Another Earth – Attrici che suonano la sega per William Mapother
Per quanto tempo dobbiamo espiare? Quando possiamo ricominciare a respirare dopo aver tenuto la testa sotto le sabbie mobili della colpa?
Per spiegarcelo Mike Cahill gira con pochi spiccioli e location arrangiate tra casa dei nonni e quelle degli amici Another Earth, sci-fi a low budget che sarà una delle sorprese nelle prossime vostre gite al cinema. Sì perché io l’ho visto, ora lo racconto e spoilero, tanto per rovinare la vostra esperienza e godermelo solo io.
Ma soprattutto: perché Mike Cahill ha bisogno di espiare? Parliamone. Hai dimenticato di registrare il season finale di Game of thrones? Sei scivolato nel letto della tua protagonista mentre lei suonava la sega per William Mapother? Hai lasciato il gas aperto finche non è arrivato alla fiamma pilota del frigorifero sterminando una famiglia di simpatici topini cavia che casualmente soggiornavano in soffitta?
Cosa sia non è dato saperlo. Ciò che dovete conoscere è che il suo senso di colpa è talmente grande che, come metafora, Cahill ha scelto un enorme pianeta che si avvicina alla Terra. Che dite? Ha copiato Von Trier? E no… Forse è il contrario perchè Lars infondo è un burlone. Il nuovo pianeta sembra in tutto e per tutto uguale alla Terra, un’enorme palla blu, con gli oceani, i continenti e quelle enormi nuvole che si incazzano trasformandosi in uragani e tornado.
Che dicevo? Ah sì, c’è una protagonista, Rhoda che una sera mentre tornava brilla a casa ha commesso un errore: sbadatamente si è ritrovata con la testa fuori dal finestrino per guardare in cielo un piccolo puntino azzurro e – BOOM!!!- prende l’auto di una famigliola ferma al semaforo intenta a giocare a una versione snob di Nomicoseanimali. Così Rhoda, invece del Mit, si fa il carcere; quando esce rinuncia agli studi per lavorare in un’azienda di pulizie. Incapace di ritrovare il senso della propria esistenza, decide di presentarsi a casa dell’unico superstite della famiglia che ha distrutto, John Burroughs, per chiedere scusa ma, di fronte a lui, appena uscito dal coma, non ha il coraggio di confessare di essere lei l’assassina dei suoi congiunti (essendo minorenne durante il processo non è stato reso noto la sua identità e il nome); si offre di pulirgli regolarmente casa. Che volete? Ognuno paga con la moneta che ha a disposizione. Avreste preferito che se lo scopasse? Ci arriveremo…Mentre l’enorme pianeta si avvicina e l’umanità si rende conto che l’altra Terra è un esatto doppio di quella che abitano e che ciascun individuo ha un esatto doppio sul nuovo corpo celeste, anche Rhoda comprende che può esserci una seconda possibilità anche se ciò dovesse passare attraverso una confessione e una rinuncia.
Another Earth mi ha ricordato due film: District 9 e Moon. In tutti e tre, il futuro, la fantascienza, gli alieni e i misteriosi fenomeni stellari sono la metafora per raccontare vicende eminentemente umane, catalizzando dubbi etici e morali. Con la sua forza gravitazionale l’altra Terra di Another Earth attrae una serie di conseguenze e offre nuove possibilità ai personaggi. Quelli bravi diranno che c’è molto Solaris di Tarkovsky. Ma io, di quel film, ho visto la prima mezz’ora, era in russo, con i sottotitoli in cecoslovacco, mentre lo stavo vedendo mia moglie è rientrata prima dalla palestra e amen… niente Tarkovsky.
Cahill segue in maniera pulita tutta la vicenda con la sua macchina da presa, sceglie di spiegare il giusto circa le premesse scientifiche dell’Altra Terra concentrandosi sull’umanità dei personaggi o quel che ne resta. Rhoda e John si muovono come stelle verso la luce dai rispettivi buchi neri dell’anima compiendo un’orbita catartica. Mapother, poi, è incredibile, inquietante come lo avevamo visto in Lost, quasi minaccioso nella sua oscura depressione. Poi, lentamente si accende di emozioni, grazie anche alla fotografia, curata dallo stesso Cahill, accurata e sempre attenta a sottolineare gli accenti emotivi, metallica all’inizio, calda verso la fine.
Insomma, il vero viaggio è dentro se stessi e per tutto c’è una seconda possibilità, anche se hai dimenticato di registrare Game of thrones.
**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
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