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Lo sciacallo – The Nightcrawler: recensione. Il fascino del lato oscuro

nightcrawler
Ho pensato subito: è il lavoro che vorrei. Il ladro? Il giornalista? Il contrattatore? L’attore? Il fascino del cinema cazzo ho voglia di essere chiunque tu interpreti Jake Gyllenhaal, pure il gay che giocava a saltare la cavallina co’ Heath Ledger se vuol dire avere Anne Hathaway. Che poi dici il cinema esalta le cose belle e le cose brutte. Io non ho (ancora) visto American Sniper ma dite tutti che è un film fascista perché racconta la storia di un esaltato. Ma allora Francis Ford Coppola che racconta la storia di tre generazioni di mafiosi? Lui forse era Don Coppola? Eh? Cosa? Si fa veramente chiamare Don? Vabbè, comunque secondo me American Sniper non lo avete capito, non ci credo che il regista di Letters from Iwo Jima sia improvvisamente diventato Il Jean Claude Van Damme repubblicano di Hollywood. Secondo me, non lo avere capito, però avete capito tutti Lo Sciacallo. Ah sì eh, tutti a criticare….

E la morale…

E l’etica…

E i valori…

Tutti a recitare il de profundis di un mestiere morto. Be a me il Lou di Gilroy è piaciuto, a me il Lato Oscuro  piace, i Sith, gli oltranzisti, i fuori controllo, gli ignoranti, i pervertiti, gli affaristi e i depravati, gli affamati di sangue e di sesso, di violenza, quelli senza limiti, senza dio, senza punizione, senza redenzione. Perché sono lì fermi, in piedi, a indicarci la strada. Come era e come è sempre stato. E come sarà.

Dite che sono già nel Lato Oscuro? Ho già abbracciato l’oscura fede che si risveglia il prossimo dicembre?

Lo so che ve lo state chiedendo. Ma il film? Credo sappiate tutto, Jake è Lou, un essere che vive di espedienti in una Los Angeles notturna, un buco nero che ingoia le anime e le vite. Sparatorie, incidenti. Quella di Lou rapina, ruba rame, poi una sera si ferma per vedere un incidente. Avete presente quei vecchi che sono fermi al bordo della strada, quando c’è un incidente o dei lavori in corso? Oppure quelli che sono in auto e rallentano per vedere tra i rottami di un’auto dilaniata? Be Lou è così, si ferma e scopre un mondo: ci sono giornalisti che corrono per la città cercando e annusando la morte e il sangue e la merda e le tragedie. Lou vi si trova bene in tutte queste cose e decide che fa per lui. Si lancia. Imbraccia una telecamera, è impacciato ma se me frega. Migliora, studia su internet tutto quello che trova. Ha successo, viola tutte le regole, deontologiche e morali. E siccome contano i soldi e l’audience e i freddi numeri, e lui coi soldi e i numeri ci fa l’amore e sa contrattare, Lou non solo ha successo. Fa proseliti. Come Palpatine. A me Palpatine piace. E secondo me piace pure a Lou. Il nostro inscena assassini, scatena sparatorie, è il regista del suo successo. Non importa chi ci va di mezzo. Lou non ha amici, solo controparti nelle sue trattative, le relazioni personali sono solo rapporti di forza. E fa proseliti. Quando il direttore del tg a cui Lou vede i suoi servizi, chiude il film parlando come l’antieroe, sembra di vedere Darth Vader per la prima volta a fianco dell’Imperatore, sembra l’invasione degli ultracorpi. Sono tra noi.

forrst gump**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare

One thought on “Lo sciacallo – The Nightcrawler: recensione. Il fascino del lato oscuro Lascia un commento

  1. Lo Sciacallo è splendido, e fumettistico (la polizia non esiste, o è del genere Rampart) nella sua ferocia, e il paragone con American Sniper è perfetto: due supereroi dell’immaginario collettivo redneck. Uno di cui andare fieri (il killer), l’altro di cui vergognarsi (il ki… cioè, il self made entrepreneur).
    A.S. è un film molto triste e sì, non l’hanno capito in molti (d’altra parte Clint ha dimenticato le didascalie: se le avesse messe, col cazzo che avrebbe incassato 150 miGlioni in una settimana).
    La tecnologia si è evoluta, ma gli abitanti US so’rrimasti gli stessi di Hell On Wheels.

    Piace a 1 persona

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