del vomito e una conversazione sul valore purificatore di far passare la proprio merda attraverso i piccoli buchi per l’aria della cassa dove Tyrion era nascosto. Il che è un po’ come morire.
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