Come un tuono ovvero di come una sera esci dal lavoro arrapato e dopo 9 mesi di ritrovi morto stecchito (scriverei “spoiler” se solo il film non fosse uscito un anno fa)
Per colpa del piano sequenza iniziale di Come un tuono un blogger più serio di me potrebbe essere tentato di scrivere sulla semantica dell’amore e della morte in Derek Cianfrance. Non sono io quel blogger.
Quando è uscito Come un tuono, la cosa che mi ha colpito, oltre al piano sequenza iniziale che culmina con il giro della morte di tre motociclisti dentro una gabbia di acciaio, è che il giro della morte in motocicletta dentro una gabbia di acciaio lo sanno fare tipo solo in 18 persone in tutto il mondo. Pensateci! Chi può dire di essere parte di un’élite che non arriva neanche al numero medio di calciatori presenti nella rosa di una squadra di media classifica di serie A? Forse Kim Kardashian che fa i fantastigliardi grazie a un culo che fa provincia e al mondo ce la faranno giusto Kim, sua sorella e J-Lo.
Giusto Jennifer Lopez… Lei mi fa pensare che in Come un tuono, subito dopo la scena del giro della morte, appare Eva Mendes, scapezzolata, struccata, dimessa. Io le avrei dato l’Oscar solo per essere riuscita ad apparire brutta e dimessa e far sembrare Rose Byrne (che vediamo sempre in Come un tuono un po’ più avanti) una gran fica senza nemmeno far vedere la lingerie (be, vediamo la lingerie di Rose in X-Men-L’inizio, se ve lo siete perso recuperatelo). Insomma, Eva Mendes appare tutta scapezzolata, va da Ryan Gosling che lavora in un circo ed è uno dei diciotto di cui sopra. Ryan Gosling si arrapa. Daje torto. Eva gli fa vedere i capezzoli, Ryan dice ti accompagno a casa. Ora, non dovete chiedervi in che modo uno come Ryan Gosling porta a casa una tutta scapezzolata poco dopo aver fatto il giro della morte con la motocicletta dentro una gabbia di acciaio. Lui la porta in moto, lei si appoggia e lui sente quelle tette piccole ma sode sulla schiena. Lui capisce che aveva fatto già la conoscenza di quelle tette perché lui ed Eva si conoscevano già da tempo. Se possibile si arrapa ancor di più perché, lo sapete, il ricordo è mezzo godimento e dà una mano in tante situazioni scabrose, ma Eva se la tira e va via. E se porta dietro fica e capezzoli.
Guarda un po’ uno è arrapato e si ritrova padre. E quello che generalmente accade ma Ryan Gosling ha un corso accelerato. Torna la sera successiva dalla donna e scopre che ha un figlio e quel bimbo assomiglia terribilmente a lui. Va già in moto a fare il tronfio con gli altri neonati perche lui fa il giro della morte nel pannolino. Vi risparmio cosa sia, sappiate che di mezzo c’è tanta merda.
A questo punto Ryan Gosling fa una cosa inspiegabile: invece di correre forte in direzione disperata e contraria da quella che sembra una fregatura ma soprattutto una famiglia felice composta dal Gosling in miniatura, la scapezzolata e il lobbista di House of cards (chissà perché pensavo si guadagnasse di più a fare il lobbista in America, sarà forse perché ha provato a ostacolare la conquista del mondo di Frank Underwood), Ryan senior decide di restare in quella cittadina (Schenectady ma sicuramente l’ho scritta male) per fare da padre al piccolo. “Guarda come sono venuto su male io senza un padre, con lui potrei fare anche peggio”, ecco quello che dice Ryan ed è tutto quello che dirà sull’argomento. Per dare il buon esempio e provvedere alla sua famiglia, Ryan decide che non è bello che lui stia in giro a non fare niente, bigellonando per la cittadina con un altro disadattato chiedendo ai passanti come cazzo si scrive il nome di quella città perché lo deve tuittà, mentre Eva lavora in una tavola calda la notte, il giorno va a scuola e il di lei compagno trama contro il vicepresidente degli Stati Uniti. Il Belryan decide di fare qualcosa per il suo Paese, suo figlio e per chiavarsi Eva Mendes e le sue tettine supercapezzolate: rapinare le banche. Come porta i primi soldi, Eva gliela consegna, armi, bagagli e capezzoli.
E in tutto questo Derek? Lo avevamo lasciato gingillarsi con il piano sequenza iniziale. Non ce lo siamo dimenticati. Tutto sto casino tra Eva, Ryan, il lobbista e le rapine lo gira con un’atmosfera cupa, quasi da horror. A un certo punto mi aspetto di vedere i cartelli “martedì”, “mercoledì” e via dicendo con Shining. Poi ti tira fuori la scena della prima rapina adrenalinica e tesa e potente e io sto col cuore in gola tutto il tempo.
Ora. Voi che sapete tutto vi starete sicuramente chiedendo: e quell’altro fico di Bradley Cooper? Bravi, avete letto il cast. La cosa curiosa di Come un tuono è che Bradley e Ryan in scena insieme ci stanno tipo per due secondi, giusto il tempo necessario per far in modo che Cooper, che fa il poliziotto, pianti una pallottola in corpo a Ryan il rapinatore. Bradley fa il poliziotto per ribellione verso il padre giudice della Corte Suprema. Bradley diventa un eroe perché ha reso orfano il figlio di Ryan che così dovrà crescere con il padre lobbista. Adesso il film sterza. Senza più Gosling, diventa una storia di corruzione dentro le forze dell’ordine, l’idealista Bradley affronta la corruzione dei colleghi e si ritrova a ripercorrere la strada del padre della politica per diventare, lanciato dall’aver aiutato a scoperchiare la corruzione dentro la polizia di Schenectady, Procuratore Generale dello Stato. Ovviamente passa del tempo, i protagonisti cambiano e i bambini crescono. Così va a finire che il figlio di Bradley va a cagare il cazzo al figlio di Ryan. Schenectady è una città piccola, la gente mormora, i ragazzini si fanno di canne ed ecstacy e in America se ti beccano con un po’ di pasticche di ecstacy ti danno minimo 5 anni, massimo 15. Capito? Noi in Italia 5 anni li diamo a chi ammazza 7 persone mentre guida ubriaco e drogato la macchina. L’incontro tra i due ragazzi sarà il modo per far sì che il figlio di Ryan entri in contatto con le sue origini, molli la famiglia e il padre lobbista e vada alla ricerca di se stesso come un Into the wild qualunque in sella a una moto.
Detto ciò vorrei aggiungere che:
La morale? Non so quale sia la morale. Figli state attenti ai vostri padri ma soprattutto padri state attenti ai vostri figli perché non importa quanto tu possa essere bravo, tuo figlio sarà sempre uno stronzo ma magari condividerete insieme la passione per le moto, le tette, la politica e la Roma.
A guardarle bene, Rose Byrne è molto meglio di Eva Mendes.
Ray Liotta è invecchiato come Palpatine, chissà che raggi gli ha sparato in faccia Derek Cianfrance per farlo diventare così.
****½ Fa un po’ di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po’ come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime.
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La parte con Gosling non era male, lenta e inconcludente ma non era male. Il resto l’ho odiato.
Un applauso ai distributori italiani che gli hanno affibbiato un titolo acchiappagonzi, ancora mi ricordo i trailer che passavano in radio e tv che non facevano altro che ripetere la frase “Se corri come un fulmine ti schianti come un tuono” nonostante non c’entri più di tanto con l’intero film.
Eva Mendes una dea.
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